mercoledì 31 agosto 2011

LA FORZA AVVOLGENTE DELLE BARRIERE (9)


Qualche considerazione
Se ci abituassimo a riflettere sulle cause e gli  errori che possono aver determinato  come conseguenza degli inconvenienti (ad esempio , l’imbarazzo  o il timore di parlare con qualcuno può essere causato dal non aver chiarito a sé stessi il proprio sistema di valori, oppure dal fatto che si sta per dire qualcosa a cui non si crede veramente) ,ecco questo ci aiuterebbe non poco a non trovarci più in simili situazioni,perché porremmo a noi stessi la condizione , di essere assolutamente convinti di ciò che vogliamo comunicare ad altri
In altri termini sperimentato che, rivolgendoci ad altri in condizioni di massima certezza dell’argomentazione,l’imbarazzo scema o quasi non esiste,nel tempo acquisiremmo la sicurezza
di non essere più aggrediti da timori e l’approccio verrebbe sempre più spontaneo.
Un’altra sacrosanta abitudine da consolidare è quella di neutralizzare le emozioni negative in agguato,lavorando sull’enorme potere del pensiero,sfruttando tutti i possibili ricordi ,fatti di immagini ,odori ,suoni e colori che ci riportano con la mente a scene in cui ci siamo sentiti fieri  e orgogliosi di noi stessi,.
Innescando questo meccanismo è inevitabile avvertire una carica interiore capace di allontanarci dalle emozioni negative in agguato
Avrete certamente notato che questo tipo di approccio alle difficoltà evita di affrontare il cambiamento attraverso la repressione o combattendo contro di esse,e si limita alla creazione di presupposti attraverso i quali la BARRIERA, o la convinzione limitante, si destabilizzi.
Sappiamo da dove arriva la Barriera e sappiamo anche che ,può creare convinzioni limitanti e/o sbagliate, che alcune convinzioni possono alimentare la Barriera o dare ad essa le sfumature di colore,e oltretutto che la Barriera in sé suscita in chi ci sta accanto ,disagio ,imbarazzo timore.
Non ci proponiamo di interagire e manipolare la paura ancestrale che l’ha originata,quanto piuttosto di usare l’esperienza ,il quotidiano per destabilizzarla, indebolirla, nell’intento di trovare con piccoli costanti avanzamenti un nuovo punto di equilibrio
Prendendo ad esempio il caso del TIMIDO, questi ,attraverso la costruzione di episodi in cui la timidezza non si è manifestata,crea una discontinuità nel meccanismo che  innesca la timidezza, e ciò ,oltre ad infondergli sicurezza immensa anche se momentanea,gli consentirà di credere che egli riesce anche a non esser TIMIDO.
Un piccolo passo certo, ma è di questi piccoli passi avanti che si nutre il cambiamento
Ciao

lunedì 29 agosto 2011

LA FORZA AVVOLGENTE DELLE BARRIERE (8)


le persone possono cambiare senza rendersene conto. Quest'affermazione può suonare strana, ma l’esperienza insegna che spesso non basta aiutare le persone a cambiare, è necessario anche convincerle che il loro cambiamento è stato reale ed autentico.
Per ottenere ciò, può essere necessario lavorare sulle convinzioni , che alterano in negativo la percezione
Vi sarà certamente capitato di assistere al percorso di cambiamento di un vostro amico, oppure frequentando un seminario di sviluppo personale.
Le cose sembrano andare per il meglio: il terapeuta, l'istruttore o gli altri partecipanti notano il cambiamento, ma... l'interessato non sembra essere d'accordo. Interrogato, dichiarerà di essersi accorto di qualcosa, ma che si tratterà di un cambiamento temporaneo, che svanirà presto, oppure negherà con decisione il cambiamento, affermando di sentirsi lo stesso di prima
Esistono varie tecniche per aiutare a rimuovere le convinzioni limitanti delle persone , ma non è delle tecniche che voglio parlarvi, o perlomeno non in modo specifico, si  entrerebbe  in un ambito non consono certo ad un blog,troppo professionale per me, e oltretutto rischierei di annoiarvi
Tornando alle nostre BARRIERE, ed ammesso che ci complichino non poco la vita, tutto quello che dovremmo fare è miscelare gli ingredienti in nostro possesso,  attingere ad essi per la completa realizzazione di noi stessi.



Uno degli ingredienti è l’amore,dovremmo imparare  a puntarcelo controi, imparare ad amarci di più.
L’accettazione e una buona dose di amor proprio, sciolgono la paura.
L’accettazione e l’amore per noi stessi ci farebbe  superare la paura ancestrale di perdere l’amore.
Forti di questa nuova consapevolezza, sostenuti da questa esperienza, saremo conseguentemente portati a sentirci a nostro agio  nel sociale.

Imparare ,con  semplici allenamenti ,a gestire e trasformare le  emozioni ,ci consentirebbe di superare la paura di non saper governare la nostra parte emotiva , o di non saperla completamente controllare.
A domani Ciao

domenica 28 agosto 2011


PASSA IL FAVORE


Prendiamoci una pausa

Pensa  a un modo per cambiare il mondo , 
e mettilo in pratica

Il regno della possibilità è tutto nel concetto di AIUTO
               
                QUESTO AIUTO POSSO DARTELO

venerdì 26 agosto 2011

UN SORRISO

La vita è breve... Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto... e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.

LA FORZA AVVOLGENTE DELLE BARRIERE(7)


Abbiamo, nei post precedenti fatto una disamina di vari atteggiamenti della persona e credo che ciascuno ,che si identifichi o meno in qualcuna delle singolarità elencate, dovrebbe per molte volte nell’arco della giornata ,dire a se stesso:
       Non sei venuto a questo mondo per rispondere alle aspettative altrui,
                                ma per la tua evoluzione personale.



l'atteggiamento, per nostra fortuna, esprime una valutazione a cui si da un significato e che produce una emozione,ma non una convinzione e nemmeno una regola.
Le regole si riferiscono di solito a ciò che si deve o non si deve fare, mentre le convinzioni possono riguardare ciò che è possibile fare.
le regole sono trasmesse attraverso cultura ed educazione,che sono modalità esplicite d'insegnamento. Al contrario, le convinzioni si formano in modo inconsapevole, ogni individuo si costruisce le proprie, in maniera implicita, per effetto dell'influenza delle circostanze della vita.

(Io credo fermamente che le convinzioni siano appunto le sfumature di colore a cui accennavo nella quarta parte dell’argomento ,LE BARRIERE)

Mentre le regole insegnano attraverso divieti e prescrizioni, impartite in forma verbale, le convinzioni si formano tramite un linguaggio silenzioso, il linguaggio dell'esperienza.

La nostra fortuna è appunto che l’atteggiamento non esprimendo una convinzione ,ha in sé il germe del cambiamento,
Quindi l’ATTEGGIAMENTO  si può cambiare
A volte, cambiare richiede solo l'apprendimento di alcune abilità chiave, e niente più. Attraverso l'esercizio e il feedback, l'individuo riesce a ottenere il cambiamento desiderato.

Altre volte, invece, malgrado tutto l'impegno profuso nello svolgere le attività richieste, i cambiamenti sono piccoli, insoddisfacenti, durano poco, spariscono alle prime difficoltà e generano dubbio e frustrazione. In questi casi, la ragione sta spesso nell'esistenza di una convinzione limitante,o Credenza radicata, ma nascosta nella persona.

La Credenza possiamo definirla come quel che il mio inconscio ritiene vero oppure falso.
Dimora al di sotto della coscienza, e può esser necessario del lavoro per palesarla,da un lato, e modificarla dall’altro

In seguito vedremo come

Ciao a domani

giovedì 25 agosto 2011

I FALCHI IN VOLO


Mi è capitata fra le varie letture e la ripropongo e condivido volentieri con tutti Voi

Waly e il falco dalla coda rossa

C'era una volta un piccolo falco. Un falco diverso dagli altri, era tutto bianco e amava volare all'incontrario.
I suoi coetanei non lo prendevano in giro, ma lo guardavano con stupore e un po' impauriti per quella diversità così evidente.
Waly, così si chiamava, era amico del vento. Giocava con lui nello sfidarsi a volare controcorrente e a rimanere immobile mentre il vento soffiava a più non posso.
Un giorno un giovane falco dalla coda rossa si avvicinò a Waly e un po' intimidito e un po' fifone gli chiese: "ma come fai a volare così e come mai sei tutto bianco tu, ma ma sei sicuro di essere un falco?". Waly si guardò le ali e guardò il vento, si perché lui era capace di vedere il vento, rimase in silenzio per un po' e poi rispose: "tu sei un falco dalla coda rossa così ti hanno sempre detto, ti hanno insegnato a volare nel giusto verso, almeno così ti hanno dato la direzione".
Il falco dalla coda rossa allora capì e volò verso il suo nido.
Waly andò a giocare con il vento poi si posò su un ramo di faggio che si rifletteva in un piccolo laghetto...
Si specchiò le sue bianche penne e il lago gli sorrise. Non c'era nulla in quella natura che lo reputasse diverso e non c'era nulla che contestava il suo modo di volare.
Il giorno dopo mentre Waly riposava su una roccia si avvicinò il falco dalla coda rossa, si guardarono e senza chiedersi nulla cominciarono a volare, all'inizio ognuno verso la propria direzione poi si ritrovarono a volteggiare insieme in alto sopra le cime delle montagne. Erano felici perché entrambi avevano le ali ed erano falchi ma avevano ognuno la propria identitià. E non importava il modo di volare e cosa gli avrebbe insegnato il vento ma come insieme erano riusciti a volare sopra ogni cosa.

di Sabrina Bertocchi

Ciao a domani

mercoledì 24 agosto 2011

LA FORZA AVVOLGENTE DELLE BARRIERE (6)


Le nostre Barriere che inconsapevolmente e automaticamente orientano le nostre
azioni e che, noi stessi non esiteremmo a condannarle come inaccettabili,
non paghe di condizionarci la vita, hanno come effetto di ritorno quello di generare 
SEPARAZIONE, e altre BARRIERE.
Solitamente una SINGOLARITA’ dà origine, come reazione, a svariati atteggiamenti,
in coloro che la osservano
Gli esseri umani, come tutti gli organismi animali, non sembrano a proprio agio che con i propri simili, con i quali tendono infatti a aggregarsi in gruppi più o meno compatti e chiusi.
Pertanto le persone "diverse", si tratti del classico matto, del drogato, dei Timido o del Superbo, costituiscono generalmente oggetto di curiosità, di osservazione e di difesa, cioè atteggiamenti che implicano una posizione di estraneità, di non partecipazione, di osservazione.
In particolare le singolarità,  provocano reazioni i cui moventi sono oscuri ,ma è un dato di fatto che osservare in un altro una peculiarità (frutto delle sue BARRIERE) che potrebbe avere chiunque provoca timore, suscita reazioni di difesa, delle quali la fuga, il rifiuto il rigetto ed il senso di non doversi  immischiare, sono le più elementari.
Si consolida così quell'invisibile muro di barriere poste dagli altri che, accanto a quelle erette da noi, finiscono per rendere immensamente complicato , partecipare alla vita sociale all'altezza delle proprie capacità.
           Ogni cosa che limita la conoscenza diventa un muro in una direzione mentale
                     la vita é troppo breve per murarla in un idea
ciao a domani