martedì 13 ottobre 2015

IL "DISSENSO INFORMATO". COME DIRE NO ALLE VACCINAZIONI PEDIATRICHE


mentre incalza a Rimini la guerra per aumentare a forza la copertura vaccinale della popolazione, con lauti premi in denaro ai medici pediatri "virtuosi", 


che moltiplicano le vendite del "prodotto",
sono numerose le famiglie che mi scrivono ultimamente per avere ragguagli su come manifestare alle autorità sanitarie il dissenso alle vaccinazioni pediatriche per i propri figli.
premesso che tale pratica è ormai del tutto legittima, in forza della mutata sensibilità collettiva (e legislativa!) nei confronti di tale tematica (leggi qui per i dettagli; anche l'obbligo scolastico può essere tranquillamente assolto dai non vaccinati), eccovi un vademecum per poter esercitare il diritto alla obiezione vaccinale in modo corretto, e senza conseguenze giuridiche di rilievo (a parte una possibile mini multa, che molte Regioni ormai nemmeno applicano o hanno abolito...).

prima di tutto, è necessario che il dissenso alle vaccinazioni (prima vaccinazione o richiamo) sia scritto (raccomandata con ricevuta di ritorno) e motivato.
quando arriva la comunicazione dell'incontro fissato per le vaccinazioni, potreste rispondere al mittente dichiarando, entrambi i genitori, la volontà di non voler vaccinare i propri figli, per le ragioni che seguono:
1) mancata allegazione dei foglietti illustrativi (c.d. bugiardini) dei vaccini, oltre che mancata precisa indicazione dei lotti vaccinali completi di tutti i dati identificativi dei farmaci che si intenderebbero utilizzare; 2) come conseguenza di 1), mancata indicazione precisa dei rischi alla salute e delle comuni reazioni indesiderate legati ai vaccini, e mancata promozione della conoscenza della legge 210 del 1992 in materia di danno da vaccino, che deve essere obbligatoriamente portata a conoscenza delle famiglie prima della profilassi vaccinale; 3) impossibilità oggettiva per la ASL di adempiere alla normativa nazionale sulle vaccinazioni obbligatorie, perché sprovvista delle dosi monovalenti degli unici vaccini obbligatori nel nostro Paese, ossia antipolio, antiepatite B antidifterica ed antitetanica; 4) mancata effettuazione di test preventivi di tipo genetico, immunitario, allergologico e di ricerca di intolleranze alimentari su genitori e bambino, indispensabili per verificare una possibile idiosincrasia ai vaccini dell'organismo del soggetto ricevente (cliccate qui per maggiori informazioni a riguardo); 5) mancatagaranzia scritta, da parte della ASL, della assoluta innocuità ed assenza di controindicazioni dei lotti vaccinali che si intendono utilizzare.
per ulteriori e dettagliate delucidazioni sulle eventuali modalità di personalizzazione della domanda, potrete sempre fare riferimento alla Associazione Comilva, che vi assisterà attraverso il suo sito web www.comilva.org.
attendete una risposta formale scritta (se vi sarà), e considerate che ogni eventuale minaccia e indebita pressione che potrà esservi rivolta non può costituire in alcun modo pretesto per un intervento coattivo della autorità sanitaria, poiché tale opzione non è (più) prevista dal nostro ordinamento giuridico.
se vi verrà richiesto di firmare il modulo prestampato di dissenso predisposto dalla ASL, NON RIFIUTATEVI DI FARLO, ma allegate le vostre ragioni scritte di dissenso, punto per punto, cancellando dal predetto modulo tutti i riferimenti (non necessari o non corretti) che non intendete sottoscrivere.
In alcune Regioni ci sono specifiche normative a tutela degli obiettori, mentre in Veneto e nella Provincia autonoma di Trento l'obbligo vaccinale è di fatto "sospeso".
Questa procedura, ad ogni modo, ha valore per tutto il territorio nazionale.
Sperando di avervi reso un servizio utile, porgo
http://www.avvsaveriocrea.net

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