Amuleti magici in antichità erano prodotti su papiri, ma anche ferro e piombo erano utilizzati per ragioni apotropaiche. Ci sono pervenuti diversi esemplari di questo tipo, ma data la loro fragilità, srotolarli può danneggiarli. Grazie alla TAC 3D – tomografia assiale computerizzata con ricostruzioni 3D, è stato rilevato il contenuto di uno di questi papiri metalllici.
Per più di 1300 anni, la pergamena d’argento – visibile nella sua parte superiore nell’immagine – ha tenuto nascosto nel suo involucro, un antico amuleto, rivelando quello che sembra essere un incantesimo magico indecifrato.
Utilizzando una TAC 3D, i ricercatori sono riusciti a spiegare in modo digitale il rotolo Jerash. Credit Dr Raja / Rivista “Nature”
Si tratta di papiro in argento da Jerash in Giordania, risalente alla metà dell’ottavo secolo d. C. Il papiro in argento era a sua volta conservato in un involucro in piombo, spaccato e corroso, dello spessore di 0, 01 cm, dal quale è stato delicatamente estratto.
Come riportato dalla rivista “Nature”, il papiro ontiene simboli e 17 righe di testo in una lingua sconosciuta, quindi non nota, che si ritiene sia una sorta di script pseudo-Arabo che non si è stati ancora in grado di decifrare. Come ha spiegato la dottoressa Rubina Raja, autrice di questo studio, non si pretendeva di rileggere il rotolo, per cui non aveva molta importanza che quanto scritto avesse senso.
Il papiro in argento sarebbe infatti opera di un mago ebreo, che a causa della supposta potenza e antichità della sua magia, fu all’epoca accolto dalla popolazione musulmana locale. Attorno al 749 d. C. Jerash fu colpita da un violento terremoto, ed è perciò giunta fino a noi come una capsula temporale intatta.
REDAZIONE SDC
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