di Salvatore Brizzi
L’uomo comune vive prigioniero delle proprie reazioni meccaniche: si deprime, si arrabbia, si rammarica, si eccita, si infastidisce e così via.
“Sono sicuro che in questo giorno noi siamo padroni del nostro destino, che il compito che ci è stato affidato non è superiore alle nostre capacità, che le sofferenze e le insidie che comporta non trascendono i nostri mezzi. Se avremo fede nella nostra causa e un’indomita volontà di vittoria, la vittoria non ci sarà negata”. Winston Churchill
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso”. Lev Tolstoj
L’uomo è costantemente preda delle sue reazioni meccaniche. Si deprime o si arrabbia per una delusione sentimentale, entra in ansia per un problema finanziario, si rammarica perché ha avuto un’infanzia difficile con genitori che lo hanno traumatizzato, prova desiderio sessuale se la vicina di casa indossa pantaloni aderenti. Inoltre, si arrovella su questioni di poco conto: l’impiegato allo sportello lo ha trattato sgarbatamente, il collega di lavoro si comporta da saccente, l’automobilista dietro di lui guida in maniera aggressiva.
Ogni volta che nella vita abbiamo una reazione di fastidio, rabbia, gelosia, piacere, passione… l’energia che stiamo percependo dentro di noi, è una connessione diretta con il ‘Regno del Fuoco’, il ‘Palazzo di Cristallo’. Il nostro “infiammarci” – di passione o di rabbia che sia – è dovuto al contatto con il Fuoco, il ‘Vril’, ovvero l’energia che pervade i piani spirituali dell’esistenza. Infatti, se ci osserviamo bene, possiamo realizzare che, in profondità, molto in profondità, in tutte queste occasioni non proviamo mai solo piacere o solo dolore, ma sia piacere che dolore, contemporaneamente; anche se all’esterno, in ottemperanza alla ‘Legge di Compensazione’, le percepiremo poi in successione. Il contatto col Fuoco causa sempre un brivido.
Divenire ‘Signori della Fiamma’ o ‘Signori del Vril’, significa quindi imparare a maneggiare il Fuoco, ossia annullare ogni reazione meccanica della personalità, alla discesa di questo elemento dentro di noi. Sebbene ciò, a parole, sembri una cosa semplicissima, tale atto richiede una forza di volontà e un autocontrollo pressoché sovraumani.
Utilizzare – fabbricare – il libero arbitrio per opporsi alla rabbia o all’eccitazione sessuale, trasforma la nostra natura per sempre. Individuare, sradicare e trasmutare le nostre reazioni negative, piccole o grandi che siano, è un processo che “accende” la nostra anima e ci rende ‘Portatori della Fiamma’.
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso”. Lev Tolstoj
L’uomo è costantemente preda delle sue reazioni meccaniche. Si deprime o si arrabbia per una delusione sentimentale, entra in ansia per un problema finanziario, si rammarica perché ha avuto un’infanzia difficile con genitori che lo hanno traumatizzato, prova desiderio sessuale se la vicina di casa indossa pantaloni aderenti. Inoltre, si arrovella su questioni di poco conto: l’impiegato allo sportello lo ha trattato sgarbatamente, il collega di lavoro si comporta da saccente, l’automobilista dietro di lui guida in maniera aggressiva.
Ogni volta che nella vita abbiamo una reazione di fastidio, rabbia, gelosia, piacere, passione… l’energia che stiamo percependo dentro di noi, è una connessione diretta con il ‘Regno del Fuoco’, il ‘Palazzo di Cristallo’. Il nostro “infiammarci” – di passione o di rabbia che sia – è dovuto al contatto con il Fuoco, il ‘Vril’, ovvero l’energia che pervade i piani spirituali dell’esistenza. Infatti, se ci osserviamo bene, possiamo realizzare che, in profondità, molto in profondità, in tutte queste occasioni non proviamo mai solo piacere o solo dolore, ma sia piacere che dolore, contemporaneamente; anche se all’esterno, in ottemperanza alla ‘Legge di Compensazione’, le percepiremo poi in successione. Il contatto col Fuoco causa sempre un brivido.
Divenire ‘Signori della Fiamma’ o ‘Signori del Vril’, significa quindi imparare a maneggiare il Fuoco, ossia annullare ogni reazione meccanica della personalità, alla discesa di questo elemento dentro di noi. Sebbene ciò, a parole, sembri una cosa semplicissima, tale atto richiede una forza di volontà e un autocontrollo pressoché sovraumani.
Utilizzare – fabbricare – il libero arbitrio per opporsi alla rabbia o all’eccitazione sessuale, trasforma la nostra natura per sempre. Individuare, sradicare e trasmutare le nostre reazioni negative, piccole o grandi che siano, è un processo che “accende” la nostra anima e ci rende ‘Portatori della Fiamma’.
Se, invece, reagiamo meccanicamente alle situazioni, il Fuoco prende il sopravvento su di noi e con il tempo ci consuma come dei cerini. E’ importante, allora, capire che il vero nemico è la nostra reazione ‘rabbiosa’, non l’evento o la persona che ci stanno di fronte. Le situazioni e gli individui non hanno mai importanza di per se stessi, ma solo in quanto esprimono, fanno venire fuori all’esterno, le nostre energie subconscie, le nostre “tentazioni”, che la vita ci presenta per metterci alla prova e darci occasione di imparare a gestire più Fuoco, senza cedere. Questa operazione viene anche definita: “portare Ordine nel Caos”.
La non-reazione non ha nulla da spartire con la buona educazione, con la morale, o con la repressione, bensì con ciò che noi possiamo guadagnare sul piano alchemico, resistendo all’impulso di reagire meccanicamente. Dobbiamo infatti allenarci per imparare a “canalizzare” una quantità, di volta in volta, sempre più elevata di Fuoco, altrimenti un giorno non verremo accolti nel Palazzo di Cristallo, dove risiedono coloro che hanno realizzato il Sé, la Fiamma più elevata.
Anche se non abbiamo niente da rimproverarci e siamo convinti di aver ragione, oppure pensiamo di non aver nulla da perdere cedendo a quella tentazione, non importa… e non importa chi ha torto e chi ragione o se il peccato è veniale o capitale, conta solo la nostra ferma decisione di non reagire. Vedremo, in questo modo, accadere dei miracoli nella nostra vita.
Quando il Fuoco ‘brucia’ e dobbiamo utilizzare tutte le nostre forze per non reagire, occorre ricordarsi della frase di Churchill citata in testa all’articolo. Vi consiglio, perciò, di scriverla in un foglietto e portarla sempre con voi.
Articolo di Salvatore Brizzi
La non-reazione non ha nulla da spartire con la buona educazione, con la morale, o con la repressione, bensì con ciò che noi possiamo guadagnare sul piano alchemico, resistendo all’impulso di reagire meccanicamente. Dobbiamo infatti allenarci per imparare a “canalizzare” una quantità, di volta in volta, sempre più elevata di Fuoco, altrimenti un giorno non verremo accolti nel Palazzo di Cristallo, dove risiedono coloro che hanno realizzato il Sé, la Fiamma più elevata.
Anche se non abbiamo niente da rimproverarci e siamo convinti di aver ragione, oppure pensiamo di non aver nulla da perdere cedendo a quella tentazione, non importa… e non importa chi ha torto e chi ragione o se il peccato è veniale o capitale, conta solo la nostra ferma decisione di non reagire. Vedremo, in questo modo, accadere dei miracoli nella nostra vita.
Quando il Fuoco ‘brucia’ e dobbiamo utilizzare tutte le nostre forze per non reagire, occorre ricordarsi della frase di Churchill citata in testa all’articolo. Vi consiglio, perciò, di scriverla in un foglietto e portarla sempre con voi.
Articolo di Salvatore Brizzi
http://www.fisicaquantistica.it/evoluzione-personale-e-consapevolezza/non-reagire-per-evolvere
Fonte: http://divinetools-raja.blogspot.it
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