Vorrei puntare i riflettori su una notiza apparsa sulla
rivista Forbes nella versione on-line in data 22 Febbraio 2013 dal titolo “NASA:
A Nuclear Reactor To Replace Your Water Heater” che suona all’incirca
così:
“NASA: Un Reattore Nucleare in Sostituzione del Tuo Calorifero”.
L’articolo è a firma del giornalista commentatore Jeff McMahon.
“NASA: Un Reattore Nucleare in Sostituzione del Tuo Calorifero”.
L’articolo è a firma del giornalista commentatore Jeff McMahon.
Questo reattore non usa la fissione, il processo di
divisione dell’atomo in elementi più semplici, processo utilizzato da tutti i
reattori nucleari in commercio attualmente in funzione sul pianeta.
E non usa nemmeno la fusione calda, cioè l’unione di atomi
di idrogeno in elementi più complessi, che alimenta il sole e le stelle.
Al contrario, un reattore nucleare a bassa energia utilizza
elementi comuni e stabili come il nickel, il carbonio e l’idrogeno per produrre
elementi stabili come il rame o l’azoto, insieme a calore ed elettricità.
“E’ stata dimostrata la possibilità di produrre un eccesso
di energia, pulita, senza la presenza contemporanea di radiazioni ionizzanti,
senza la produzione di rifiuti dannosi”, ha detto Joseph Zawodny (vedi
anche qui,
n.d.t.), un ricercatore “senior” del Langley Research Center della NASA
(vedi video originale,
in cui Zawodny parla del reattore nucleare a bassa energia, n.d.t.).
“L’implemetazione più semplice di tutto questo, sarebbe per
l’uso domestico,” dice ancora. “Si potebbe avere un’unità che potrebbe
sostituire il vostro termosifone. E da questo si potebbe ricavare una sorta di
ciclo per produrre energia elettrica.”
Le LENR (Reazioni Nucleari a Bassa Energia, n.d.t.) mettono
a disposizione della reazione, un neutrone in movimento lento verso un
elemento, i ricercatori della NASA stanno lavorando con il nichel. Il nichel
assorbe questo neutrone, rendendo l’atomo di nichel instabile. Per riguadagnare
stabilità nell’atomo di nichel, il neutrone acquisito si spezza in un elettrone
ed un protone.
Così dove prima c’era un neutrone in più, rendendo l’atomo
un isotopo instabile del qualsivoglia elemento fosse prima, ora, tale atomo, ha
invece un protone in più, il quale fa si che esso sia un isotopo di un elemento
differente molto più stable.
“Questo processo rilascia energia, la quale, ipoteticamente,
potebbe essere usata per produrre elettricità”
Con il suo nuovo protone, il nichel ha guadagnato stabilità,
divenendo un altro elemento: il rame.
“Ci sono stime delle performance dei dispositivi sotto
studio, che stabiliscono che l’un per cento del nickel estratto ogni anno dal
pianeta, potrebbe coprire la richiesta di energia nel mondo nell’ordine del 25
per cento del costo del carbone”, in accordo (vedi documento)
con Dennis
Bushnell (vedi anche qui,
n.d.t.), il responsabile capo sceintifico a Langley.
Il Carbonio potebbe essere usato come combustibile,
ipotizzano gli scienziati della NASA, ed il processo potebbe trasformare il
carbonio in azoto, il più abbondante elemento nell’atmosfera.
“Io non so cosa potebbe essere meno inquinante di questo,”
dice Zawodny. “Non si sta confinando il carbonio, lo si sta completamente
eliminando dal sistema.”
Gli scienziati sottolineano che i reattori LENR, sono
realmente differenti dai reattori a fissione nucleare sviluppati oggi, i quali
usano elementi altamente radioattivi, producendo scorie radioattive, ed
occasionalmente andando incontro a gravi incidenti. Inoltre usano il termine
LENR per distinguere questi reattori da quelli chimici a fusione fredda
sviluppati da ricercatori a cominciare dagli anni 80.
“Quando agli inizi ci siamo concentrati sull’ingegneria
nucleare negli anni 40 abbiamo fatto un salto nella conoscenza della forza
nucleare forte della fisica delle particelle, trascurando la forza nucleare
debole della fisica della materia condensata nucleare”, ha detto Bushnell.
“Stiamo tornando indietro nello studio e speriamo di sviluppare questo aspetto.”
I Ricercatori della NASA si stanno riferendo alla
pubblicazione del 2006 della Teoria Widom-Larsen del (se ne parla qui)
fisico di Boston Allan Widom ed al fisico di CHicago Lewis Larsen, i quali
ipotezzano che in realtà le reazioni nucleari a bassa energia si verificano già
in natura, come nel caso dei lampi (si
veda questo documento), per esempio. E, in accordo con Larsen, le reazioni
LENR possono essere responsabili delle occasionali esplosioni avvenute alle
batterie agli ioni di litio (documento
al riguardo).
La qual cosa mostra come anche le reazioni nucleari a bassa energia possono produrre grandi quantità pericolose di energia.
“Diversi laboratori sono saltati in aria studiando le LENR e
le finestre sono eplose,” scrive Bushnell, “mostrando che quando le condizioni
sono corrette, enormi quantitativi di energia possono essere prodotti e
rilasciati.”
[AGGIORNAMENTO: Lewis Larsen risponde a questa esposizione
nel commento di seguito a questo post: "Innanzitutto, tutti questi rilasci
violenti di energia sono molto rari, solo un gruppetto di questi eventi è
accaduto in oltre vent'anni di letteralmente centinaia di migliaia di
esperimenti sulle LENR; la maggior parte 'amichevoli' e no, è stat realizzato
in contenitori riempiti di acqua. In secondo luogo, e molto più importante, di
per se, NESSUNO di questi incidenti è stato causato da esplosioni
nucleari." SI veda a questo proposito il commento completo di Larsen in
fondo a questo post all'inizio dei commenti (qui si riferisce nel documento
originale pubblicato su FORBES, ai commenti che seguono lo scritto del
giornalista n.d.t.)]
I Ricercatori della NASA stanno lavorando alla produzione di
un reattore che funziona attraverso la vibrazione ad alta frequenza di reticoli
cristallini di nickel saturati con ioni di idrogeno (cioè atomi di idrogeno a
cui è stato asportato l’unico elettrone presente nell’atomo n.d.t.). In questo
momento, la produzione di queste vibrazioni, richiede molta energia iniziale,
più di quella prodotta durante la reazione, lo stesso problema che affligge i
reattori a fusione. Ma Bushnell presenta questo sommario allo stato attuale dei
reattori nucleari a bassa energia:
- Qualcosa di reale sta veramente accadendo.
- Le teorie basate sull’interazione debole [inclusa la Widom-Larsen] suggeriscono che cosa la fisica potrebbe divenire.
- Ci sono sforzi in corso per verificare la validità di queste teorie.
- Ci sono continui sforzi Edisoniani per realizzare dispositivi principalmente per produrre calore o in alcuni casi trasmutazioni.
- Ci sono sforzi per ottenere di certificare tali dispositivi.
- Il NASA LaRC (Langley Research Center della NASA) ha iniziato studi di modelli LENR seguendo la teoria dell’interazione debole.
- Le teorie basate sull’interazione debole [inclusa la Widom-Larsen] suggeriscono che cosa la fisica potrebbe divenire.
- Ci sono sforzi in corso per verificare la validità di queste teorie.
- Ci sono continui sforzi Edisoniani per realizzare dispositivi principalmente per produrre calore o in alcuni casi trasmutazioni.
- Ci sono sforzi per ottenere di certificare tali dispositivi.
- Il NASA LaRC (Langley Research Center della NASA) ha iniziato studi di modelli LENR seguendo la teoria dell’interazione debole.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Vediamo di ricapitolare.
La NASA, l’ente spaziale statunitense, sta eseguendo esperimenti su quella che volgarmente viene definita come “fusione fredda”. Così stanno facendo centinaia di laboratori nel mondo. Addirittura ci sono aziende, è facile rintracciarle sul web, che sono passate dallo stato di “concept” alla realizzazione di prototipi funzionanti, dove però, la produzione di energia in eccesso è ancora piccola. Per non parlare ancora di aziende che si dicono già pronte di introdurre sul mercato dispositivi già operanti (vedasi l’Energy Catalyzer (o E-Cat) dell’ingegnere italiano Andrea Rossi da parte della ditta Leonardo Corporation).
La NASA, l’ente spaziale statunitense, sta eseguendo esperimenti su quella che volgarmente viene definita come “fusione fredda”. Così stanno facendo centinaia di laboratori nel mondo. Addirittura ci sono aziende, è facile rintracciarle sul web, che sono passate dallo stato di “concept” alla realizzazione di prototipi funzionanti, dove però, la produzione di energia in eccesso è ancora piccola. Per non parlare ancora di aziende che si dicono già pronte di introdurre sul mercato dispositivi già operanti (vedasi l’Energy Catalyzer (o E-Cat) dell’ingegnere italiano Andrea Rossi da parte della ditta Leonardo Corporation).
Dopo affermazioni così convinte ed accese, come quelle che
sono state quelle di numerosi scienziati ed esperti in tutti questi anni, da
quando vennero annunciati gli esperimenti nel 1989 di Martin Fleischmann e
Stanley Pons (vedi suWikipedia), di
totale negazione ed anzi di denigrazione nei confronti della cosidetta “fusione
fredda”, fa pensare seriamente il silenzio ufficiale calato su tutta quanta la
questione.
Possibile che una ricerca così rivoluzionaria, che cambierebbe completamente tutti gli scenari sul pianeti in riferimento agli approvigionamenti energetici, passi tutt’ora sotto silenzio?
Una cosa del genere dovrebbe farla da padrone su tutti i giornali, i quotidiani e riviste scientiche.
Possibile che una ricerca così rivoluzionaria, che cambierebbe completamente tutti gli scenari sul pianeti in riferimento agli approvigionamenti energetici, passi tutt’ora sotto silenzio?
Una cosa del genere dovrebbe farla da padrone su tutti i giornali, i quotidiani e riviste scientiche.
Ma nessuno ne parla.
Avrei persino la consapevolezza del dubbio, della frode, dell’inganno e della bufala.
Ma com’è allora che così tanti laboratori nel mondo stanno facendo esperienze in questo senso?
Perchè persino la NASA se ne sta occupando?
Perchè c’è un così assordante silenzio?
Avrei persino la consapevolezza del dubbio, della frode, dell’inganno e della bufala.
Ma com’è allora che così tanti laboratori nel mondo stanno facendo esperienze in questo senso?
Perchè persino la NASA se ne sta occupando?
Perchè c’è un così assordante silenzio?
Immagine: Joseph Zawodny (NASA) che mostra un dispositivo
usato per studiare le reazioni nucleari a bassa energia.
Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8450
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