lunedì 7 settembre 2015

LA TUTELA DELLA SALUTE AFFIDATA ALL’ANTITRUST



Quanti si occupano di comunicazione nel campo della salute lo sanno da anni. Esiste un modello attraverso il quale i prodotti per la salute vengono spinti tra le braccia dei cittadini/clienti.

Un modello immutabile che risponde a delle semplici regole:
ingigantire il problema affermando che tocca milioni di persone per lo più inconsapevoli;
suscitare timori inducendo a credere che i rischi siano gravi, soprattutto se non si interviene tempestivamente;
indurre a visite ed esami per creare potenziali malati/clienti;
banalizzare la soluzione, sostenendo che un nuovo prodotto è in grado di risolvere facilmente il problema .

Ora, complice l’invasione del mercato di numerosi prodotti salutistici, questo modello sbarca sui grandi media. In realtà fare pubblicità richiamando malattie/rischi sanitari per creare allarme e proponendo semplicisticamente un prodotto come necessaria soluzione del problema. Ma esiste una certa elasticità e tocca all’Autorità garante della concorrenza e del mercato vigilare che non si tiri troppo la corda.

Così, in virtù di questo principio, l’Antitrust ha richiesto e ottenuto la sospensione di due pubblicità Danone da tempo trasmesse in televisione.

La prima è quella di uno yogurt. «Fate molta attenzione… Osservate! Questo è l’interno delle nostre ossa, con l’età si indeboliscono anche perché perdono calcio», recitava lo spot, mentre in sovrimpressione compariva per diversi secondi la sezione dell’interno di un osso umano. Ebbene, l’Autorità ha invitato l’azienda «a eliminare ogni riferimento alle patologie dell’osso e, in particolare, evitando di mostrare nei filmati pubblicitari la sezione dell’osso fragile e deteriorata dal tempo».

La seconda è quella di una bevanda. «C’è un nemico silenzioso nella nostra vita, il colesterolo. Una minaccia che può accumularsi nelle arterie con il rischio di ostruirle; questo può causare problemi al cuore… Agisci subito! Un consiglio: uno stile di vita sano e un Danacol al giorno».

«Nei messaggi - scrive l’Antitrust - il protagonista (un uomo normopeso, presumibilmente quarantenne) veniva ripreso in diverse situazioni della vita comune sempre accerchiato da “omini” in tuta gialla (metafora del colesterolo), nell’intento di opprimere il protagonista del filmato». In tal caso, l’Autorità ha invitato l’azienda a eliminare ogni generico riferimento alla potenziale insorgenza del colesterolo, riformulando il wording delle affermazioni spese nello spot, nonché mitigando la rappresentata riduzione del colesterolo nello spot.

In entrambi i casi le richieste sono state accolte: gli spot sono stati sospesi o corretti secondo le indicazioni dell’Antitrust. In particolare, per quanto concerne il prodotto anti-colesterolo, Danone si è impegnata a impiegare alcuni accorgimenti nelle prossime comunicazioni commerciali. In futuro gli spot si rivolgeranno esclusivamente a coloro che abbiano già il colesterolo in eccesso, non conterranno espressioni quali “minaccia” e “nemico silenzioso”, non veicoleranno l’idea di urgenti rimedi da azionare contro il problema, non enfatizzeranno la riduzione che si può ottenere con l’assunzione del prodotto.

http://www.janusonline.it/

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