di MARIETTO CERNEAZ
Ieri, su queste pagine, abbiamo pubblicato un articolo in cui si dimostra che la tassazione arriva ad estorcere fino all’85% del frutto del lavoro di una piccola impresa.
Ma le “medie in stile pollo di Trilussa”, di cui fanno uso gran parte delle associazioni varie, non mettono in evidenza certe storpiature, anche se confermano che il Fisco in Italia è intollerabile!
Sono 162 i giorni di lavoro “divorati dal fisco” in un anno in Italia. E’ la stima di uno studio di Confesercenti sulla situazione della pressione fiscale in cui si sottolinea “l’impressionante avanzata delle tasse locali, frutto del federalismo”: nel 1990 bastavano 8 giorni per pagarle e ora ne servono 26.
Confesercenti ricorda che il “Tax Freedom Day” che nel 1990 scattava a maggio, ora e’ scivolato al 12 giugno. “Comparando il nostro peso fiscale con gli altri Paesi – spiega lo studio – emerge l’insostenibilita’ di quello italiano. L’abbassamento della pressione fiscale e’ piu’ che mai una priorita’ che non puo’ essere risolta con qualche misura tampone. Le risorse vanno trovate tagliando la spesa pubblica”.
“L’ha certificato, da ultimo, lo stesso Governo, con il recente Documento di economia e finanza: il nostro – sottolinea Confesercenti – e’ il paese delle tasse, delle troppe tasse. Abbiamo appena segnato il record della pressione fiscale, con il 44% del 2012, e gia’ siamo pronti a superarlo di slancio con l’ulteriore aumento atteso per il 2013 (44,4%). E il futuro, sempre stando alle valutazioni ufficiali, non promette nulla di buono: le previsioni ‘tendenziali’ (quelle che diventeranno realta’ se non si fara’ nulla) ci dicono che la maledizione del 44% ci accompagnera’ (decimo piu’, decimo meno) almeno fino al 2017″.
Lo studio ricorda che l’Italia e’ “al primo posto in Europa nel ‘total tax rate’ (somma delle imposte sul lavoro, sui redditi d’impresa e sui consumi), con un 68,3% che ci vede quasi doppiare i livelli di Spagna e Regno Unito e ci colloca bel oltre quello della Germania (46,8%); ai piu’ alti livelli europei quanto a numero di ore necessarie per adempiere agli obblighi fiscali (269), 2,5 volte il Regno Unito, il doppio dei paesi nordici (Svezia, Olanda e Danimarca) e della Francia, un terzo in piu’ rispetto al Germania; in coda, fra i paesi Ocse, nella graduatoria di efficienza della Pubblica Amministrazione, con un valore (0,4) pari a un quarto di quello misurato per la Germania e il Regno Unito”.
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