venerdì 17 febbraio 2017

CETA: COME ANNIENTARE L'EUROPA!






di Gianni Lannes



Comprehensive Economic and Trade Agreement: è l’acronimo del cosiddetto accordo di libero scambio tra Canada e Ue. Ufficialmente punta ad eliminare le barriere tariffarie e gli ostacoli al commercio e agli investimenti dovuti alle differenze normative tra i due paesi. In realtà, nasconde numerose insidie soprattutto sotto il profilo sanitario ed ambientale.

Esultano le multinazionali del crimine agro-alimentare, ma non tuttoè perduto, perché ora la decisione deve essere ratificata dai parlamenti nazionali e regionali di ogni Stato aderente all'Unione europea. Per la cronaca l’Italia già importa dal Canada con scarsi o inesistenti controlli - come attestano le recenti ricognizioni in 12 porti italiani - milioni di tonnellate di grano modificato geneticamente, peraltro imbottito di micotossine e sostanze chimiche.

mercoledì 15 febbraio 2017

IDEOLOGIA GENDER E SDOGANAMENTO DELLA PEDOFILIA |
















Ben oltre la retorica e lo “specchietto per le allodole” dei cosiddetti “diritti gay”, l’ideologia gender è, in realtà, un vero e proprio progetto di annichilimento d’ogni identità umana e sessuale: l’ideale di un’umanità “fluida” e informe dove, a detta degli stessi “inventori del gender”, la felicità deve risiedere in un “polimorfo” utilizzo del sesso in tutte le sue declinazioni: anche la pedofilia.

QUALI SONO LE BASI DEL “GENDER”?

Senza alcun dubbio, i padri dell’ideologia gender –questa nuova e invadente “visione dell’uomo” che, al giorno d’oggi, viene caldeggiata non solo dai movimenti gay ed omosessualisti, ma da gran parte di quelli che si suole chiamare “poteri forti”- possono identificarsi con le figure dello psichiatra americano Alfred Kinsey e, più ancora, del chirurgo (lavorava in una clinica che praticava “cambi di sesso”) neozelandese ma naturalizzato statunitense John Money. E ad essi che vanno fatte risalire le “basi dottrinali” del gender (l’espressione “teoria di genere” e “identità di genere” al posto di “identità sessuale”, risale più propriamente a Money), le quali possono riassumersi in questi assiomi fondamentali:

SIAMO IN GUERRA MONETARIA E NON LO SAPPIAMO…



immagine di una bomba atomica vista da una ragazzina



DI FABIO CONDITI.

comedonchisciotte.org

Nella storia dell’umanità le guerre ci sono sempre state, ma sono cambiate le tecniche e le armi che i popoli hanno utilizzato nel corso dei secoli per sottomettere altri popoli.

Oggi le guerre non si combattono solo con le armi tradizionali, ma esistono altre modalità che sono più difficili da individuare e per questo più insidiose.

L’Italia è in guerra monetaria da anni e non lo sappiamo …

… ma neanche ce ne stiamo rendendo conto.

Questo perché le armi che si stanno utilizzando sono monetarie e finanziarie, che sono le più difficile da individuare, in quanto se ne vedono gli effetti, ma le cause sono incomprensibili ai più.

Vi invito a leggere la lettera di Guido Crosetto e di Marco Zanni a “Libero Mercato”

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/12302408/banche-italiane-colpo-grazia-bomba-400-miliardi-nuovo-regolamento-ue.html

Per ulteriori approfondimenti sull’ultima arma di distruzione del nostro paese che è stata messa in piedi, mentre l’attenzione degli italiani viene “distratta” con le vicende della Raggi e con le canzoni di Sanremo.

martedì 14 febbraio 2017

GRILLO, TRUMP, SALVINI & COMPANY: SICURI CHE SIA ROBA SERIA?





Nell’odierna confusione babelica, che qualcuno già etichetta come “post-globalizzazione”, parrebbe prendere forma una bizzarra filiera – tra l’altro accreditata dal feeling tra i diretti interessati – che collegherebbe Donald Trump a Beppe Grillo, Marine Le Pen a Matteo Salvini: la singolare genia dei populisti versione sovranista. Dunque un capriccioso bancarottiere in preda a turbe iomaniache, un tribuno della plebe affetto da pulsioni cristologiche (sdoppiamento di personalità risalente al 1982, quando il regista Luigi Comencini lo diresse in “Cercasi Gesù”?), una figlia d’arte che amministra il lascito chauvinistico della Francia profonda, un bulletto in carriera. 



lunedì 13 febbraio 2017

QUANTO SVALUTEREBBE LA NUOVA LIRA?

QUANTO SVALUTEREBBE LA NUOVA LIRA?









Preso atto che resta da spegnere solo una candelina prima della fine dell’euro, è ora di fare qualche riflessione in merito a quanto inevitabilmente accadrà e di sfruttare l’occasione per mettere alla berlina certe affermazioni aberranti rilasciate da alcuni giornalisti “economici”, istituti bancari in palese conflitto d’interesse e professori universitari di economia (in gran parte bocconiani o affini, ma non solo). A titolo esemplificativo e non esaustivo si potrebbero citare:
Lorenzo Pinna: il potere di acquisto dell’italiano medio subirà un tracollo dal 30% al 50% […].Ma un 30-50% di svalutazione della nuova lira non renderà almeno più competitivo il nostro sistema industriale permettendoci di rimetterci rapidamente in piedi? Non è detto.
Tonia Mastrobuoni: la lira subirebbe sicuramente una svalutazione molto pesante rispetto all’euro. Un rapporto della banca d’affari Ubs che si esercita proprio sull’ipotesi di uscita dall’Eurozona di un Paese come l’Italia, ritiene probabile, in questo caso, un crollo della lira del 60 per cento. Vuol dire che gli stipendi e le pensioni varrebbero improvvisamente il 60 per cento in meno.

venerdì 10 febbraio 2017

DOPO I SACRIFICI PER ENTRARE NELL’EURO E I SACRIFICI PER RESTARE NELL’EURO, I SACRIFICI PER USCIRE DALL’EURO












FONTE: COMIDAD.ORG

La cronaca “europea” della scorsa settimana è stata segnata dalle dichiarazioni, poi parzialmente rimangiate, del cancelliere tedesco Angela Merkel su una “Europa a due velocità” da formalizzare già al prossimo vertice di Roma. I media hanno sbrigativamente tradotto le posizioni della Merkel con l’ossimoro di una “doppia moneta unica”, una per i Paesi del nord ed un’altra per i Paesi del sud. Non sono mancati i consueti commenti circa l’influenza della campagna elettorale in Germania su questa presa di distanze della Merkel dalla consueta dogmatica dell’Unione Europea.

In realtà i Tedeschi sono scontenti dell’UE perché gli è stato fatto credere che il crollo dei loro redditi sia causato dalla necessità di sacrificarsi per soccorrere i cosiddetti PIIGS. Dato che così non è, alla Merkel basterebbe consentire un aumento dei salari in Germania per fare tutti contenti, all’interno come all’esterno. Un aumento della domanda in Germania stimolerebbe l’economia dei Paesi UE più in difficoltà ed il contestuale aumento del costo del lavoro nella stessa Germania renderebbe le merci tedesche un po’ meno competitive, diminuendo così il destabilizzante surplus commerciale tedesco.

giovedì 9 febbraio 2017

SALVIAMO L'ITALIANO


di Gianni Lannes


C’era una volta la grammatica italiana. Il primo esemplare - Regole grammaticali della volgar lingua - fu stampato ad Ancona nellatipografia di Bernardino Guerralda detto "Il Vercellese", nel settembre dell’anno 1516. L’autore era il friulano Giovan Francesco Fortunio, fervente lettore di Petrarca e Dante.


C’era una volta anche la consecutio temporum, vale a dire la pietra angolare della meravigliosa lingua italiana, figlia del latino, che regola, correla e concatena i tempi del discorso, la concordanza dei tempi, la sequenza logica delle proposizioni subordinate, coordinate e principali. Ergo, il ragionamento frutto dei concetti e dei pensieri umani. In fondo il discorso, ossia il testo scritto è come un grande albero con un solido tronco, innumerevoli rami, fiori e frutti.

venerdì 3 febbraio 2017

TRUMP vs MERKEL 2017. CHI VINCE VE LO DICE IL CALAMARO VAMPIRO.








Vince lui o vinciamo noi europinoli?

Ladies and Gentlemen, ho il piacere di presentarvi il Calamaro Vampiro. Così è chiamata nel mondo che conta (non a Firenze) la più potente, onnipotente, e aggressiva mega-banca del mondo: GOLDMAN SACHS di New York. Ho una memoria di una grandiosa prima pagina dell’inglese The Guardian del 1988, che recitava:

“Una sola banca guadagna di più di tutto il PIL della Tanzania. Questa banca distribuisce i suoi guadagni a 2.500 persone. La Tanzania a 46 milioni di persone. Giusto, no?”

E questa banca era Goldman 30 anni fa. Immaginate oggi. Goldman oggi si porta in tasca 914 miliardi di dollari, più della metà di tutto il PIL d’Italia.

E non gradisce essere infastidita. Documenti riservati ottenuti da Bloomberg l’anno scorso rivelarono che, guarda coincidenza!, poco prima della disintegrazione fisica di Gheddafi, il vice presidente della Libyan Investment Authority, tal Mustafa Zarti, aveva osato insultare e minacciare di morte due executives di Goldman al grido “Noi vi facciamo volare dalla finestra!”. 

mercoledì 1 febbraio 2017

DONALD TRUMP: “IL WORD TRADE CENTER FU RASO AL SUOLO DA BOMBE GEMELLE”

Il World Trade Center è stato raso al suolo da “bombe gemelle” l’undici Settembre, secondo il presidente Donald Trump – e ora un informatore si è fatto avanti con informazioni bomba che supportano le affermazioni del Presidente.

In una intervista in diretta sul’11 Settembre, al presidente Trump è stato chiesto il suo parere in merito alla struttura delle Torri Gemelle. Parlando da costruttore esperto in grattacieli a New York, Trump ha detto che la torre nord del WTC era “una costruzione molto, molto solida” e che egli ritiene che “bombe gemelle” abbiano provocato il suo crollo.
Parlando del crollo della torre, ha detto: “Non è stato un difetto architettonico. Come potrebbe un aereo, fosse anche un 767 o 747 o qualunque altro; come avrebbe potuto passare attraverso l’acciaio?