Ma dove sono i sogni?
C’è posto per loro in questa realtà?
Ci è consentito di sbagliare per perseguire un sogno?
No,chi sbaglia è un fallito,
è questo il pensare comune
La scuola non ci aiuta in questo e la famiglia ci da segnali contrastanti.
Perdonami ma devo aprire una parentesi,prima di andare avanti
Per diversi anni ci è tutto consentito,
siamo bravi ed elogiati per tutto ciò che facciamo,
seguiti e protetti in ogni movimento,
ci viene fornito , senza condizioni ,”un rifugio sicuro”
che spesso diventa ,da adulti, la nostra prigione.
Ricevere in maniera incondizionata ha accresciuto la nostra dipendenza
Le interazioni fra noi e i nostri genitori,strutturano un sistema d’attaccamento che guiderà per sempre le nostre relazioni, affettive e non
All’improvviso però cambia l’orizzonte ,molte delle cose per le quali venivamo elogiati,suscitano l’indignazione dei nostri amati genitori. Si sviluppa in noi la cultura del divieto, è la fase del TRAUMA
Soddisfare il bisogno di conferme affettiveinizia a guidare ogni nostro comportamento
Arriva la Paura e il Disagio
Diventiamo assetati di quell’affetto che ci sembra non più confermato, ci sentiamo persino indegni di amore e di attenzioni,sviluppiamo comportamenti sbagliatiper soddisfare i nostri bisogni,comportamenti che ,sviluppando e fortificando la nostra dipendenza da essi,diventeranno fatalmente le barriere che daranno indirizzoalle nostre azioni,ma anche quelle che erigerà contro di noi, chi ci sta accanto
Gli esseri umani, come tutti gli organismi animali, non sembrano a proprio agio che con i propri simili, con i quali tendono infatti a aggregarsi in gruppi più o meno compatti e chiusi.
Pertanto le persone "diverse", si tratti del classico matto, o del drogato, dell'appartenente ad una minoranza o dell’ insicuro, del timido del diffidente o dell’alcolizzato,costituiscono generalmente oggetto di curiosità, di osservazione o di difesa, cioè atteggiamenti che implicano una posizione di estraneità, di non partecipazione, di stare a guardare.
In particolare la “diversità” ,nelle sue manifestazioni,più , o meno rilevanti, provoca reazioni i cui moventi sono oscuri ma è un dato di fatto che osservare in un altro un difetto , provoca timore, suscita reazioni di difesa, delle quali la fuga, il rifiuto e il non immischiarsi sono le più elementari.
Quindi ,per paradosso alle nostre barriere gli altri reagiscono frapponendo barriere
Come dicevamo ,la paura , continua e persistente, ci farà indossare sempre nuove maschere componendo un carnevale di immagini che saranno le nostre catene o le nostre zavorre
Ciao a domani
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