Lassù, nell’empireo
della razza eletta, un club di professionisti della speculazione gestisce il
mondo con l’unico fine di moltiplicare i propri profitti, e qua giù il
risparmio, i soldi delle famiglie, li segue come un gregge di buoi.
Uno studio dell’Istituto Svizzero di Tecnologia
pubblicato sulla rivista scientifica New Scientist ha scoperto che mettendo ai
raggi X il groviglio di partecipazioni incrociate nella proprietà di tutte le
43.060 multinazionali presenti al mondo (su un database di 37 milioni di
società, l’Orbis, risalente al 2007), è possibile enucleare un gruppo
privilegiato di 1.318 investitori che detiene il 60% dell’economia reale
mondiale, mobiliare e manifatturiera. Districandosi nei meandri degli assetti
proprietari, i ricercatori hanno individuato un gruppo ancora più ristretto di
nomi ancora più legati fra loro. In breve, il risultato finale vede 147
soggetti controllare il 40% della ricchezza industriale del pianeta. Meno
dell’1% è a capo dell’intero intreccio. È composto per la maggior parte, guarda
caso, da banche e fondi d’investimento. Gli stessi di sempre: Barclays, JP
Morgan Chase, Ubs, Merryl Lynch, Deutsche Bank, Credit Suisse, Goldman Sachs,
Bank of America, Unicredit, Bnp Paribas. I nodi che tengono avvinte questa
super-entità in una specie di consiglio supremo della finanza non deve far
pensare a un vertice che decide e procede all’unisono. Gli autori della ricerca
ipotizzano con ogni verosimiglianza che un tale numero, 147, è ancora troppo
elevato per concludere che sia operante una collusione scientifica. Non è
dimostrabile, insomma, che agiscano di concerto, ingegnando complotti in sistematica
concordia. E’ certamente più probabile che si considerino portatori di
interessi comuni e facciano cartello quando risulti utile per aumentare i
profitti o ci si debba difendere da tentativi di attaccarne la posizione di
dominio (eventuali colpi di coda della politica o di qualche popolazione
recalcitrante a farsi colonizzare), ma per il resto è realistico immaginare che
si sfidino sul mercato. «La realtà è talmente complessa che dobbiamo rifuggire
i dogmi, sia che si tratti di teorie cospirazioniste o di libero mercato», ha
affermato uno degli scienziati, James Glattfelder. «La nostra analisi è basata
sulla realtà».
L’anonima sequestri finanziaria, come si vede, non è
per niente anonima.
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