lunedì 25 febbraio 2013

ELEZIONI 2013, QUANDO L’IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE.




Aggiorniamo il nostro precedente articolo, E se vincesse Grillo?.
Avevamo promesso di non scrivere più articoli sulle elezioni, fino a lunedì 25, ma è necessario fare un ulteriore aggiornamento sul Movimento Cinque Stelle, alla luce dei più recenti eventi.
Seguendo i sondaggi elettorali ufficiali, il risultato più probabile rimane una vittoria di Bersani e il conseguente tandem Bersani-Monti oppure un governo di unità nazionale anche con anche Berlusconi. Però a questo punto, personalmente penso che l’eventuale vittoria di Beppe Grillo passa da improbabile a perlomeno, possibile.

Questo perché si sono aggiunti alcuni fattori da tenere in considerazione:
1) La continuazione dello scandalo MPS che danneggia il centrosinistra.
2) Le indagini su Formigoni e gli scandali ENI e FINMECCANICA che danneggiano il centrodestra.
3) La figuraccia di Oscar Giannino di Fermare il Declino, che può portare sia alle dimissioni di quest’ultimo e che comunque gli toglierà una parte di consensi che verrebbero intercettati in gran parte dal M5S.



4) Nei due giorni delle elezioni nel Nord Italia probabilmente ci saranno forti nevicate, cosa che potrebbe portare parte della popolazione più anziana a rimanere in casa per evitare di cadere o di scivolare. E come sappiamo, questa fascia di popolazione è politicamente più conservatrice e quindi se una parte di essa non voterà, è un fattore positivo per Grillo che punta più sui giovani e sul web, dove notoriamente gli anziani sono poco presenti.
5) La discesa in campo di Dario Fo e Adriano Celentano a favore del M5S può sicuramente portare ulteriori voti al movimento.
6) La perfetta campagna elettorale di Grillo ha portato a riempire le piazze e rifiutare di andare in televisione ha avuto l’effetto di esserne presente ancora di più; ha usato le parole che la gente vuole sentirsi dire senza prese di posizioni che potessero allontanare voti.
7) Moltissimi italiani sono indecisi e tradizionalmente gli indecisi si ripartiscono senza cambiare di molto il risultato dei sondaggi. In questo caso è però diverso, perché non ci sono solo gli schieramenti tradizionali ma c’è il M5S che è un movimento contro l’intero sistema politico e quindi se uno è indeciso vuol dire che già di suo non crede molto a nessun partito e quindi verrà sicuramente più attratto da chi attacca l’intero sistema. Presumibilmente la maggioranza dei voti degli indecisi andranno a Grillo.

Ecco questi sono 7 fattori che domenica e lunedì possono stravolgere il risultato. Io personalmente se dovessi fare un sondaggio tra amici, parenti e conoscenti qui a Torino, Grillo sarebbe sul 35-45%, e parliamo di persone di diversa estrazione sociale ed età. E poi c’è da dire che Grillo sta riempiendo tutte le piazze d’Italia, mentre Bersani, il favorito, non è nemmeno riuscito a riempire piazza del Duomo a Milano. Come fa il Movimento Cinque Stelle, che secondo i sondaggi ha solo il 15%, pochi punti in più dell’impopolare Monti, a riempire le piazze in questo modo? E inoltre, qualsiasi sondaggio indipendente fatto su internet, da il Movimento Cinque Stelle verso il 40-50%, se consideriamo il fatto che su internet Grillo è più forte, possiamo, facendo una media, tra 40% e 15% attestare seriamente Grillo verso il 30%. E questo cosa vuol dire? Che, magari anche di poco, il comico genovese sarebbe in testa e di conseguenza conquisterebbe la Camera dei Deputati.
Nell’articolo precedente avevamo già descritto i possibili scenari che potrebbero verificarsi se si realizzasse la vittoria di Grillo.
Ma voglio aggiungere una cosa, Grillo dice che se vincerà ci saranno cinque anni di sangue e di sacrifici, ma che si faranno tutti assieme senza privilegi per nessuno.
Ecco probabilmente è questo quello che avverrà se vince Grillo, cinque anni di sangue, ma di sangue vero. Non lo dico per catastrofismo o per fare del terrorismo mediatico, ma perché è impossibile che i poteri forti finanziari, le vecchie partitocrazie, la magistratura, il presidente Napolitano, facciamo fare a Grillo quello che vuole senza reagire. E se reagiranno, impedendo a Grillo una qualsiasi cosa, quest’ultimo, che come sappiamo non è un moderato, potrebbe sul serio ribaltare il tavolo e con l’enorme seguito di cui dispone, fare anche veri e propri atti di forza.
Voglio ricordare come Grillo parli di processo di Norimberga per i politici, parla che se si arrenderanno non verrà fatta violenza su di loro. Sono parole forti, di un clima da guerra civile. E non sono avventato a dire guerra civile, perché guardiamoci attorno, lo stato ha debiti verso le imprese per 140 miliardi di euro, le amministrazioni locali non hanno soldi per pagare i servizi, la recessione è fortissima per tutti i settori, la disoccupazione aumenta costantemente, neppure Draghi crede ormai più fermamente in una ripresa. E da queste situazioni di disperazione che nascono le guerre civili o le rivoluzioni. Senza contate che l’instabilità politica farà crollare i mercati, farà crollare gli investimenti esteri e diventerà difficile finanziarsi con i titoli di stato a causa di interessi troppo alti. Veramente, se vincesse Grillo, potrebbe succedere qualsiasi cosa, non escludo niente. Credere invece che si formerà un governo responsabile che farà rinascere l’Italia è veramente da ingenui. Ma questo non vuol dire che il M5S non abbia delle buonissime idee, che se messe in pratica, potrebbero far risollevare questo paese. Io analizzando la situazione come se fossi un blogger straniero, concluderei che, al di là dei buoni propositi del M5S e delle ottime idee che vengono proposte, il problema è la situazione nel suo complesso, come la abbiamo descritta prima, senza contare una legge elettorale che impedisce di avere un maggioranza solida al Senato acuendo a dismisura l’instabilità politica.
Cosa succederà dopo il 25 febbraio è difficile saperlo, ma ad intuito sento che la sorpresa della vittoria di Grillo si fa sempre più probabile.
Io personalmente, sono e rimangono molto critico e sospetto verso il Movimento Cinque Stelle ma domenica voterò per loro.
Ma non li voterò perché mi piace Grillo e nemmeno perché condivido totalmente il programma ( in altri articoli ho già descritto cosa non mi convinceva), ma li voterò solo perché se vincono, l’Italia si sfascerà definitivamente e penso che questa sia l’unica seria soluzione; perché l’Italia, ormai è un paese marcio e per liberarsi dal marciume e dall’incompetenza politica, è necessario anche molto dolore ed è questo che ci porterà la vittoria di Grillo. Dopo cinque anni di sangue, come dice Grillo, dopo magari una guerra mondiale, che penso sia imminente, probabilmente dalle macerie uscirà una nuova Italia, integrata in un’Europa forgiata dalla fusione che si sarà sviluppata dal fuoco di scontri sociali, rivoluzioni e guerre. Grillo dice giusto, cinque anni di sofferenze, lo credo anche io. La vera crisi inizia quest’anno, penso che non ne usciremo prima del 2018. Ma ne usciremo. Questo, ripeto a chi sicuramente mi criticherà, non è terrorismo mediatico, non è un tentativo di non far votare il M5S, è una mia personale analisi di quello che succederà e invito tutti a rifletterci al di là del personale pensiero politico, così da non trovarsi spiazzati quando la crisi ci toccherà personalmente. Bisogna cercare di prepararsi e possibilmente di uscire vivi dai prossimi cinque anni. Quindi chi ha ancora un lavoro, cerchi di risparmiare e di farsi riserve di contanti, magari anche di franchi che sono più sicuri, si disponga sempre di un’ampia riserva alimentare di prodotti a lunga scadenza, se si hanno delle proprietà immobiliari inutilizzate conviene venderle, prima che diventino invendibili e poi ognuno potrà pensare i propri accorgimenti personali per rendere più solida la propria posizione.
Magari sono esagerato, non avverrà niente e ci saranno cinque anni di ripresa e di rinascita, però, comunque essere pronti al peggio, soprattutto quando ci sono moltissimi segnali negativi, lo scontro tra poteri e una pericolosa instabilità politica, penso sia un atto di necessaria prudenza.


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