Ci maltrattano come servi stupidi. Dal 1948
questo è l’appuntamento elettorale più fasullo della storia repubblicana
italiana. La Costituzione (mai applicata nei suoi dettami) è stata annullata
nel 2009 con l’entrata in vigore del Trattato internazionale di Lisbona,
approvato da tutti gli aspiranti governanti di oggi. La stessa legge elettorale
è incostituzionale ed antidemocratica.
Il Parlamento tricolore non conta più nulla da
un bel pezzo: infatti è stato esautorato senza colpo ferire, nella silenzio dei
mass media già asserviti, e nella disattenzione totale. L’Italia è un Paese a
sovranità azzerata.
E’ stato annesso agli Stati Uniti d’America già dal 3 settembre 1943 con
l’armistizio di Cassibile (soprattutto alla voce clausole segrete) e poi
definitivamente soggiogato con il BIA del 1954 con annessi e connessi accordi
segreti tra il governo italiano ed il padrone USA.
Tra l’altro, i dittatori di Washington hanno
imbottito la nostra terra ed i nostri mari di ordigni ed armamenti nucleari e
chimici, proibiti dai trattati internazionali. Ci usano come sudditi analfabeti
che al massimo possono mettere una croce su candidati designati dal sistema di
potere, compreso il movimento 5 stelle dell’eterodiretto Grillo, adottato in
tempo utile dalla Casa Bianca (si legga il rapporto dell’ambasciata Usa del 4
aprile 2008).
Oggi questa sovranità è stata vanificata dal
prevalere di interessi che sistematicamente trascurano e calpestano il bene
comune, a vantaggio della conservazione dei privilegi di pochi. Accade così che
milioni di lavoratori, insegnanti, professionisti, pensionati, studenti,
giovani disoccupati e precari, artigiani, piccoli e medi imprenditori,
disabili, malati cronici, debbano pagare i costi di una crisi di cui non sono
responsabili, mentre un pugno di finanzieri, avidi prenditori, manager senza
scrupoli, speculatori , avventurieri della finanza continuano ad appropriarsi
di risorse che sono di tutti.
Mai, dal dopoguerra ad oggi, la disuguaglianza
tra i ceti sociali è stata più marcata. Mai abbiamo percepito con tanta
immediatezza la precarietà del nostro vivere e l'incertezza del nostro futuro.
E mai ci siamo sentiti tanto lontani da ogni sede decisionale: siamo al punto
in cui non siamo più liberi di scegliere chi votare, non più in grado di far
sentire la nostra volontà a chi ci governa, di rifiutare leggi inique fatte a
vantaggio di qualcuno e a danno di molti. Nemmeno i referendum sono più
sufficienti a modificare provvedimenti che contrastano con la volontà della
maggioranza degli Italiani.L’Italia è la culla della norma giuridica, ma la
tomba della giustizia. Milioni di leggi e nessun diritto.
Anche la salute è un lusso: 12 milioni di
persone vivono in aree gravemente inquinate e mai bonificate.
E’ in atto una guerra ambientale non dichiarata,
a base di sperimentazioni belliche occulte sulla nostra pelle, compresi i
terremoti artificiali, innescati per vedere l’effetto che fa. Basta alzare lo
sguardo al cielo per rendersene conto. Perfino l’acqua “potabile” è gravemente
inquinata.E’ davvero ingenuo chiedere al sistema di potere che ha generato questa
gravissima situazione di riformarsi. La crisi economica è stata fabbricata a
tavolino per impoverirci sempre più per portarci allo stremo. Allora, non
servono le ricette propinate dai soliti predicatori del nulla.
L’Italia non ha bisogno di imbonitori che
riempiono le piazze per il solito spettacolo. Non c'è niente da ridere. Basta
con l'intrattenimento a caro prezzo.
Sveglia: dobbiamo essere attori di un mutamento
epocale, non spettatori passivi, controllati e manipolati.Per quel che può
contare la mia indicazione: sciopero generale ad oltranza per paralizzare tutto
il sistema.
Siamo “cives”, cittadine e cittadini, non
marionette da illudere con i bagni di folla. Occorre rinunciare ai gretti
egoismi quotidiani, perché a breve, questo illusorio benessere svanirà.
Libertà, democrazia e giustizia sociale vanno
conquistate con determinazione, pacifismo e nonviolenza.
“Quando i poteri pubblici violano le libertà
fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza
all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino” - parola di Giuseppe
Dossetti, uno dei padri costituenti
“Sono le azioni che contano. I nostri pensieri
per quanto buoni possano essere sono perle false fintanto che non vengono
trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel
mondo”
Mohandas K. Gandhi
Nessun commento:
Posta un commento