Siamo a una svolta storica. Vittime, quelli che fino a ieri erano ritenuti i colpevoli: le banche, con dentro i nostri soldi. La notizia: la politica tecnocratica ha stabilito che il capitale privato detenuto dal sistema bancario può essere liberamente espropriato per fini politici. «Guardate che questo è un passaggio della storia degno del giorno in cui Lutero appese le sue tesi alla cattedrale di Wittenberg», avverte Paolo Barbard. «Da questo momento in poi, gli investitori internazionali sanno che delle banche non si possono più fidare come porti sicuri dei loro investimenti. E allora ecco la conseguenza ultima: crolla nel mondo la fiducia nel sistema bancario». Nel 2013 si sbriciola il proclama di Ezra Pound, secondo cui «i politicanti sono i camerieri dei banchieri». Prima la Grecia, ora Cipro: su iniziativa di Draghi e della Lagarde, a rimetterci sono anche i privati: sta accadendo qualcosa che non s’era mai visto. «Non è possibile che un simile ribaltamento dei paradigmi di potere, un fatto di portata storica, non nasconda alla fine la usuale peste nera a spese delle usuali vittime, noi».
Il sistema bancario internazionale, scrive Barnard nel suo blog, sembra sotto un attacco senza precedenti nella storia, da parte della politica tecnocratica. «Un ribaltamento incredibile dei tavoli storici: Ezra Pound è a testa in giù, capovolto». Ma non erano le banche le padrone del mondo? Tutto inizia dopo il crac del 2008 e i “salvataggi” epocali del sistema bancario americano ed europeo – Italia inclusa, con 48 miliardi di euro sborsati – da parte dei relativi governi. «Fatti che confermarono al mondo intero che in effetti “i politicanti sono i camerieri dei banchieri”». Ma nell’ottobre 2011, accettando di prestare una montagna di soldi alla Grecia per il “salvataggio” dal default in cambio delle micidiali austerità inflitte ad Atene, la famigerata Troika (Fmi, Bce e Commissione Europea) costringe anche gli investitori internazionali, banche incluse, a prendersi perdite sui loro crediti verso i greci fino a qualcosa come l’80%. «In gergo finanziario, questo si chiama Psi-Hair Cut». Tradotto: «Le autorità europee hanno di fatto costretto il settore privato (Private Sector) a essere coinvolto (Involvement) a sue spese», con perdite di investimenti enormi, nel salvataggio di uno Stato. «Cioè, gli hanno dato una bella rasatura a quasi zero (Hair Cut), e per questi sono dolori».
Un fatto semplicemente incredibile: «Ma come? Non sono i big della finanza a comandare il mondo? Com’è possibile che ora la politica europea costringa ‘sti squali disposti a mozzare la gambe della madre per 10 dollari a perdere miliardi?». Nella fantasia dei film maker, aggiunge Barnard, vi sarebbe stata una riunione nella suite di un grattacielo di Manhattan, in penombra, con dieci uomini con anelli d’oro e sigari da 1500 dollari, impegnati a decretare l’assassinio di Mario Draghi l’indomani. «Invece no: tutto accade senza disturbi. Come è possibile? Nessuno risponde, ma è anche vero che la Troika proclama con enfasi che “Questa sarà la prima e ultima volta!”. Ok.». Peccato che poi – marzo 2013 – venga il turno di Cipro, che sta «saltando in aria». E cosa fa la Troika? «Psi-Hair Cut, di nuovo! Altra mazzata al settore privato, e più o meno va così: “Sorry, ora ci smenate altre decine di miliardi dai vostri depositi bancari a Cipro, quelli sopra i 100.000 euro, perché così li salviamo. Zitti e marciare”». Altro film, magari ambientato in una dacia russa: perché i dieci spietati oligarchi riuniti attorno al tavolo non decretano l’immediato omicidio di Christine Lagarde?
Tutti questi “salvataggi” a spese del settore privato, aggiunge Barnard, passano per trattati che sono zeppi come le reti di una tonnara di riferimenti alla legislazione internazionale. Quindi, attenzione: i “salvataggi” stabiliscono dei precedenti giuridici. E dicono, per la prima volta nella storia, che le banche (e i loro depositi) non sono più inviolabili. «Se ben regolate», in quanto istituzioni finanziarie, «le banche sono essenziali a tutto il sistema economico, e possono anche essere salvifiche». Esempio: le Repo. «Sono operazioni dove una banca vende a privati titoli di Stato a brevissimo termine per raccogliere fondi, con l’accordo di ricomprarseli il giorno dopo, o poco dopo». Perché lo fanno? «Per raccogliere capitale con cui poi svolgere le funzioni di prestito a cittadini e aziende, per esempio, oppure sono i fondi pensione che lo fanno per sostenere i pagamenti dovuti ai pensionati». Ma attenzione: «Se il sistema bancario perde la fiducia dei prestatori privati saltano le Repo, e questo è un caos per tutti».
Più in generale, le banche che per esempio erogano mutui a 30 anni, devono sempre trovare sui mercati privati – e subito, non fra trent’anni – l’esatto ammontare del mutuo erogato per pareggiare i bilanci. «Cioè: se banca A eroga mutuo a Bianchi per 200.000 euro il 2 maggio, significa che prima del 2 deve trovare la stessa cifra da un prestatore che glieli dà. Ma se questo prestatore sa che rischia, con un bel Hair Cut, di smenarci tutti i suoi soldi, col cavolo che darà alla banca i 200 mila, e la banca col cavolo che darà alla famiglia Bianchi il mutuo». Così, crolla tutto il sistema. Persino i Primary Dealers americani, cioè quelle banche che servono il Tesoro Usa gestendogli le aste dei titoli di Stato, ora sono sempre più abbandonati dai compratori privati, proprio per questa catastrofica perdita di fiducia. L’accordo di Cipro “risparmia” i conti al di sotto dei 100.000 euro? «Mica tutti quelli che hanno i 100 mila sono grassi miliardari. Non ci vuole molto per un contadino che ha venduto due capannoni ad aver messo in banca oltre 100.000 euro, e quello casca nella rete tanto quanto l’oligarca».
In ogni caso, aggiunge Barnard, questo incredibile “Private Sector Involvement” altro non è che una forma di tassazione pesantissima sui settori di cittadini e aziende per salvare il loro paese: «Sono soldi che vengono di fatto distrutti per finire in conti elettronici del Tesoro di quella nazione, ma ciò vuol dire che sono soldi che non verranno spesi dal settore privato, quindi non creeranno vendite, né profitti aziendali, quindi caleranno i posti di lavoro, quindi s’impoverisce tutta la società di lavoratori e aziende». E tutto questo avviene perché, per la prima volta, si stabilisce che la protezione bancaria non è più valida. E’ perlomeno sospetto, continua Banard, che a «tirare questa sberla epocale, affossando le banche», siano due personaggi “politici”, ancorché tecnocrati, come Draghi e la Lagarde, cioè «due creazioni del sistema bancario, due figli della finanza speculativa».
Il governatore della Bce, già dirigente della Goldamn Sachs, è membro della più potente lobby bancaria del mondo, il Group of Thirty: sono proprio quei Trenta che «convinsero i governi a liberalizzare i terribili derivati, con conseguenze mondiali indicibili». E Christine Lagarde, presidente del Fmi, è stata una governatrice della European Bank for Reconstruction and Development, poi anche alla European Investment Bank. Ha lavorato alla Inter-American Development Bank e pure nel colosso assicurativo Ing. «La Commissione Europea è zeppa di lobby bancarie potentissime, come la European Banking Federation o il sopraccitato Group of Thirty, ed è fatto noto che questi abbiamo audience diretta con Barroso. E allora: com’è possibile che due personaggi così, e che un’intera Commissione così, possano oggi infliggere al sistema bancario il fendente più micidiale di tutta la storia umana?». Cosa sta succedendo? Mistero. Trovare la risposta, conclude Barnard, «è di un’importanza immensa proprio per la nostra sicurezza di cittadini, di famiglie, di democrazie».
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