E
intanto, 10 F35 li abbiamo già ordinati. Che significa ordinati? Che li
dobbiamo pagare. Ma chi li ha ordinati? Non si doveva discuterne in
parlamento? A 200 milioni al pezzo (cerchi in lega e sedili in pelle
compresi), sono 2 miliardini. I primi dei probabili 17-20 che
spenderemo, una volta che in parlamento avranno tirato fuori una scusa
del tipo: "dobbiamo assolutamentissimamente comprarli o moriremo tutti
di colera".
Qusto stato ha oltrepassato ogni misura del ridicolo: abbiamo speso 2 miliardi, e non sappiamo nemmeno chi ha firmato l'ordine d'acquisto. E quando e se lo scopriremo, siamo sicuri che il personaggio in questione, continuerà a fare carriera.
Qusto stato ha oltrepassato ogni misura del ridicolo: abbiamo speso 2 miliardi, e non sappiamo nemmeno chi ha firmato l'ordine d'acquisto. E quando e se lo scopriremo, siamo sicuri che il personaggio in questione, continuerà a fare carriera.
"Zitto
zitto, quatto quatto. Ve li ricordati i fumetti? Paperino, mi pare.
Oppure il Gatto Silvestro? Ogni tanto spuntava questo articolato
fonosimbolismo e uno non poteva non immaginare il nostro mentre
strisciava pancia a terra mentre preparava qualcosa di innominabile.
Bene,
pare che qualche appassionato di fumetti che sta (o stava) al Governo
abbia fatto lo stesso con l'F-35 e nei mesi (settimane?, non si sa)
scorsi abbia ordinato alla chetichella altri sette F-35 oltre ai tre che
già sapevamo. La cosa è ufficialissima, non un'indiscrezione: è infatti
un comunicato inviato ai giornalisti il 13 giugno dalla Lockheed Martin
che ce lo racconta. Secondo la ditta statunitense oltre ai tre
esemplari appartenenti alla cosiddetta LRIP-6 (Low Rate Initial
Production, produzione iniziale a basso rateo) della versione F-35A a
decollo convenzionale, ne sono già stati ordinati altri 3 della LRIP-7 e
4 della LRIP-8, sempre della stessa versione destinata all'Aeronautica
Militare.
Sarà
che mi è sfuggito qualche passaggio, e attendo smentite in questo caso,
ma a me risultavano solo tre ordini. Lo disse anche il generale di
squadra aerea Claudio Debertolis, Segretario generale della Difesa, il
1° febbraio 2012 alla commissione Difesa della Camera: "Noi intendiamo
stipulare un contratto per tre aerei che ci serviranno a validare la
FACO e per dimostrare che riusciamo a realizzare la produzione"
(Resoconto stenografico dell'audizione, pagina 15). Ma gli aerei adesso
sono dieci, quando la FACO ancora non ha cominciato a produrre. Dunque
che validazione è stata fatta con i primi tre? Nessuna. Un'altra delle
tante cose inventate e buttate là al Parlamento sperando che si
accontenti, a cominciare dai fantomatici 80 milioni di dollari per aereo
che lo stesso Debertolis disse sarebbe stato il costo degli F-35
comperati dall'Italia, salvo poi essere smentito pochi mesi dopo.
È
vero che l'ammiraglio-ministro Di Paola disse che avremmo comperato 91
F-35 delle varie versioni, ma nessuno aveva mai detto che l'intenzione
si stava tramutando in ordini. Rendendo così inutile e vuoto il
dibattito che c'è da mesi in Parlamento sulla questione. Perché, se gli
ordini sono stati fatti, tutto diventa più difficile. Non si potranno
annullare se non pagando forti penalità, mentre finora non c'erano
impegni definiti e dunque nessuna penale eventualmente da pagare nel
caso si fosse cambiato idea.
Tra
l'altro la notizia arriva mentre il Giappone, proprio in questi giorni,
sta ripensando all'acquisto perché i prezzi sono aumentati troppo,
mentre l'Olanda deve decidere se ridurre il suo ordine e il Canada ha
rinviato di un bel po' ogni decisione.
Inoltre,
ordinandoli oggi li paghiamo ai prezzi di oggi, cioè attorno ai 200
milioni di dollari a esemplare. Ci hanno raccontato, nei mesi scorsi,
che i costi erano destinati a diminuire nei prossimi anni e noi avremmo
comperato aerei che sarebbero costati molto meno di quello che costano
oggi. Credo servano risposte, subito, e fatti certi. Il Parlamento deve
chiedere di vedere i contratti e sapere chi li ha firmati e
autorizzati."
Articolo di Toni De Marchi
Nessun commento:
Posta un commento