sabato 1 giugno 2013

IL CREPUSCOLO DELL'ARTE REALE [RINO GAETANO E IL JET SET MASSONICO... Part. 1]




RINO GAETANO UN RICORDO
l prossimo 2 giugno sono 32 anni dalla morte di Rino Gaetano, cantautore di origine calabrese dalla carriera singolare, interrotta da un incidente stradale che ha destato più di un sospetto.

Questo è ciò che dice Wikipedia in proposito:

    La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 all’età di trent’anni in seguito ad un incidente stradale.[55] Già l’8 gennaio un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Rino contro il guardrail: il cantante rimase incredibilmente illeso mentre la sua auto venne completamente distrutta. Rino aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio metallizzato. Quel 2 giugno, verso le tre di notte, dopo una serata passata nei locali, Rino sta tornando a casa, da solo, a bordo della sua auto. Alle 3.55, mentre percorre via Nomentana, a livello dell’incrocio di via Carlo Fea, cade con la testa sul volante e la macchina invade la corsia opposta. Il camionista che sopraggiunge nell’altro senso prova a suonare il clacson, ma l’urto è inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vengono distrutti, Rino batte violentemente la testa contro il vetro e il petto sul volante e perde conoscenza. L’autopsia rivelerà un possibile collasso prima dell’incidente mentre il camionista racconterà di aver visto Rino accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi qualche attimo prima dell’impatto.

    Arrivano i soccorsi, Rino è in coma e quando arriva al Policlinico riporta una frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura molare destra e una sospetta frattura allo sterno. Tuttavia il Policlinico non ha un reparto per i craniolesi e il medico di turno, il dottor Novelli tenta invano di contattare un altro ospedale dotato di reparto di traumatologia cranica. Vengono contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riesce a trovare un posto disponibile. Così, Rino alle sei del mattino muore. Vi saranno molte polemiche per via del mancato ricovero e verrà aperta anche un’inchiesta. La tesi choc di un avvocato: “Rino Gaetano è stato ucciso dalla massoneria“ [56]

    Il 4 giugno si tengono i funerali nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, quella in cui Rino si sarebbe dovuto sposare da lì a poco. Alle esequie partecipano parenti, amici, personaggi della musica, dirigenti della RCA e fan. Inizialmente viene sepolto nel piccolo cimitero di Mentana, poi il 17 ottobre viene trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.[51][57][58]

    Drammaticamente profetiche risultano le parole di La ballata di Renzo, una canzone scritta da Rino più di dieci anni prima della morte. Questo brano e ancor di più la sua versione iniziale, Quando Renzo morì io ero al bar(presente in uno dei quaderni in cui Rino raccoglieva le sue canzoni da adolescente), narrano la storia di un ragazzo di nome Renzo che muore in circostanze molto simili a quelle del cantautore:
    « La strada era buia, s’andò al S. Camillo
    e lì non l’accettarono forse per l’orario,
    si pregò tutti i santi ma s’andò al S. Giovanni
    e lì non lo vollero per lo sciopero. »
    (da Quando Renzo morì io ero al bar – Rino Gaetano)

    Renzo viene investito da un’auto e muore dopo essere stato rifiutato da molti ospedali di Roma per mancanza di posti, mentre i suoi amici sono al bar. Nella canzone vengono addirittura citati tre degli ospedali che rifiuteranno Rino il 2 giugno 1981 per mancanza di letti: il Policlinico, il San Giovanni e il San Camillo.[59][60] Il 27 novembre 2007 Carlo Lucarelli parla della morte di Rino in DeeGiallo, un breve programma radiofonico in onda su radio DeeJay, nel quale lo scrittore ricostruisce in forma narrativo-documentaristica delitti irrisolti legati al mondo della musica.[61]

Leggiamo quindi la prima parte di questo interessante articolo che apre uno spiraglio di luce sulla vicenda.

Jervé
 




Quando ho iniziato a pensare a questo articolo mi sono detto: “Per poter spiegare bene la questione dovrei partire dalla notte dei tempi. Come faccio?” Poi ho deciso, ho preso coraggio e mi sono detto, al diavolo! Questo argomento è troppo importante per essere preso troppo in là con il tempo.











Tempo fa una persona riguardo la questione che trattiamo, ovvero la Massoneria, disse queste parole sul personaggio che sto per trattare: “A me non interessano i pesci piccoli, mi interessano i nomi importanti”. Sarà eccitante poterlo smentire e lo farò dividendo il pezzo in due puntate perché fidatevi merita tutta l’attenzione necessaria.



Di chi parliamo oggi? A mio parere di un eroe. Dame e messeri chinate il capo dinnanzi a Salvatore Antonio Gaetano, a tutti meglio noto come Rino Gaetano, nato a Crotone nel 1950.



  Ah, quanto ci sarebbe da dire, ma noi ci accontenteremo di qualche battuta. Il problema però è che lui davvero cita una varietà tale di cose che se mi fossi fermato a spiegarle una per una non avrei avuto mai modo di poter parlare di lui.




Tanti di voi lo conosceranno, Rino, da sempre considerato un eccentrico, è stato vittima di critiche e cronaca nera, preso per i fondelli da personaggi ignoranti o molto furbi come Giandomenico Boncompagni e Maurizio Costanzo. Il passato di Rino è oscuro indubbiamente. Troviamo però i primi sentori del suo genio all’età di quattordici anni, età fondamentale per lui. In quel periodo, nel 1964, viveva a Narni, in un collegio. Dev’essere lì che ha avuto i primi contatti esoterici. In quel periodo infatti scopre un qualcosa che non avrebbe dovuto scoprire e ce lo dice in un racconto da lui scritto in quell’anno chiamato “E l’uomo volò”. Lì, descrivendosi come pulcino, afferma che le “Autorità” da lui narrate in quel racconto sono rimaste spaventate dalla sua comparsa. Successivamente scriverà “E la vecchia salta con l’asta”.



Ma perché è dovuto passare per Narni per sapere certe cose? Beh, perché dobbiamo assumere un fatto. Per Massoneria io intendo tutte quelle società dai fini occulti e che vanno contro la libertà dell’uomo. Queste “società” sono varie e le tratteremo una alla volta con calma ma ai fini di questo articolo ne citerò alcune: i Rosacroce, i Gesuiti, la Golden Dawn, la Rosa Rossa, i Cavalieri di Malta ed altre ancora. Ebbene, Narni è niente più niente meno che un centro Gesuita molto caldo. Tant’è vero che se si va nei sotterranei della vecchia Narni troviamo antiche incisioni dei Gesuiti, tra cui anche il loro “logo” IHS. Inutile dirvi chi essi siano, altrimenti non mi basta tutto Uki. Ci basterà sapere che è un ordine cattolico fondato con influenze Rosacrociane nel 1534, che oltre ad avere le mani in pasta un po’ ovunque è macchiata di crimini indelebili.



Ma ora non ci interessa, prometto di trattare il tema quanto prima poiché è un tassello chiave ma non ora.



Insomma, Rino è cresciuto in ambienti del genere. Crebbe e tornò a Roma, dove già prima della sua tappa a Narni era andato a vivere con i genitori. A Roma inizia a frequentare il Jet Set, compreso il Caffè Greco, detto il caffè degli artisti.



Qui parte la sua carriera iniziata dapprima come paroliere poi come cantautore. Una carriera colma di domande, di perché da sempre poi bollate come nonsense. Ma davvero è questo Rino? Ad un orecchio poco vigile ma soprattutto ad una persona di scarsa cultura potrebbe sembrare così, peccato che non sia una cosa vera. Poche persone avevano una cultura che spaziava in ogni ambito come lui e tutto convergeva alla solita causa: le società segrete.



Partiamo ad analizzare la canzone “Nuntereggaepiù” forse la più celebre dopo “Ma il cielo è sempre più Blu” Questa è la canzone che paradossalmente reputa la più leggera, per questo parto da qui. Qui vengono citate svariate situazioni scandalose dell’Italia di quegli anni e non si trattiene come suo solito dal fare i nomi di personaggi interessanti. Recita una parte: “Avvocato Agnelli, Umberto Agnelli… Monti (!!!), Pirelli”… Questi quattro da cui parte non sono personaggi comuni, ma nemmeno personaggi a casuali. Si dia il caso, infatti, che tutti e quattro l’anno in cui uscì la canzone parteciparono alla riunione Bilderberg a Princeton!



Per chi non lo sapesse, il Gruppo Bilderberg riunisce una volta all’anno capi di stato, presidenti bancari e giornalisti per decidere cosa dover fare dell’economia mondiale; per inciso quest’anno sono stati a Roma dove sono stato ed ho conosciuto chi segue la faccenda da svariati anni ed ha un archivio sconfinato ed inedito. Tutto a suo tempo.



In Nuntereggaepiù troviamo altri nomi importanti appartenenti all’alta borghesia massonica o i vari personaggi discutibili come Maurizio Costanzo. Ma qui sorge un dubbio… Cosa c’entrano i calciatori e Bearzot citati in questa canzone? Ebbene frequentando ambienti occulti Rino era a conoscenza degli strani fatti attorno alla nazionale di calcio in quegli anni. Grazie ai suoi messaggi in bottiglia è stata fatta un’indagine sulla squadra azzurra condotta da Oliviero Beha e… apriti cielo! La nazionale era al centro di un canale illegale di scommesse clandestine! Quali sono le fonti di queste dichiarazioni? I documenti dei servizi segreti camerunensi che hanno indagato sulla partita Italia-Camerun del 1982 ed hanno ottenuto una confessione da ben sei giocatori titolari. I giocatori hanno affermato che erano stati pagati con una cifra che ammontava a 400mila dollari per pareggiare e quindi venire matematicamente esclusi dal torneo. Chi gestiva però tutto questo traffico? Tal Michele Zaza, alias Michele o’ Pazzo. Curiosamente Michele o’ Pazzo è anche una canzone di Rino. Zaza infatti avrebbe gestito questo traffico di soldi e non solo! Michele era un camorrista molto famoso e potente detto o’ Pazzo perché era solito fare coloriti comizi. Ebbene questo famoso camorrista perché si sarebbe dovuto occupare di ciò? Dovete sapere che l’allora presidente della Federcalcio era Sordillo, ma chi era Sordillo?



(C: Ma no, non lo posso dire, sembra una barzelletta! Fatale: Fallo! Dillo, te lo ordino! C: Ma non ci crederà nessuno! Fatale: Sono quello che ti pubblica, sono le mie regole!) ..Va bene, lo dico. Federico Sordillo presidente della Federcalcio era il legale del famoso boss camorrista Michele Zaza detto Michele o’ Pazzo! Fu proprio Zaza a confessare che Sordillo lo aveva incaricato di portare i 400mila dollari ai Camerunensi. E Rino, guardate il caso, ben 4 anni prima con Nuntereggaepiù ma soprattutto con la canzone Michele o’ Pazzo aveva anticipato i tempi.



Finisco la prima parte di questo pezzo con il brano “Jet Set”. Qui ci sarebbe da dire. Questa poco conosciuta canzone di Rino appunto parla di alcuni singolari personaggi del Jet Set romano di quel periodo: Gil Cagné, Elsa Martinelli e Marina Lante della Rovere. Nel ritornello vengono citati prima uno, poi l’altra poi la terza dicendo a tutti e tre: “Quando incede è una gazzella e sotto il sole non si spella”. Un ritornello molto significativo. Oltre a dire che queste persone  nella carriera hanno fatto una “carriera ingiustificata” grazie a salti di gazzella fa riferimento ad un principio Cabalistico-Massonico.



Secondo la Massoneria che reinterpreta la Cabala (NON la Cabala stessa..) il sole è un elemento che uccide l’uomo. Questo perché secondo la loro interpretazione durante la notte, sotto la luna, l’uomo vive il sogno, cioè una vita migliore, ma durante il giorno è costretto a vivere la realtà che è povera ed empia. La frangia tendenziosa e mondialista della Massoneria (quella dagli scopi socio-politici per intenderci..), afferma quindi che affiliandoti a loro puoi vivere il giorno come se fosse la notte: un sogno continuo. Questo concetto viene scritto dal famoso massone Thomas Browne, uno dei primi padri fondatori della Massoneria moderna.



Se analizziamo da vicino i personaggi trattati viene detto che Gil Cagné fa balletti gialli e blu e che beve solo la Mimosa (acacia, simbolo floreale principe della Massoneria), di Marina Lante che è “Bella, Blu e qualche volta anche elegante” (si dice in ambito Massonico che chi è Blu non è un puffo bensì è un confratello, in più è risaputo che i Lante della Rovere siano dei Massoni di serie A) mentre di Elsa Martinelli sostanzialmente oltre a dirle che è una voltagabbana, una buffona e pessima attrice non dice nulla di che. Sebbene, se si va ad approfondire non bastano i capelli da strapparsi. Questa attorucola ha avuto più frequentazioni lei di un Gran Maestro. Elsa Martinelli è una donna che ha detto in un’intervista al ‘Corriere Della Sera’ che ha apprezzato tanto la semplicità di Rockefeller! Evinciamo che o è una pazza o qualcosa non torna. In realtà la Martinelli è una donna che è stata invitata alla Casa Bianca. La mattina che doveva ripartire verso le 7.00, John F. Kennedy, uomo su cui Rino si fissa molto, è andato a salutarla in ciabatte ed accappatoio! E poi, Elsa Martinelli ha dichiarato: “Moro? Sapevamo tutti dove si trovasse”. Ma tutti chi? (..retorico). Infine è doveroso dire che si dice che oggi sia a capo della Massoneria femminile romana. Ma di questo, badate bene, non si trovano certezze. Però uno vede che vita a fatto e non sembra tanto difficile crederlo.



Grazie della pazienza, ci vediamo alla seconda parte.


Claudio del Conte

http://www.ukizero.com/2012/12/il-crepuscolo-dellarte-reale-rino-gaetano-e-il-jet-set-massonico/

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