RINO GAETANO UN RICORDO
l prossimo 2 giugno sono 32 anni dalla morte di Rino
Gaetano, cantautore di origine calabrese dalla carriera singolare, interrotta
da un incidente stradale che ha destato più di un sospetto.
Questo è ciò che dice Wikipedia in proposito:
La carriera e la
vita di Rino Gaetano si interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 all’età di
trent’anni in seguito ad un incidente stradale.[55] Già l’8 gennaio un
fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Rino contro il guardrail: il
cantante rimase incredibilmente illeso mentre la sua auto venne completamente
distrutta. Rino aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio
metallizzato. Quel 2 giugno, verso le tre di notte, dopo una serata passata nei
locali, Rino sta tornando a casa, da solo, a bordo della sua auto. Alle 3.55,
mentre percorre via Nomentana, a livello dell’incrocio di via Carlo Fea, cade
con la testa sul volante e la macchina invade la corsia opposta. Il camionista
che sopraggiunge nell’altro senso prova a suonare il clacson, ma l’urto è
inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vengono distrutti,
Rino batte violentemente la testa contro il vetro e il petto sul volante e
perde conoscenza. L’autopsia rivelerà un possibile collasso prima
dell’incidente mentre il camionista racconterà di aver visto Rino accasciarsi
di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi qualche attimo prima
dell’impatto.
Arrivano i
soccorsi, Rino è in coma e quando arriva al Policlinico riporta una frattura
alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura molare
destra e una sospetta frattura allo sterno. Tuttavia il Policlinico non ha un
reparto per i craniolesi e il medico di turno, il dottor Novelli tenta invano
di contattare un altro ospedale dotato di reparto di traumatologia cranica.
Vengono contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO
della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si
riesce a trovare un posto disponibile. Così, Rino alle sei del mattino muore.
Vi saranno molte polemiche per via del mancato ricovero e verrà aperta anche
un’inchiesta. La tesi choc di un avvocato: “Rino Gaetano è stato ucciso dalla
massoneria“ [56]
Il 4 giugno si
tengono i funerali nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, quella in cui Rino si sarebbe
dovuto sposare da lì a poco. Alle esequie partecipano parenti, amici,
personaggi della musica, dirigenti della RCA e fan. Inizialmente viene sepolto
nel piccolo cimitero di Mentana, poi il 17 ottobre viene trasferito al cimitero
del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.[51][57][58]
Drammaticamente
profetiche risultano le parole di La ballata di Renzo, una canzone scritta da
Rino più di dieci anni prima della morte. Questo brano e ancor di più la sua
versione iniziale, Quando Renzo morì io ero al bar(presente in uno dei quaderni
in cui Rino raccoglieva le sue canzoni da adolescente), narrano la storia di un
ragazzo di nome Renzo che muore in circostanze molto simili a quelle del
cantautore:
« La strada era
buia, s’andò al S. Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario,
si pregò tutti i
santi ma s’andò al S. Giovanni
e lì non lo
vollero per lo sciopero. »
(da Quando Renzo
morì io ero al bar – Rino Gaetano)
Renzo viene
investito da un’auto e muore dopo essere stato rifiutato da molti ospedali di
Roma per mancanza di posti, mentre i suoi amici sono al bar. Nella canzone
vengono addirittura citati tre degli ospedali che rifiuteranno Rino il 2 giugno
1981 per mancanza di letti: il Policlinico, il San Giovanni e il San
Camillo.[59][60] Il 27 novembre 2007 Carlo Lucarelli parla della morte di Rino
in DeeGiallo, un breve programma radiofonico in onda su radio DeeJay, nel quale
lo scrittore ricostruisce in forma narrativo-documentaristica delitti irrisolti
legati al mondo della musica.[61]
Leggiamo quindi la prima parte di questo interessante
articolo che apre uno spiraglio di luce sulla vicenda.
Jervé
Quando ho iniziato a pensare a questo articolo mi sono detto: “Per poter spiegare bene la questione dovrei partire dalla notte dei tempi. Come faccio?” Poi ho deciso, ho preso coraggio e mi sono detto, al diavolo! Questo argomento è troppo importante per essere preso troppo in là con il tempo.
Tempo fa una persona riguardo la questione che trattiamo,
ovvero la Massoneria, disse queste parole sul personaggio che sto per trattare:
“A me non interessano i pesci piccoli, mi interessano i nomi importanti”. Sarà
eccitante poterlo smentire e lo farò dividendo il pezzo in due puntate perché
fidatevi merita tutta l’attenzione necessaria.
Di chi parliamo oggi? A mio parere di un eroe. Dame e
messeri chinate il capo dinnanzi a Salvatore Antonio Gaetano, a tutti meglio
noto come Rino Gaetano, nato a Crotone nel 1950.
Ah, quanto ci
sarebbe da dire, ma noi ci accontenteremo di qualche battuta. Il problema però
è che lui davvero cita una varietà tale di cose che se mi fossi fermato a
spiegarle una per una non avrei avuto mai modo di poter parlare di lui.
Tanti di voi lo conosceranno, Rino, da sempre considerato un
eccentrico, è stato vittima di critiche e cronaca nera, preso per i fondelli da
personaggi ignoranti o molto furbi come Giandomenico Boncompagni e Maurizio
Costanzo. Il passato di Rino è oscuro indubbiamente. Troviamo però i primi
sentori del suo genio all’età di quattordici anni, età fondamentale per lui. In
quel periodo, nel 1964, viveva a Narni, in un collegio. Dev’essere lì che ha
avuto i primi contatti esoterici. In quel periodo infatti scopre un qualcosa
che non avrebbe dovuto scoprire e ce lo dice in un racconto da lui scritto in
quell’anno chiamato “E l’uomo volò”. Lì, descrivendosi come pulcino, afferma
che le “Autorità” da lui narrate in quel racconto sono rimaste spaventate dalla
sua comparsa. Successivamente scriverà “E la vecchia salta con l’asta”.
Ma perché è dovuto passare per Narni per sapere certe cose?
Beh, perché dobbiamo assumere un fatto. Per Massoneria io intendo tutte quelle
società dai fini occulti e che vanno contro la libertà dell’uomo. Queste
“società” sono varie e le tratteremo una alla volta con calma ma ai fini di
questo articolo ne citerò alcune: i Rosacroce, i Gesuiti, la Golden Dawn, la
Rosa Rossa, i Cavalieri di Malta ed altre ancora. Ebbene, Narni è niente più
niente meno che un centro Gesuita molto caldo. Tant’è vero che se si va nei
sotterranei della vecchia Narni troviamo antiche incisioni dei Gesuiti, tra cui
anche il loro “logo” IHS. Inutile dirvi chi essi siano, altrimenti non mi basta
tutto Uki. Ci basterà sapere che è un ordine cattolico fondato con influenze
Rosacrociane nel 1534, che oltre ad avere le mani in pasta un po’ ovunque è
macchiata di crimini indelebili.
Ma ora non ci interessa, prometto di trattare il tema quanto
prima poiché è un tassello chiave ma non ora.
Insomma, Rino è cresciuto in ambienti del genere. Crebbe e
tornò a Roma, dove già prima della sua tappa a Narni era andato a vivere con i
genitori. A Roma inizia a frequentare il Jet Set, compreso il Caffè Greco,
detto il caffè degli artisti.
Qui parte la sua carriera iniziata dapprima come paroliere
poi come cantautore. Una carriera colma di domande, di perché da sempre poi
bollate come nonsense. Ma davvero è questo Rino? Ad un orecchio poco vigile ma
soprattutto ad una persona di scarsa cultura potrebbe sembrare così, peccato
che non sia una cosa vera. Poche persone avevano una cultura che spaziava in
ogni ambito come lui e tutto convergeva alla solita causa: le società segrete.
Partiamo ad analizzare la canzone “Nuntereggaepiù” forse la
più celebre dopo “Ma il cielo è sempre più Blu” Questa è la canzone che
paradossalmente reputa la più leggera, per questo parto da qui. Qui vengono
citate svariate situazioni scandalose dell’Italia di quegli anni e non si
trattiene come suo solito dal fare i nomi di personaggi interessanti. Recita
una parte: “Avvocato Agnelli, Umberto Agnelli… Monti (!!!), Pirelli”… Questi
quattro da cui parte non sono personaggi comuni, ma nemmeno personaggi a
casuali. Si dia il caso, infatti, che tutti e quattro l’anno in cui uscì la
canzone parteciparono alla riunione Bilderberg a Princeton!
Per chi non lo sapesse, il Gruppo Bilderberg riunisce una
volta all’anno capi di stato, presidenti bancari e giornalisti per decidere
cosa dover fare dell’economia mondiale; per inciso quest’anno sono stati a Roma
dove sono stato ed ho conosciuto chi segue la faccenda da svariati anni ed ha
un archivio sconfinato ed inedito. Tutto a suo tempo.
In Nuntereggaepiù troviamo altri nomi importanti
appartenenti all’alta borghesia massonica o i vari personaggi discutibili come
Maurizio Costanzo. Ma qui sorge un dubbio… Cosa c’entrano i calciatori e
Bearzot citati in questa canzone? Ebbene frequentando ambienti occulti Rino era
a conoscenza degli strani fatti attorno alla nazionale di calcio in quegli
anni. Grazie ai suoi messaggi in bottiglia è stata fatta un’indagine sulla squadra
azzurra condotta da Oliviero Beha e… apriti cielo! La nazionale era al centro
di un canale illegale di scommesse clandestine! Quali sono le fonti di queste
dichiarazioni? I documenti dei servizi segreti camerunensi che hanno indagato
sulla partita Italia-Camerun del 1982 ed hanno ottenuto una confessione da ben
sei giocatori titolari. I giocatori hanno affermato che erano stati pagati con
una cifra che ammontava a 400mila dollari per pareggiare e quindi venire
matematicamente esclusi dal torneo. Chi gestiva però tutto questo traffico? Tal
Michele Zaza, alias Michele o’ Pazzo. Curiosamente Michele o’ Pazzo è anche una
canzone di Rino. Zaza infatti avrebbe gestito questo traffico di soldi e non
solo! Michele era un camorrista molto famoso e potente detto o’ Pazzo perché
era solito fare coloriti comizi. Ebbene questo famoso camorrista perché si
sarebbe dovuto occupare di ciò? Dovete sapere che l’allora presidente della
Federcalcio era Sordillo, ma chi era Sordillo?
(C: Ma no, non lo posso dire, sembra una barzelletta!
Fatale: Fallo! Dillo, te lo ordino! C: Ma non ci crederà nessuno! Fatale: Sono
quello che ti pubblica, sono le mie regole!) ..Va bene, lo dico. Federico
Sordillo presidente della Federcalcio era il legale del famoso boss camorrista
Michele Zaza detto Michele o’ Pazzo! Fu proprio Zaza a confessare che Sordillo
lo aveva incaricato di portare i 400mila dollari ai Camerunensi. E Rino,
guardate il caso, ben 4 anni prima con Nuntereggaepiù ma soprattutto con la
canzone Michele o’ Pazzo aveva anticipato i tempi.
Finisco la prima parte di questo pezzo con il brano “Jet
Set”. Qui ci sarebbe da dire. Questa poco conosciuta canzone di Rino appunto
parla di alcuni singolari personaggi del Jet Set romano di quel periodo: Gil
Cagné, Elsa Martinelli e Marina Lante della Rovere. Nel ritornello vengono
citati prima uno, poi l’altra poi la terza dicendo a tutti e tre: “Quando
incede è una gazzella e sotto il sole non si spella”. Un ritornello molto
significativo. Oltre a dire che queste persone
nella carriera hanno fatto una “carriera ingiustificata” grazie a salti
di gazzella fa riferimento ad un principio Cabalistico-Massonico.
Secondo la Massoneria che reinterpreta la Cabala (NON la
Cabala stessa..) il sole è un elemento che uccide l’uomo. Questo perché secondo
la loro interpretazione durante la notte, sotto la luna, l’uomo vive il sogno,
cioè una vita migliore, ma durante il giorno è costretto a vivere la realtà che
è povera ed empia. La frangia tendenziosa e mondialista della Massoneria
(quella dagli scopi socio-politici per intenderci..), afferma quindi che
affiliandoti a loro puoi vivere il giorno come se fosse la notte: un sogno
continuo. Questo concetto viene scritto dal famoso massone Thomas Browne, uno
dei primi padri fondatori della Massoneria moderna.
Se analizziamo da vicino i personaggi trattati viene detto
che Gil Cagné fa balletti gialli e blu e che beve solo la Mimosa (acacia,
simbolo floreale principe della Massoneria), di Marina Lante che è “Bella, Blu
e qualche volta anche elegante” (si dice in ambito Massonico che chi è Blu non
è un puffo bensì è un confratello, in più è risaputo che i Lante della Rovere
siano dei Massoni di serie A) mentre di Elsa Martinelli sostanzialmente oltre a
dirle che è una voltagabbana, una buffona e pessima attrice non dice nulla di
che. Sebbene, se si va ad approfondire non bastano i capelli da strapparsi.
Questa attorucola ha avuto più frequentazioni lei di un Gran Maestro. Elsa
Martinelli è una donna che ha detto in un’intervista al ‘Corriere Della Sera’
che ha apprezzato tanto la semplicità di Rockefeller! Evinciamo che o è una
pazza o qualcosa non torna. In realtà la Martinelli è una donna che è stata
invitata alla Casa Bianca. La mattina che doveva ripartire verso le 7.00, John
F. Kennedy, uomo su cui Rino si fissa molto, è andato a salutarla in ciabatte
ed accappatoio! E poi, Elsa Martinelli ha dichiarato: “Moro? Sapevamo tutti
dove si trovasse”. Ma tutti chi? (..retorico). Infine è doveroso dire che si
dice che oggi sia a capo della Massoneria femminile romana. Ma di questo,
badate bene, non si trovano certezze. Però uno vede che vita a fatto e non
sembra tanto difficile crederlo.
Grazie della pazienza, ci vediamo alla seconda parte.
Claudio del Conte
http://www.ukizero.com/2012/12/il-crepuscolo-dellarte-reale-rino-gaetano-e-il-jet-set-massonico/
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