di Giovanni Tortoriello -
Non sembrano ormai esserci più dubbi: nel mondo dell’energia è in
atto una vera e propria rivoluzione incarnata da Andrea Rossi e dalla
sua creatura, l’E-Cat.
L’ingegnere italiano è stato spesso al centro delle polemiche e
bersaglio di dure critiche, accusato di poca trasparenza nel mostrare i
risultati del suo lavoro. Agli scettici l’ingegner Rossi ha sempre
risposto che il tempo e i fatti gli avrebbero dato ragione.
In un unico documento di 29 pagine pubblicato il 16 maggio su
arxiv.org e intitolato “Indication of anomalous heat Energy production
in a reactor device containing hydrogen loaded nickel powder” sono stati
condensati i risultati di due test effettuati il primo a dicembre 2012 e
il secondo a marzo 2013. [...]
I ricercatori che hanno firmato lo studio sono: Hanno Essen (fisico
teorico, Royal Institute of Technology, Stoccolma), Evelyn Foschi
(fisica esperta di radioprotezione, già Università di Bologna), Torbjörn
Hartman (ingegnere senior presso lo Svedberg Laboratory, Uppsala), Bo
Höistad (fisico delle particelle, professore all’Università di Uppsala),
Giuseppe Levi (fisico nucleare, Università di Bologna e associato
dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Roland Pettersson (già
professore di Chimica presso l’Università di Uppsala), Lars Tegnér
(professore al Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Università di
Uppsala). .
Il test di dicembre è durato 96 ore, mentre quello dello scorso
marzo 116 e in entrambi i casi è stata rilevata una produzione anomala
di calore. Il primo test è stato effettuato su un prototipo denominato
E-Cat HT (HT sta per “High Temperature”) che è riuscito a produrre circa
160 KWh con un consumo di circa 35 kWh. Il COP (coeffiient of
Performance) è stato di 5,6, una densità di potenza di circa 7 · 103
W/kg e una densità di energia termica di circa 6.8 · 105 Wh/kg.
Nel test di marzo, effettuato su un prototipo migliorato denominato
E-Cat HT2, sono stati invece prodotti 62 Kwh con un consumo di circa 33
Kwh. Il COP registrato è stato di 2,9, la densità di potenza di circa
5.3 · 105 e la densità di energia termica di circa 6.1 · 107 Wh/kg
La differenza nei risultati tra i due test può essere dovuta alla
volontà da parte dell’ing. Rossi di tenere sotto controllo la
temperatura per migliorare la stabilità della reazione. In ogni caso
entrambi gli esperimenti hanno dimostrato che i reattori messi a
disposizione dall’ingegner Rossi sono in grado di produrre un
quantitativo di energia superiore rispetto a quello delle fonti
tradizionali. Inoltre nelle conclusioni del documento si sottolinea che
entrambi gli esperimenti, durati come abbiamo già ricordato ambedue
circa 4-5 giorni, sono terminati per l’arresto volontario del reattore e
non per l’esaurimento del combustibile.
Gli studiosi specificano inoltre che il risultato del test di marzo
deve considerarsi migliore rispetto a quello di dicembre perché i
problemi riscontrati nel primo test sono stati risolti e non si sono più
ripresentati nel secondo. Nel corso della prossima estate dovrebbero
iniziare nuovi test della durata di circa 6 mesi per verificare le
performances dell’E-Cat HT2 nel lungo periodo e cercare di svelare
l’origine del fenomeno termico finora osservato.
Per avere maggiori dettagli sui test la redazione di IBTimes Italia
ha contattato Giuseppe Levi, fisico nuceare presso l’Università di
Bologna e uno dei firmatari dello studio. “Da quanto si evince
nell’articolo, siamo di fronte a una sorgente di energia non
convenzionale”- ha dichiarato il ricercatore.
Il Professor Levi ha lodato la trasparenza con la quale l’ing.
Rossi ha permesso a lui e agli altri studiosi di effettuare i test:
“Abbiamo potuto operare nella più totale autonomia e libertà. Fin
dall’inizio era chiaro che avremmo potuto pubblicare i risultati
qualunque fossero stati.
Sulla natura della reazione che permette all’E-Cat di funzionare il
Professor Levi ci ha ribadito che non si tratta di una reazione né
propriamente chimica né propriamente nucleare: “Esatto. Sicuramente non è
di natura chimica. – ha dichiarato Levi- L’assenza di radiazione ci fa
dire che se è una fonte nucleare è comunque di natura nuova rispetto a
quelle conosciute.”
Per quanto concerne invece la produzione di energia i risultati
emersi dal test sono impressionanti e il Professor Levi ha
sottolineato:“Questi dati sono contenuti nella pubblicazione. Ponendosi
nel caso più conservativo si hanno densità di energia dieci volte
maggiori a quelle convenzionali. Ma questa è sicuramente una estrema
sottovalutazione. Nel testo sono pubblicati valori che sono
probabilmente più realistici.”
Infine, a nostra precisa domanda, se ritiene che l’E-Cat possa
rivoluzionare il monda dell’energia, il professor Levi ha risposto con
un lapidario “Si, senza dubbio”.
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