Il cosiddetto Secretum Omega (dalla lettera greca
"omega" che intende anche "la fine"), è stato rivelato per
la prima volta dal giornalista Cristoforo Barbato e divulgato e approfondito
dallo scrittore Luca Scatamburlo, si riferirebbe alle presunte conoscenze
segrete possedute dai Gesuiti su un gigantesco pianeta, che Barbato chiama
pianeta X, e che si troverebbe oltre l'orbita di Nettuno (viene denominato da
varie fonti con i nomi di Hercobulus, Nibiru, Nemesi).
Secondo le previsioni si dovrebbero già "sentire"
gli effetti di quel pianeta ..
Si sentono?
di Cristoforo Barbato
PREMESSA
Roma, 2001
Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della
rivista “Stargate”, dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie
ricerche sulle apparizioni di Fatima e il famoso Terzo Segreto, i vari misteri
coinvolgenti il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse
apparizione portoghesi avvenute nel 1917.
In seguito alla pubblicazione iniziai
a ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un “insider”
del Vaticano, il quale fu spinto a contattarmi (anche se in maniera anonima
sporadicamente lo aveva gia fatto in precedenza) perché attratto proprio dalle
mie ricerche inerenti l’inchiesta sulle apparizioni di Fatima, e non solo.
Dalle lettere, inviatemi da questo personaggio, emergeva che
il Vaticano annoverava una struttura d’intelligence, chiamata dal mio
interlocutore Servizio Informazioni del Vaticano (in breve SIV). Nelle mail
erano contenute delle informazioni interessanti, ed in una di esse mi fu
preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un video,
fattomi recapitare in seguito per posta, inerente l’osservazione del presunto
decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare...
La ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale
inviata nello spazio remoto, facente parte di un programma spaziale avviato nei
primi anni ‘90, denominato “Sìloe”. Da tali indicazioni e non solo, ho capito
che lo scrivente era a conoscenza d'informazioni di gran lunga più dettagliate
di quelle rilasciatemi per iscritto.
Per un anno circa vi furono contatti informali via e-mail e
per posta, nei quali mi rivelò di essere un Gesuita membro del SIV e di
lavorare a Roma presso alcune strutture della Santa Sede, cosa che in seguito
verificai essere vera, informandomi a sua insaputa. In seguito e con una certa
difficoltà riuscì ad avere un primo incontro fisico in un luogo pubblico della
capitale, dove iniziò a rivelarmi alcune informazioni. L’incontro, avvenuto nel
2001, fu voluto fortemente da me, in quanto "conditio sine qua non"
per il proseguimento dei nostri contatti, dato che fino ad allora il mio
atteggiamento, nonostante il videotape, fu contraddistinto da un ovvio
scetticismo e diffidenza nei suoi confronti.
Fu in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono,
quando mi mostrò le sue credenziali, alcune delle quali corrispondevano in
buona parte con quanto da me precedentemente appurato. Inoltre mi rivelò di
usufruire di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’,
che è la più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano
equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato. Il dialogo si svolse sottoforma
di continue domande e risposte, in quanto durante l’ultima comunicazione era
stato concordato che avrei posto delle domande ben precise. Difatti avvenuto
l’incontro il Gesuita ribadì tale impostazione del dialogo anche se, nonostante
il mio desiderio di porre svariate domande e il poco tempo a disposizione,
alcune sue risposte hanno ovviamente stravolto l’impostazione originaria di
alcuni quesiti. Tuttavia la conversazione che segue anche se costituisce la
summa di quanto rivelatomi non è del tutto completa, in quanto alcune
informazioni e dettagli aggiuntivi, ricevuti sia in precedenza che in seguito
all’incontro, ho preferito non rivelarli, almeno per il momento.
[Barbato] Come è entrato a far parte del S.I.V.?
[Gesuita] Il S.I.V. annovera elementi provenienti da diverse
realtà, tutte strettamente connesse alla Chiesa e composte soprattutto, almeno
nella parte dirigenziale, da sacerdoti in maggioranza aderenti all’ordine dei
Gesuiti, monaci Benedettini e Religiose; in tutto poco più di un centinaio di
elementi. Possono sembrare pochi ma non è così se si considera che in ogni
parte del mondo dove c’è un sacerdote o una suora c’è una potenziale fonte
d’informazioni preziose.
Altri elementi sono stati, e tutt’oggi, sono seguiti in
ambienti ed istituzioni a carattere laico interne alla Chiesa come ad esempio:
associazioni a carattere umanitario, schieramenti politici vicino alla Santa
Sede, movimenti cattolici giovanili, ecc. Il mio iter è stato molto simile a
questo. In sintesi gli elementi come me sono stati segretamente seguiti,
indirizzati e formati secondo determinati criteri noti in certi ambienti.
Ognuno di noi oggi si rende conto di aver avuto in passato
un suo “angelo custode” nonché mentore, successivamente.
[B] Potrebbe fornirmi maggiori elementi sul S.I.V.? Perché è
stato creato, da quanto tempo opera...
[G] La struttura è top secret ma per ora posso dirle che è
organizzata in maniera analoga alle altre strutture d’intelligence come CIA,
MI6 l’ex KGB ecc.
Non ha una sede ufficiale fissa ma sceglie di volta in volta
un sito dove riunirsi, in strutture però sempre sotto la giurisdizione della
Città del Vaticano.
Da un punto di vista cronologico la scintilla che ha
innescato l’avvio di tale organizzazione scaturisce da un evento avvenuto nella
prima metà degli anni ‘50 negli Stati Uniti, per l’esattezza nel Febbraio del
1954. L’evento in questione fu l’incontro di una delegazione aliena avvenuto in
California nella base di Muroc Airfield (divenuta poi la sede della base aerea
di Edwards) con il presidente Dwight Eisenhower e a cui presenziò l’allora
Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre.
L’incontro venne opportunamente filmato dai militari con tre
cineprese 16mm, dislocate in vari punti, caricate con pellicola a colori e
motore con caricamento a molla; quest’ultima soluzione piuttosto scomoda,
perché costringeva ogni operatore a cambiare bobina ogni 3 minuti circa di
ripresa, fu necessaria in quanto in presenza degli alieni e delle loro
astronavi i motori elettrici delle cineprese più grandi non riuscivano a
funzionare. Furono girati in tutto sette rulli da trenta metri, per un totale
di circa venti minuti di ripresa. Al termine dell’incontro ogni membro della
delegazione terrestre giurò solennemente di non rivelare a nessuno quanto visto
e sentito degli alieni.
Non mi chieda che fine ha fatto il film perché credo che
conosca già la risposta. Comunque, nei giorni a seguire McIntyre, probabilmente
contrariato per aver prestato un giuramento che in coscienza riteneva iniquo,
partì di gran fretta per Roma al fine di incontrare il Santo Padre Pio XII per
riferirgli dell’incredibile evento. Ma il Vescovo McIntyre per poter giungere
in Italia doveva effettuare uno scalo prima a New York per poi ripartire alla
volta di Roma, il tutto con l’ausilio di un aereo privato. Il velivolo decollato
in un primo momento da Los Angeles dopo circa un’ora e mezzo di volo a causa
d’improvvisi problemi tecnici fu costretto ad atterrare nel cuore della notte
su una pista dell’aeroporto “Skyhaven” sito a Las Vegas. Durante il periodo
necessario alla riparazione dell’aereo, circa un’ora e mezzo, salì sull’aereo
un personaggio che chiese di conferire con il Vescovo.
L’uomo che mostrò credenziali militari delle forze armate
USA ,era un colonnello dell’USAF, fu ricevuto da McIntyre. La conversazione
durò circa venti minuti durante i quali quest’uomo diffidò il Vescovo dal
riportare con esattezza tutta la vicenda a cui aveva assistito, in quanto
l’intera questione aliena era già oggetto di studio e controllo da alcuni anni
e che doveva essere d’esclusivo appannaggio dell’USAF.
Il militare sottolineò che il Presidente aveva chiesto solo
un parere di carattere spirituale e soprattutto di discernimento in quella
situazione assai anomala e che il giuramento non si riferiva soltanto ad una
possibile divulgazione di un tale evento al mondo intero ma che si estendeva
anche al Santo Padre. Non ultimo il problema delle infiltrazioni di spie
sovietiche all’interno dello stesso Vaticano.
Il Vescovo rispose che era suo preciso dovere riferire al
Papa di tale incredibile evento. Oggi si è propensi a pensare che quel guasto
fu voluto preventivamente per dar luogo a quest’incontro, organizzato da alcuni
militari probabilmente all’insaputa dello stesso Eisenhower.
Prima di congedarsi il militare disse al Vescovo che la
scelta di riportare quella notizia a Roma avrebbe creato seri problemi e a lui
personalmente sarebbe potuto costare molto. Tra l’altro, quanto di
quell’incontro con gli alieni fosse stato predetto in qualche messaggio di
carattere divino non c’è dato sapere.
Due giorni dopo il Pontefice Pio XII ricevette il Vescovo
McIntyre.
Dopo aver meditato molto sulle implicazioni che avrebbe
potuto avere un rapporto esclusivamente militare con gli alieni, il Papa decise
di istituire un servizio d’informazioni segreto con una denominazione sulla
falsa riga del servizio d’informazioni militare fascista, il SIV appunto, che
avrebbe dovuto raccogliere tutte le informazioni possibili sulle attività delle
entità aliene e sulle informazioni che su di esse avrebbero raccolto gli
americani. Era di fondamentale importanza tenere aperto il canale di
comunicazione con il presidente Eisenhower. Il SIV sostanzialmente venne
costituito per acquisire e gestire tutte quelle informazioni riservatissime che
riguardavano soprattutto la tematica extraterrestre coordinandosi con le altre
strutture d’intelligence di altri paesi. La neonata struttura si proponeva
fondamentalmente di gestire gli aspetti dal punto di vista morale, filosofico,
etico e religioso.
[B] Cos’è che ha fatto pensare a Pio XII che i militari
americani avrebbero condiviso informazioni così delicate con il Vaticano? Come
la mettiamo con il militare incontrato all’aeroporto di Las Vegas?
[G] Vede, essere convocati dal presidente degli USA nel
cuore della notte per un aiuto ed un supporto spirituale in una situazione che
potremmo definire unica nella storia dell’uomo moderno, credo sia solo segno di
stima e fiducia. A conferma di ciò le dico che una volta tornato negli Stati
Uniti McIntyre e l’Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento,
furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle
informazioni al Vaticano.
Gli eventi però presero una piega inaspettata in quanto lo
stesso McIntyre ed altri esponenti del SIV iniziarono ad avere degli incontri
diretti, in assenza e all’insaputa dei militari, con una razza aliena di tipo
nordico, apparentemente positiva, proveniente dalle Pleiadi; questi alieni
misero in guardia dagli esseri che erano stati incontrati in precedenza dagli
americani nel deserto della California.
Questi incontri con esponenti del SIV si verificarono più
volte negli USA e due volte anche all’interno dei Giardini Vaticani presso la
Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza dello stesso Papa Pio XII.
[B] Allora, quello che asserì Padre Pio da Pietralcina
sull’esistenza d’esseri viventi in altri mondi che non avevano peccato e che
per tale motivo hanno raggiunto un grado evolutivo elevatissimo, è vero?
[G] Certamente, ma questi esseri a cui adesso si riferisce
vivono su un piano dimensionale, se così si può dire, diverso pur non essendo
angeli nel vero senso della parola, mentre gli alieni nordici di cui ho parlato
sono esseri in carne e ossa, che seppure molto evoluti da un punto di vista
tecnologico e spirituale hanno la loro corporeità.
Queste creature asserirono di aver scoperto nella Chiesa
Cattolica, o più precisamente nel messaggio Cristico, la presenza autentica di
Dio e si dichiararono disponibili alla collaborazione per il bene dell’umanità.
Fu proprio questa affermazione da parte di questi esseri che
convinse Pio XII a collaborare con loro, considerandoli addirittura autentici
convertiti alla fede cristiana.
Probabilmente il Pontefice pensò che la Chiesa Universale
doveva cominciare ad estendere il suo messaggio anche ad esseri provenienti da
altri mondi. Comunque sia, questi alieni negli anni a seguire furono d’aiuto
determinante per la Chiesa di Roma nel portare avanti specifici compiti nel
mondo. In particolare intervennero in determinate situazioni di carattere
politico e sociale di portata mondiale (su questo punto invito a rileggere
quanto scritto a suo tempo dal console Alberto Perego in alcuni dei suoi libri,
NdA).
In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell’appoggio
di questi esseri che avevano sposato la causa Cristiana ma preferì rendere
sempre comunque il merito a più vaghi “interventi angelici”. Papa Giovanni
aveva ereditato, se così si può dire, un accordo di collaborazione tra la Santa
Sede e gli alieni positivi di razza nordica stipulato con il predecessore. La
cosa andò avanti per tutta la durata del pontificato di Roncalli il quale però
aveva più volte espresso ai vertici del SIV il suo disappunto per l’estrema
fiducia che si stava riponendo in quelle creature, tanto che oggi si è portati
a pensare che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II
sia stata proprio la necessità di fare un primo e concreto passo verso il
rinnovamento della Chiesa, anche in vista di un possibile ed imminente
“contatto”.
[B] In riferimento a questi interventi o ‘mediazioni
celesti’, possiamo includere anche il presunto incontro avvenuto nel 1963 tra
il contattista americano George Adamski e il Papa?
[G] Ci stavo proprio arrivando. Adamski incontrò realmente
il Papa.
Si recò a San Pietro una volta soltanto per incontrare
l’allora Pontefice il quale aveva già deciso che la Chiesa non doveva più
intrattenere rapporti diretti e collaborazioni con gli alieni, seppur positivi.
Giovanni XXIII riteneva inoltre inaccettabile che una simile relazione fosse
rivelata al popolo cristiano. Il compito affidato dagli alieni ad Adamski fu
quello di tentare un estremo ed ultimo accordo con il Pontefice ormai morente.
Egli fu un messaggero per conto degli stessi esseri che incontrarono Pio XII.
Queste entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare
al Papa un dono; quest’ultimo, che conteneva una sostanza liquida che avrebbe
fatto sparire in pochi giorni l’eteroplasia gastrica da cui era affetto,
peggiorata in quelle ultime ore da una peritonite acuta. Il Papa non bevve
quella sostanza; disse in punto di morte guardando il Crocefisso; “Quelle
braccia allargate del Cristo sono state il programma del mio pontificato. Un
pontificato umile e modesto quanto volete, ma di cui mi sono assunto tutte le
responsabilità. Sono contento di quello che ho fatto e di come l’ho fatto....”.
Tuttavia questo gesto da parte degli alieni fece concludere
al Papa, con quel poco di lucidità ed energie che gli erano rimasti, che questi
“fratelli del cosmo” avrebbero potuto condurre un’attività sicuramente positiva
e benevola verso l’umanità ma che avrebbero dovuto operare autonomamente e
distintamente alla Chiesa e, in generale, dall’operato dell’uomo che, con la
preghiera, agisce secondo la Legge di Dio e, in particolare, sotto l’azione
dello Spirito Santo.
Con il tentativo di Adamski terminò il rapporto diretto tra
queste creature ed il Papa stesso e i suoi successori, i quali fidandosi
dell’illuminazione di Giovanni XXIII stabilirono che non era più opportuno
avere rapporti diretti. Successivamente in un manoscritto riservato di Papa
Roncalli per il suo successore, con allegato un dossier riservato sul S.I.V.,
il Pontefice menzionò un passo del Vangelo che chiudeva e spiegava chiaramente
l’atteggiamento della Chiesa nei confronti degli esseri positivi provenienti da
altri mondi:
Dal Vangelo secondo Marco ( 9, 38 e seg)
In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo:
"Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i démoni nel tuo nome e glielo
abbiamo vietato, perché non era dei nostri". Ma Gesù disse: "Non
glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e
subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di
Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa".
Il senso, in estrema sintesi, è che la presunta attività
positiva di questi alieni, che avevano aderito al messaggio cristico, non
doveva essere ostacolata, ma “benedetta”, doveva essere però un’attività
disgiunta e parallela a quella della Chiesa. Gli alieni di conseguenza erano da
considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel nome di Cristo, e
questi non gli impedì di farlo. In tal senso andrebbe inserito il discorso che
il neo Pontefice, insediatosi al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961 quando
rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l’udienza generale
disse: “alcune voci che prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre di voci che
dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso dell’onnipotenza del
Padre Celeste”.
[B] Parliamo dei suoi incarichi in seno al SIV.
[G] I miei incarichi erano di carattere puramente tecnico, i
più importanti erano ad esempio ricevere informazioni segretissime provenienti
da un radiotelescopio del Vaticano situato in Alaska e girarle ai rispettivi
destinatari…
[B] Un attimo solo, ma di quale radiotelescopio sta
parlando? Non sapevo che il Vaticano possedesse una struttura del genere in
tale area geografica.
[G] Il Vaticano possiede e gestisce un radiotelescopio
avanzatissimo, che adotta sistemi e tecnologie all’avanguardia, gestito
solamente da personale appartenente all’ordine dei gesuiti e che è ubicato
all’interno di un impianto industriale per il recupero del petrolio,
apparentemente dimesso, sito nello stato americano dell’Alaska. Il complesso è
mimetizzato perché ufficialmente le attività che vi si svolgono non sono le
stesse della struttura del VATT in Arizona e sono coperte dal massimo segreto.
[B] Quando è stato costruito tale apparato e soprattutto con
quali finalità visto che il Vaticano annovera già altri siti astronomici in
varie parti del mondo?
[G] Quello che posso dire è che è stato costruito nel 1990
con lo scopo di studiare i corpi celesti ‘anomali’ in avvicinamento alla terra,
analogamente a quanto fatto per esempio dalla CIA, che tra i tanti suoi ‘occhi
segreti’ annovera il telescopio gemello di Hubble, SkyHole 12. Inoltre il SIV
fu avvisato durante gli incontri con Pio XII dell’avvicinamento di un corpo
celeste al sistema solare ospitante una razza aliena evoluta e molto bellicosa.
Seppi ben presto che il materiale che dovevo ricevere qui a Roma ed elaborare
al computer era molto interessante e segretissimo. Fu durante l’elaborazione di
alcuni dati e informazioni provenienti da questo radiotelescopio che una sonda
inviata nello spazio remoto, inserita all’interno di un programma di
esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90 denominato SILOE, aveva
fotografato un pianeta di dimensioni enormi in avvicinamento al sistema solare.
I dati furono ricevuti in Alaska nel mese di ottobre del
1995. Qui cominciarono i miei problemi. Scoprii che non dovevo decrittare io i
dati provenienti da quella sessione di trasmissione e si creò una situazione
pericolosa. Fu allora che il mio referente mi rivelò che all’interno del
Vaticano erano conviventi due fazioni che si contendevano la gestione di un
tipo di informazioni con un livello di segretezza di gran lunga superiore al
TOP SECRET.
[B] Potrebbe fornirmi ulteriori dettagli sul programma
spaziale SILOE? Chi ha progettato la sonda, da dove è stata lanciata…
[G] La sonda denominata “Siloe” prende il nome proprio
dall’omonimo programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90.
Inoltre posso aggiungere che il programma Siloe è a sua volta inserito in un
altro e più vasto programma, denominato Kerigma. (Sulla natura di quest’ultimo
e degli altri sottoprogrammi che lo compongono non mi e stato rivelato nulla,
NdA). Per ora posso solo dirle che la sonda è stata assemblata presso l’Area
51, disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata,
fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora.
La sonda non disponeva di calcoli e preindicazioni sulla
traiettoria e ubicazione precise di Nibiru, per cui il suo scopo era di
approssimarsi al pianeta correggendo la rotta il più possibile per poi
riavvicinarsi al Sistema Solare ad una distanza tale da poter trasmettere dati
e immagini al radiotelescopio segreto posizionato in Alaska. La sonda venne
lanciata una volta ultimato il radiotelescopio ed effettuò la trasmissione
delle riprese nel 1995.
[B] Quanto da lei affermato mi spinge a rammentare alcune
delle teorie formulate dal ricercatore Zecharia Sitchin in merito al noto 12°
pianeta e di un suo futuro ritorno. Conosce tali studi?
[G] Si, almeno negli aspetti principali; ciò che posso dirle
di sicuro è che il S.I.V. in collaborazione con la Lockheed Martin inviò quella
sonda che realizzò le immagini da me elaborate. Si tratta di un corpo celeste
molto grande che nel giro di tre anni al massimo, a partire dal 2001, farà
“sentire” la sua presenza all’interno del sistema solare.
[B] In che modo ha avuto accesso a simili informazioni?
[G] Attualmente usufruisco di un’autorizzazione alla
supervisione denominata ‘Secretum Omega’.
Questa è la più alta classificazione di segretezza in
Vaticano, equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato. Esso è suddiviso in
tre livelli d’informazione: dal meno dettagliato Secretum Omega livello III al
Secretum Omega livello I che è il più completo.
Il mio compito attualmente è di formare nuovi elementi del
S.I.V. e di avviarli all’uso dei sistemi di comunicazione propri di tale
organismo.
[B] In Italia le informazioni raccolte dal radiotelescopio
in Alaska come giungono?
[G] In Italia esistono impianti radio e antenne unitamente a
due satelliti geostazionari sopra l’Italia stessa di una compagnia di
telecomunicazioni americana, la Sprint International, che ha parabole nel nord
e nell’estremo sud dell’Italia. Tale compagnia ha un contratto speciale con il
SIV e su un canale riservato invia e riceve dati cifrati con un algoritmo di
crittografia riservato e personalizzato, in uso dal 1994. Prima il SIV usava un
sistema di crittografia ideato da una società svizzera che in seguito fu
abbandonato, perché uno dei membri di questa società lo rivendette
clandestinamente agli israeliani. Altre informazioni di carattere tecnico per
ora non posso fornirle.
[B] Vorrei porle una domanda su un noto religioso italiano
legato alla Chiesa, mi riferisco a Monsignor Balducci che ha pubblicamente
rilasciato determinate affermazioni sulla tematica extraterrestre. Balducci per
caso opera in accordo con il S.I.V.? È a conoscenza della sua esistenza?
[G] Sicuramente Padre Balducci ha condotto i suoi studi e le
sue ricerche in maniera totalmente autonoma senza seguire alcun tipo di
programma stabilito in precedenza. Nelle sue ricerche non è mai stato
ostacolato, anzi in qualche circostanza è stato in un certo modo incoraggiato.
[B] Un attimo solo, mi è sembrato di aver capito dalle sue
parole che esisterebbe un programma di divulgazione. È, forse, per tale ragione
che ha deciso d’incontrami e rivelarmi tali informazioni?
[G] Siamo -schegge impazzite- secondo il sistema, ma
consapevoli che certi eventi che stanno per verificarsi coinvolgeranno tutti
gli esseri viventi del pianeta, nessuno escluso. L’umanità intera in questa
attuale fase storica sta vivendo un periodo molto particolare e strettamente
collegato ad alcuni eventi ‘chiave’ contenuti nel libro dell’Apocalisse. Il
genere umano deve affidarsi completamente al messaggio di salvezza e di
redenzione di Cristo, quello che San Paolo ha definito il Kerigma, quello che Giovanni
Paolo II cerca di portare in tutte le nazioni del mondo. Crede che il Papa non
sappia quanto siano vicini certi avvenimenti?
[B] Ma di tutte queste informazioni l’attuale Pontefice
quanto conosce, alla luce anche delle accorate dichiarazioni rilasciate da un
anno a questa parte?
[G] All’interno del Vaticano esistono due correnti in
contrapposizione; una è fautrice di questo programma di informazione ed è
difesa anima e corpo da Wojtila, l’altra è tutta protesa ad ostacolarlo con
ogni mezzo, a tal punto che alcuni elementi di questa fazione fanno parte anche
di gruppi di potere occulti che, per fare un esempio, controllano il mercato
petrolifero mondiale che attualmente sta incidendo sulle varie economie
internazionali, con l’unico obiettivo di schiacciare ogni iniziativa legata
alla diffusione d’energie pulite alternative.
Gruppi come quello a cui si può ricondurre la vicenda del
famoso e controverso caso ufologico 'Guardian' che lei conosce, drammaticamente
autentico in gran parte, tranne in quella relativa ai fotogrammi della presunta
entità aliena. Comunque la documentazione cartacea e le informazioni in esso
contenute descrivono una situazione reale. La realtà spesso supera la fantasia
più sfrenata; purtroppo è così. Ma di tali organizzazioni occulte, il vertice è
l’SVS.
archivioufofiles.blogspot.it
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