Si chiama tickling ed è il solletico erotico, un gioco
amoroso molto eccitante che non ha nulla a che fare con il classico solletico.
La nuova pratica serve per stimolare il partner, seducendolo e facendo
aumentare il desiderio tramite gesti lenti e leggeri fatti con le dita o con
altri oggetti come piume, carta, capelli e così via. Sembra che il grande
successo del tickling derivi dal fatto che la risata dopo il solletico è in
grado di diminuire i freni inbitori e di liberare la libido.
Ormai è una moda che dilaga facendo proseliti in tutto il
mondo. Nonostante l’odierna diffusione si tratta di una pratica che ha origini
antiche e vanta ammiratori in ogni epoca. L’imperatrice russa Caterina la
Grande, una delle donne più spregiudicate della storia, si faceva sfiorare dai
servitori con ventagli di piume.
Sembra che Caterina sia stata una delle più
grandi fan del tickling, lo conferma anche l’antropologa Betony Vernon nel suo
libro «The Boudoir Bible: The Uninhibited Sex Guide for Today».
http://www.pazzesco.org
Storicamente il tickling trova una prima affermazione come "forma di tortura", praticato in virtù del fatto che non lascia segni o ferite ma un insopportabile fastidio ai soggetti più sensibili. In due momenti storici diversi fu legalizzato come una delle principali pene corporali.
Nell'antica Cina, dove veniva praticato mediante l'uso di aghi. Il famoso supplizio cinese consisteva nel punzecchiare la pianta del piede della vittima per ore ed ore. L'aguzzino era bravo nel provocare un misto di solletico e dolore, al quale la vittima stremata finiva per cedere. Questo tormento era riservato alle sole persone appartenenti alle "dinastie nobili".
Nel XVII secolo, durante le guerre di religione in Germania tra riformanti e cattolici (1618-1648), a Rotenburg ed a Fulda, alcuni uomini "bollati" come eretici furono torturati mediante l'utilizzo di una tortura detta "lingua di capra". (già nota ai tempi dell'Antica Roma). Questo tormento consisteva nell'imprigionare alla gogna i piedi nudi della vittima, cospargerli "accuratamente" sotto le piante e tra le dita di un liquido ricavato da una miscela di acqua e sale per poi lasciare libere due o più capre, tenute rigorosamente a "digiuno" e assetate da alcuni giorni, di leccarli voracemente nella parte sensibile. Anche qui i risultati erano scontati, la lingua ruvida lasciata agire per molto tempo seviziava atrocemente la vittima che quasi mai riusciva a resistere a tanto, inoltre nei casi più gravi la capra veniva lasciata infierire fino a consumare lo strato della pelle, per far sì che dal solletico si passasse al dolore. Esistevano, tuttavia, delle varianti coeve, meno conosciute ma più "redditizie" di questa tortura. La procedura consisteva nel denudare completamente la vittima e legarla in posizione di croce di Sant'Andrea su di una grande tavola in legno poggiata direttamente sul terreno. Qui gli "aguzzini" spalmavano nei punti più sensibili del corpo delle vittime (seni, ascelle, fianchi, genitali, addome, gambe, oltre ovviamente alle piante dei piedi) una sostanza ricavata del misto di nettare dolce e di miele, poi liberavano e lasciavano che svariati "animali domestici" come pecore, capre, cani e gatti mordicchiassero e leccassero voracemente le parti evidenziate. I risultati si ottenevano dopo pochi minuti: le vittime sottoposte e straziate da un solletico "insopportabile" perdevano totalmente l'autocontrollo e si arrendevano subito. Talvolta i torturatori eccedevano non ritirando gli animali che persistevano nella loro attività per punire maggiormente i malcapitati/e, che tendevano letteralmente ad "impazzire" esposti ad una tale sollecitazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tickling
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