Portogallo: la pecora nera dell’estate?
Il Portogallo, in condizioni economiche estremamente severe e sotto
pressione dalla mancanza di crescita, sarà con buona probabilità spettatore
della caduta di governo nel giro delle prossime 48 ore, nonostante le
rassicurazioni del Primo Ministro, Pedro Passos Coelho che ha apertamente
dichiarato le proprie intenzioni a non volersi dimettere.
Il governo portoghese ha costantemente mancato di raggiungere i target
imposti e nel mese di marzo è stato costretto ad ammettere che la crescita
economica si stia contraendo al doppio della velocità prevista. Ciononostante,
il governo e l’Unione Europea continuano a considerare il 2015 come "anno
magico" per cui la crescita arriverà, fosse anche piovendo dal cielo. Il
deficit di bilancio si ridurrà entro il limite del 3% ed assisteremo ad una
inversione di tendenza del 3% nell’austerità (visto che non è previsto un
ritorno alla crescita prima della fine del 2015). Un quadro irreale, per non
dire altro.
Prima del 2014 il Portogallo non avrà alcun bisogno di finanziamento, ma
negli ultimi due giorni i mercati hanno reagito in maniera decisamente
negativa.
Anche il trend dei titoli di Stato a maturazione decennale è negativo:
Il Premier Coelho è in viaggio per Berlino dove parteciperà ad una
conferenza sulla disoccupazione giovanile, ma dovrebbe sapere che i giochi sono
ormai conclusi visto che è ormai in svantaggio di ben 12 punti percentuali nei
sondaggi:
Il governo cadrà entro le prossime 48 ore?
La coalizione di governo si sta sgretolando e presto cadrà. Il Primo
Ministo sta giocando un gioco politico. Ma ci aspettiamo che il governo crolli
nel giro delle prossime 48 ore. Nuove elezioni saranno indette nel bel mezzo di
un crescente sentimento di anti-austerity.
Ciò è esattamente quello di cui non ha bisogno la Cancelliera tedesca
Angela Merkel. La sua campagna elettorale sta andando bene, tutto sommato. Ma a
questo punto, l’imminenza delle elezioni tedesche renderà l’Europa e la
Germania più reticenti dall’intervenire in alcun modo per tenere a galla il
Portogallo.
Ricordiamoci una cosa: i politici comprano tempo, ma a pagare sono sempre
le economie sottostanti ed i cittadini.
Oggi, il grande "loser" è il Portogallo. Credo che il Portogallo
avrà bisogno di un secondo bailout nel giro dei prossimi sei mesi, visto che la
realtà dell’economia non registra alcun progresso e ridurrà progressivamente la
capacità della politica di "comprare tempo".
A ridosso della conferenza stampa della BCE, il cambio Euro/Dollaro sarà
sotto pressione e secondo me sarà testata la zona 1.28.
Per non parlare poi del fatto che la Grecia rischia di NON ricevere gli
aiuti previsti dalla Troika.
Sarà un’altra estate di malcontento e nervosismi?
Egitto, Siria, Turchia, Portogallo, Grecia...poi, chi altro?
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