Mai come ora ci
rendiamo conto che il clima è impazzito. Ecco il motivo spiegato dal Generale Mini:
“E’ guerra climatica, clima modificato con agenti chimici “Riportiamo qualche
passo significativo della testimonianza di questa persona, il cui ultimo
incarico militare è stato il Comando delle forze NATO in Kossovo, e quindi non
è stato un generale di “cartone”, come si dice in gergo di coloro che non hanno
mai ricoperto ruoli di Comando, e sicuramente conosce l’argomento di cui tratta
e anche solo per questo, dovrebbe essere ascoltato.
“La guerra ambientale non è più solo una ipotesi: è già in
atto. Ma guai a dirlo, si passa per pazzi.”
“Negare l’informazione è già un atto di guerra. Non c’è solo
la disinformazione ma c’è una pratica militare che si chiama ‘denial of
service’ ovvero si stabilisce che è necessario non solo negare la realtà o
l’evidenza, ma negare l’informazione. E questo è già un vero e proprio atto di
guerra. Determinate persone o paesi non devono venire a conoscenza delle
informazioni e questo può causare catastrofi di proporzioni bibliche, come il
devastante tsunami dell’Indonesia. L’informazione sul suo arrivo era
disponibile, ma interruzioni nella trasmissione, a causa di anelli mal
funzionanti o volutamente non funzionanti, ne ha impedito la
comunicazione.”
“La bomba climatica è la nuova arma di distruzione di massa
a cui si sta lavorando in gran segreto per acquisire vantaggi inimmaginabili su
scala planetaria. Alluvioni, terremoti, tsunami, siccità, cataclismi. Uno
scenario che purtroppo non è più fantascienza.”
“La maggior parte delle persone ritiene inconcepibili certi
scenari, in quanto non è al corrente delle progettazioni in materia di
tecnologie militari e quindi delle conseguenti implicazioni.”
Il Generale racconta che nel lontano 1946, lo scienziato
neozelandese Thomas Leech, lavorò in Australia per conto dell’Università
dell’Auckland, con fondi americani e inglesi, per provocare piccoli tsunami. Il
“Progetto Seal” ebbe successo, spaventò lo scienziato che interruppe gli
esperimenti, e che poi sicuramente sono stati ripresi e perfezionati.
“I militari hanno già la capacità di condizionare
l’ambiente: tornado, uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura
provocati dall’uomo sono una possibilità concreta.”
“Nell’ambito militare non esiste una moralità che possa
impedire di oltrepassare un certo punto. Basti pensare allo sviluppo e le
applicazioni degli ordigni atomici. Non esiste vincolo morale, ciò che si può
fare si fa.”
Non è solo un problema di mancanza di moralità, ma secondo
il Generale si va anche oltre: “La voglia di conseguire un vantaggio spinge ad
usare le tecnologie senza fare test a sufficienza. Una possibilità viene messa
in atto per verificarne il funzionamento, sperimentandone direttamente sul
campo gli effetti.”
Con l’articolo su Limes, il Generale aveva già divulgato il
progetto dell’Aereonautica Militare Statunitense del 1995. In “Weather as a
Force Multiplier: Owning the Weather in 2025” si delineavano i piani non “di
possedere il clima”, ma di controllare il meteo, lo spazio atmosferico e
condurre operazioni belliche in sicurezza, dice sempre il Generale. “Per
esempio, irrorando le nubi con ioduro di argento, altre sostanze chimiche o
polimeri, per dissolverle o spostarle. Oggi siamo piuttosto vicini al traguardo
del 2025.”
Fonte : http://www.nogeoingegneria.com/
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