Circa 160 militanti jihadisti sono rimasti presumibilmente uccisi ieri durante un attacco dell’ esercito siriano nella provincia di Deir Ezzor mentre almeno altri 17 sono morti in un attacco a Homs e Palmira
Almeno tremila militanti dell’Isis e dei gruppi jihadisti Jabhat Al-Nusra e Jaish al-Yarmouk sono fuggiti dalla Siria in Giordania nel timore dell’avanzata dell’esercito siriano su tutti i fronti e dei raid aerei russi: lo ha reso noto Ria Novosti citando una fonte militare.
Intanto circa 160 militanti jihadisti sono rimasti presumibilmente uccisi ieri durante un attacco dell’ esercito siriano nella provincia di Deir Ezzor mentre almeno altri 17 sono morti in un attacco a Homs e Palmira, sostiene una fonte militare russa da Latakia (dove c’è una base aerea russa). Ma nelle operazioni russe in Siria spunta una crisi diplomatica con la Turchia. Jet turchi hanno intercettato un aereo militare russo che, di ritorno da un bombardamento in Siria, è entrato per otto chilometri in territorio turco della Turchia violando il suo spazio aereo. Il velivolo è rientrato in Siria prima che i jet turchi potessero attaccarlo. Lo rende noto il ministero degli Esteri turco, precisando che i fatti risalgono al 3 ottobre.
L’incidente fa temere un’escalation di tensione nella regione derivante dall’intervento armato della Russia in Siria, iniziato il 30 settembre scorso su richiesta del presidente Bashar al-Assad per combattere lo Stato Islamico (Is) e fortemente criticato da Ankara. Dal giugno del 2012 la Turchia ha creato una zona cuscinetto con la Siria dopo che un missile dell’aviazione di Damasco aveva abbattuto un aereo militare turco entrato nello spazio aereo siriano.
FONTE:
www.ilgiornale.it
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