lunedì 12 ottobre 2015

BATTERIE AGLI IONI DI LITIO PIÙ DURATURE GRAZIE ALLA SETA

La seta si candida a diventare il materiale ecologico di una nuova generazione di batterie agli ioni di litio, più efficienti e potenti. 
A sostenerlo è un’équipe di ricercatori cinesi in un recente studio pubblicato sulla rivista specializzata ACS Nano, edita dall’American Chemical Society. La ricerca porta la firma di Jianhua Hou, Chuanbao Cao, Faryal Idrees e Xilan Ma. A finanziare la sperimentazione è stata la National Natural Science Foundation of China.

L’obiettivo dello studio era di risolvere uno degli aspetti più critici delle batterie agli ioni di litio disponibili oggi sul mercato: la scarsa durata. Per poter rifornire di energia i dispositivi elettronici, le batterie devono essere infatti sottoposte a continui cicli di ricarica che finiscono con il ridurre progressivamente la capacità energetica.

Per arginare il problema e rendere più efficienti e durature le batterie agli ioni di litio, i ricercatori cinesi stanno mettendo a punto un nuovo nanomateriale ricavato dalla seta. Nelle batterie e nei supercondensatori viene impiegato il grafene, materiale realizzato utilizzando foglie bidimensionali di grafite, che rappresenta il miglior compromesso disponibile oggi tra le buone prestazioni e i costi accessibili. Ciononostante, il grafene non è certo la materia prima con il più alto potenziale di immagazzinamento dell’energia.


L’équipe di ingegneri chimici coordinata da Chuanbao Cao ha dunque pensato di sviluppare un nuovo materiale da una fonte organica come la seta perabbassare i costi delle batterie agli ioni di litio e migliorarne l’affidabilità e la resa energetica. Dalla sperimentazione sono nati dei fogli a base di carbonio che potrebbero essere utilizzati neisistemi di accumulo, migliorandone notevolmente le prestazioni.

Il nuovo nanomateriale immagazzina cinque volte più litio del grafene e dopo ben 10 mila cicli completi di ricarica perde appena il 9% della sua capacità energetica. Inoltre, essendo facile da incorporare nelle tecnologie attuali, potrà essere prodotto a breve su larga scala.
di Marco Mancini

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