Al momento, la quantità di ricchezza bruciata nel processo supera i 5 trilioni di dollari. Oltre ai mercati azionari stanno collassando anche i junk bonds e, usando le parole di Bank of America “è un disastro al rallentatore che sembra accelerare”. Per via del crollo dei prezzi delle commodity molte delle più importanti firme che ne trattano gli scambi sono adesso sull’orlo del baratro. Ho scritto ieri a proposito della spirale mortale in cui è entrata Glencore; martedì, il prezzo per azione della più grande firma asiatica che tratta commodity, la Noble Group, è precipitato come una sasso in caduta libera e un altro gigante del settore, Trafigura, sembra essere in uno stato ancora peggiore sia di Glencore che del Noble Group. La bancarotta di uno qualsiasi di questi gruppi potrebbe tranquillamente essere considerato un evento più rilevante del fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Per tutte queste ragioni, onestamente, non riesco proprio a comprendere tutti quelli che ripetono “Non sta succedendo niente”. Occorre essere ignoranti ad un livello inimmaginabile per continuare a sostenere che oggi “Non sta succedendo niente” nel settore finanziario.
Negli ultimi 60 giorni abbiamo visto succedere diverse cose che non si erano mai verificate prima.
Per esempio, sapevate che lunedì 24 agosto avete assistito al più grande crollo del mercato azionario in una singola giornata dell’intera storia degli Stati Uniti?
Durante quel giorno, il Dow Jones Industrial Average è precipitato da un picco di 16,459.75 punti ad un minimo di 15,370.33 prima di riprendersi significativamente. Questa singolo movimento di ben 1,089 punti è stato il più grande ad essersi mai verificato negli USA.
In totale il Dow Jones ha perso 588.40 punti quel giorno, se si aggiungono a quella somma i 530.94 punti persi il venerdì precedente ottieni un calo totale di 1119.34 punti in due giorni di scambi consecutivi. Non era mai successo che il Dow perdesse più di 500 punti in un simile intervallo di tempo. Se un crollo del genere si fosse verificato in un unico giorno sarebbe stato di gran lunga il più grande tracollo della borsa americana a memoria d’uomo e adesso tutti andrebbero in giro dicendo che lo scrittore Jonathan Cahn ha avuto ancora una volta ragione.
Ma il fatto che questo crollo mastodontico si sia verificato invece nell’arco di due giorni rende in qualche modo le cose differenti?
Mi state prendendo in giro?
Su gente, usiamo un po’ di buon senso. Stiamo già osservando il più grande declino dei mercati azionari da 7 anni a questa parte e, dopo una breve pausa, gli eventi hanno cominciato ad accelerare ancora una volta. La notte scorsa, la borsa di Hong Kong era giù di 629 punti, quella giapponese di 714; negli USA il Nasdaq ha avuto una sfilza di giorni negativi e la “death cross” che si è formata sui grafici ha reso molti investitori estremamente nervosi…
“Lunedì il Nasdaq Composite ha spaventato gli investitori dopo la comparsa di una death cross, uno schema nei grafici che mostra un declino nel breve termine ed è spesso anticipatore di future perdite.
Una death cross si forma quando la media mobile del breve termine di una security o di un indice sfora al di sotto del trend di lungo termine, in questo caso la media mobile dei 50 giorni è andata al di sotto di quella dei 200 giorni.
Nell’ultimo mese questo tipo di schema si era già verificato nell’S&P 500, nel Dow Jones e nel Russell 2000 (l’indice che misura l’andamento delle società a bassa capitalizzazione NdT) ma il Nasdaq era riuscito ad evitare la death cross, almeno fino a questo lunedì.”
Quello che abbiamo visto a settembre non è stata “la fine” proprio di un bel niente.
Anzi, è soltanto l’inizio.
E se ascoltate attentamente, alcuni dei più grandi nomi di Wall Street stanno lanciando dei funesti segnali d’allarme riguardo quello che sta per arrivare. Per esempio consideriamo quanto affermato da Carl Icahn…
“Pericolo in arrivo” è questo il messaggio lanciato da Carl Icahn in un video di martedì.
L’attivista afferma che il prolungato regime di rate basse ha causato delle bolle nel settore dell’arte, nel mercato immobiliare e nei junk bond con conseguenze potenziali drammatiche.
“È come dare a qualcuno una medicina e continuare a dargliela e ridargliela senza che si sappia davvero quali siano i suoi effetti, non si ha idea di quanto possa andare peggio. Quello che sappiamo è che quando l’abbiamo fatto pochi anni fa ha causato una catastrofe, il 2008. Fino a che punto siamo disposti a spingerci?>
Perfino gente come Jim Cramer comincia a farsela sotto. Recentemente ha detto al suo pubblico: “Abbiamo in corso un bear market (trend ribassista del mercato NdT) di prima classe!”
Jim Cramer, l’ex manager di hedge fund e conduttore dello show di CNBC Mad Money, è stato molto esplicito in onda ripetendo che non gli piacciono affatto gli attuali mercati e, la scorsa settimana, ha affermato: “Abbiamo in corso un bear market di prima classe!”. Allo stesso modo Gary Kaltbaum, presidente della Kaltbaum Capital Management, ha rilasciato delle note ai clienti e a questo giornale per settimane, affermando che i mediocri prezzi delle azioni nei mercati e in alcuni settori di peso come il comparto energetico e il settore del biotech, recentemente colpito molto duramente, hanno tutte le caratteristiche di un bear market. Nel weekend Kaltbaum ha detto: “Restiamo in un bear market globale per le borse”.
Come ho avvertito ripetutamente ci saranno continui su e giù. Il mercato azionario non affonderà ogni singolo giorno anzi, in alcune occasioni, subirà delle impennate impressionanti.
Eppure, senza ombra di dubbio, siamo entrati in quel periodo storico su cui ho messo a lungo in guardia. Il sistema finanziario globale sta cominciando adesso a sgretolarsi e qualsiasi notizia negativa accelererà probabilmente le cose.
Per esempio il collasso totale di Deutsche Bank, Petrobas, Glencore, il Noble Group, Trafigura o di qualsiasi altra rilevante istituzione finanziaria che sto tenendo sott’occhio in questo momento potrebbe creare il panico di massa nei mercati mondiali.
A questo si potrebbe aggiungere l’eventualità di un disastro naturale inaspettato che colpisca uno qualsiasi dei più importanti centri finanziari globali o di un attacco terroristico di grandi proporzioni in occidente… si tratta soltanto di alcuni esempi di possibili eventi che potrebbero velocizzare questo processo.
Il nostro mondo diventa sempre più instabile e tutti dobbiamo imparare ad aspettarci l’imprevedibile.
Il periodo di relativa pace e sicurezza che tutti abbiamo goduto così a lungo sta giungendo al termine e adesso il caos regnerà per un bel pezzo.
Perciò preparatevi adesso che ancora potete, perché rimane davvero poco tempo per farlo…
Michael Snyder
Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com
Link: http://theeconomiccollapseblog.com/archives/this-is-for-the-nothing-is-happening-crowd
Nessun commento:
Posta un commento