Il presidente della Francia, il bilderberghino Hollande, all’indomani degli attentati che hanno sconvolto Parigi, annuncia una reazione durissima, “dentro e fuori dai confini nazionali”. Una vera e propria dichiarazione di guerra, in piena regola, tanto che secondo alcuni analisti televisivi, avrebbe pronunciato determinate parole, considerando gli attentati come un “attacco alla Francia” per poter applicare il Trattato NATO che prevede un intervento in caso di attacco ad un paese aderente.
Ma questa mossa forse era stata già decisa in precedenza, visto che alcuni giorni prima degli attentati, secondo indiscrezioni riportate da Il Giornale, la portaerei francese Charles De Gaullesarebbe stata in procinto di salpare alla volta del medioriente.
Quali sono le intenzioni del governo francese e dei loro alleati?Dopo gli attentati in questione, qualsiasi essi siano, saranno ampiamente accettati dall’opinione pubblica.
La Francia è tra quei paesi che ha sostenuto i cosiddetto “ribelli moderati” che combattono contro l’esercito siriano, 5 anni di guerra, con milioni di profughi e oltre 230.000 morti accertati.Ribelli moderati che poi, come sappiamo, sono moderati solo di nome.
Gli USA ed i loro alleati, tra cui la Francia, l’Inghilterra, ma anche i paesi mediorientali, ad iniziare dall’Arabia Saudita, non solo hanno permesso a ISIS di conquistare mezzo Iraq e mezza Siria senza intervenire, ma li hanno persino agevolati.
Come ho scritto nei precedenti articoli, se non fosse stato così, oggi il problema non si porrebbe nemmeno.
Che intenzioni hanno i nostri governanti sovranazionali della NATO? Se davvero hanno intenzione di colpire il terrorismo, il jihadismo, l’unica soluzione è quella di porsi a fianco della Russia, che ha già offerto disponibilità, e scacciare definitivamente ISIS, riportando le terre che attualmente occupa sotto il controllo dei governi di Iraq e Siria.
Appare l’unica soluzione di buon senso. Ed è proprio per questo che non lo faranno!
Nessun commento:
Posta un commento