lunedì 30 novembre 2015

IL DIESELGATE COLPISCE ANCHE LA FORMULA 1



Come molti già sapranno la Red Bull ha trovato finalmente l'accordo con un fornitore di motori per la prossima stagione di Formula 1. Dopo mesi di trattative, e minacce nemmeno troppo velate di addio alla competizione automobilistica, il tormentone sembra finalmente chiuso. La svolta è stata annunciata dal team principal Christian Horner nel weekend del Gp di Abu Dhabi, l'ultima gara del Mondiale 2015. Secondo le indiscrezioni la scuderia di Milton Keynes avrà ancora power unit Renault, ma senza marchio.

Tutto era iniziato questa estate, quando nel bel mezzo della stagione la Red Bull aveva dichiarato che avrebbe lasciato l'attuale partnership con Renault con un anno d'anticipo, visto che il costruttore francese si trovava ancora in lotta per quanto riguarda affidabilità e prestazioni.

La partnership con la Renault che portò le «lattine» a quattro titoli mondiali consecutivi sembrava ormai affondata e senza possibilità di recupero. E, senza poter più contare sull'appoggio di un grande costruttore, al team restava dunque solo un'alternativa: quella di diventare cliente di un altro fornitore di motori, ovvero di uno dei suoi principali rivali. Un piano troppo pretenzioso forse.

La Mercedes aveva infatti fatto subito sapere che non avrebbe mai preso in considerazione l’idea di fornire i propri propulsori ad un potenziale concorrente per il titolo mondiale, mentre la Ferrari, considerata la sua storia di successo e la forte volontà di ritornare veramente competitiva, sarebbe stata disposta a cedere solo i propri motori del 2015, ovvero una versione ancora più arretrata di quelli che fornirà l’anno prossima a Sauber e Haas. La situazione era veramente critica, e a 4 mesi e mezzo dai test pre-stagionali del 2016 senza un motore con cui gareggiare, la Red Bull era veramente a un passo da lasciare la competizione.

Fortunatamente per la scuderia anglo-austriaca è stato raggiunto un accordo in extremis, e sembra che la collaborazione con la Renault continuerà fino al 2016, proprio come stabiliva inizialmente il contratto.

Ma qual era in origine il piano della Red Bull? L’idea non era altro che quella di trascorrere uno-due anni con un nuovo motorista (Ferrari o Mercedes, appunto) per poi abbracciare il rivoluzionario Progetto Audi F1, sul quale si è molto speculato negli ultimi anni. La Volkswagen stava infatti prendendo seriamente in considerazione l’idea di entrare nella massima competizione automobilistica dal 2017 attraverso il marchio Audi fornendo i motori alla Red Bull racing. L’intenzione era anche quella di comprare parte delle azioni della scuderia, ma facendo comunque rimanere Red Bull come sponsor.

Proviamo per un attimo ad immaginare una Formula 1 con uno dei più prestigiosi marchi automobilistici in lotta con Mercedes, Ferrari, Honda, Renault: era questa la ricetta per tornare ad avere un campionato interessante e spettacolare? Era questa la strada giusta per riportare la Formula 1 ad essere un vero punto di riferimento per il sport automobilistico? Decisamente sì, è questo che piace ai tifosi, che accende la passione: la lotta tra costruttori. Basti pensare a quanto inizi ad appassionare la sfida tra Mercedes e Ferrari, e sarebbe straordinario se a questi si aggiungessero altri grandi marchi, pronti ad accettare la sfida. E’ questo quello che è mancato in questi anni alla Formula 1: l’interesse delle case costruttrici ad entrare nella massima serie, che invece ha perso pezzi importanti come BMW e Toyota.

Il sogno di milioni di sportivi si è poi però dovuto infrangere con il Diesel Gate, uno scandalo del quale ancora non si conoscono le proporzioni ma che vede peggiorare la posizione del colosso di Wolfsburg di giorno in giorno. La Volkswagen ha dovuto quindi rivedere i propri piani, destinando ingenti parti del proprio budget ai numerosissimi richiami che stanno interessando un numero indefinito di vetture, ridefinendo quindi le priorità: dunque il “sogno germanico” di una monoposto austriaca con motore tedesco, che da anni animava molti tifosi, probabilmente resterà tale. Con effetti devastanti per gli equilibri che la Formula 1 avrebbe potuto trovare grazie all’ingresso di un big player come Audi.

fonte:stampalibera

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