domenica 15 novembre 2015

KENYA, STRAGE DI STUDENTI NEL CAMPUS: “148 MORTI”. TESTIMONI: “CI SONO DECAPITATI”

“Ci sono decapitati”
Al Shabaab, gruppo fondamentalista somalo, ha rivendicato l'attacco: "Abbiamo ucciso molte persone e i kenioti saranno scioccati quando entreranno nel campus". Gli assalitori hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di persone in maggioranza cristiane. Ministero dell'Interno: "500 rintracciate. Morti 4 terroristi"

Sono “148 le vittime accertate” uccise dal commando armato che all’alba ha fatto irruzione nel campus universitario di Garissa (815 persone), nell’est del Kenya, prendendo di mira gli studenti cristiani. L’azione è stata rivendicata dal gruppo Al Shabaab ed è durata fino alle 21 (ora italiana): i terroristi hanno tenuto sotto tiro la polizia che per molte ore non è riuscita a fare irruzione. Il Paese africano, colpito negli ultimi anni da decine di attacchi terroristici, torna dunque a vivere ore di angoscia e di terrore. Dopo il blitz, i terroristi hanno preso in ostaggio molte persone, che hanno diviso per credo religioso. Almeno 500 sono al momento gli studenti rintracciati dalle autorità. Lo riferisce il ministro dell’Interno Joseph Nkaissery. Ad ora i feriti sono 79, mentre tutti e 4 i componenti del commando sono stati uccisi dalle forze della sicurezza.
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Terroristi: “Quando entrerete rimarrete scioccati”. Testimoni: “Persone decapitate”
L’azione è stata rivendicata dalla costola somala di Al Qaeda, autrice del sanguinoso attentato al centro commerciale di Nairobi del 21 settembre 2013. “Abbiamo ucciso molte persone e i kenioti saranno scioccati quando entreranno nel campus”. Testimoni citati da alcuni media africani parlano di “alcuni decapitati“. Winnie Njeri, studentessa fuggita, ha dichiarato di aver “visto corpi senza teste”. Anche Omar Ibrahim, studente, ha raccontato di corpi decapitati: “Ero in un gruppo di persone che è stato salvato poco dopo l’una. Abbiamo visto molti molti corpi, alcuni non avevano la testa”.

Polizia: “Difficile entrare, ci sparano dall’alto”
Il commando si è introdotto nelle prime ore dell’alba nella moschea dell’università – che si trova a circa 150 chilometri dal confine con la Somalia – mescolandosi ai fedeli arrivati per la preghiera del mattino. Una volta entrati, hanno diviso per credo religioso gli studenti, rilasciando 15 musulmani e tenendo in ostaggio i cristiani. Poliziotti e soldati hanno circondato il campus dove è avvenuto uno scontro a fuoco. “Facciamo fatica ad accedere al campus perché alcuni degli assalitori sono sul tetto di un edificio e – ha riferito un agente – sparano contro di noi ogni volta che cerchiamo di entrare”. “Sono esplosi come delle bombe”. I quattro assalitori uccisi avevano addosso degli esplosivi ed erano armati di AK-47, e quando sono stati colpiti dai proiettili sparati dalla sicurezza “sono saltati in aria esplodendo come delle bombe”. Lo ha riferito il ministro dell’Interno. Le schegge dell’esplosione – ha aggiunto il ministro – hanno ferito alcuni agenti.

Taglia del ministero sui vertici di Al Shabaab
Il ministero kenyota ha offerto 215mila dollari di ricompensa per chi potrà fornire informazioni che porteranno all’arresto di Mohamed Mohamud, registrato come “massimo ricercato” e ritenuto l’ideatore dell’attacco. Le autorità kenyote hanno offerto, inoltre, un’altra taglia da oltre 54mila dollari perMohamed Kuno, comandante militare degli Al Shabaab nella regione di Basso Giuba, nel sud dellaSomalia, che secondo gli investigatori è dietro l’attacco. “Kuno comanda la milizia lungo il confine ed è responsabile di incursioni dall’altro lato della frontiera”, ha fatto sapere la polizia in un comunicato. “Recentemente – si legge nella nota – ha intensificato attacchi nel nord del Kenya e sulla costa”. Secondo fonti, il sospetto è stato aiutato da due giovani abitanti di Garissa, che hanno sorvegliato il campus dell’università. Gli investigatori descrivono Kuno come molto religioso. Aveva lavorato per alcuni anni come insegnante in una madrasa.

Garissa, in cui è situata l’università attaccata, è una città di 120mila abitanti a 140 chilometri dal confine somalo, patria del gruppo islamista al-Shabaab. Una studentessa del college vicino al campus ha raccontato che nei giorni scorsi le autorità avevano avvertito della possibilità di un attacco. “Alcuni estranei – ha raccontato la ragazza – erano stati visti a Garissa e si sospettava che fossero dei terroristi. Martedì ci hanno fatto andare a casa e il college è stato chiuso, ma il campus è rimasto aperto”. Secondo un giornalista locale – citato dalla Cnn – circa 300 studenti sono riusciti a scappare dal campus dopo l’inizio dell’attacco e si sono rifugiati in un vicino accampamento dell’esercito keniota.

In due anni 312 persone uccise da Al-Shabaab
Nel 2013 Al-Shabaab aveva attaccato il centro commerciale Westgate Mall di Nairobi, provocando decine di morti. Il mese scorso il gruppo ha rivendicato gli attacchi nella contea di Mandera, sul confine con la Somalia, in cui sono rimaste uccise 12 persone, incluse 4 che erano al seguito del governatore Ali Roba. Dati forniti dalla polizia indicano che 312 persone sono rimaste uccise in attacchi sferrati da Al-Shabaab in Kenya dal 2012 al 2014. Nello stesso periodo 38 persone sono morte e 149 sono rimaste ferite proprio a Garissa.

il fatto quotidiano

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