domenica 20 dicembre 2015

CHI VINCE E CHI PERDE NEL DOPO-BOSCHI - PADELLARO: ''FORSE HA RAGIONE RENZI, LA MOZIONE È STATA UN AUTOGOL PER I GRILLINI. A MENO CHE SU BANCA ETRURIA...'' - SORGI: ''CENTRODESTRA SCONFITTO. NON TOCCA PALLA SU NIENTE, DALLA CONSULTA IN GIÙ''


Padellaro: ''Il M5S ha offerto al bersaglio da abbattere un perfetto piedistallo da cui proclamare (tra le ovazioni della maggioranza) la propria onestà e trasparenza. Ma se il caso Etruria diventasse più grave nelle prossime settimane, la ministra avrebbe già consumato le sue cartucce''...




1. FORSE HA RAGIONE IL PREMIER: AUTOGOL M5S A MENO DI UN ASSO NELLA MANICA GRILLINA

Antonio Padellaro per ''il Fatto Quotidiano''



DI BATTISTA DI MAIO

Come negli scacchi, la grammatica del gioco politico consiste nella capacità di prevedere le conseguenze di una mossa per poi impostare la mossa successiva.



Ci sembra difficile, perciò, che con la mozione per sfiduciare la ministra Maria Elena Boschi, i Cinque Stelle si fossero ripromessi non solo di farsela bocciare (in perfetta solitudine, ciò che volevano) ma anche di offrire al bersaglio da abbattere un perfetto piedistallo da cui proclamare (tra le ovazioni della maggioranza) la propria onestà e trasparenza, affermando l' immagine esemplare di una figlia devota, incurante di invidie e maldicenze perché decisa "a cambiare l' Italia costi quel che costi".



Può darsi quindi che abbia ragione il premier Matteo Renzi a parlare di un clamoroso autogol, forse anche con un pizzico di delusione perché sul secondo forno grillino lui vorrebbe contarci dopo l' accordo sui giudici costituzionali.

MARIA ELENA BOSCHI IN AULA



È anche possibile che il Movimento Cinque Stelle sia stato più accorto di quanto appaia, prevedendo nuovi sviluppi nello scandalo Banca Etruria e, dunque, preparando una seconda mossa che a questo punto la ministra sarebbe costretta ad affrontare dopo avere consumato tutte le cartucce.





2. IL VERO SCONFITTO È IL CENTRODESTRA NON RIESCE PIÙ A TOCCARE PALLA

Marcello Sorgi per ''La Stampa''



MARIA ELENA BOSCHI SUI BANCHI DEL GOVERNO

Matteo Renzi dice che il voto alla Camera è stato un boomerang per il Movimento cinque stelle. Ma in realtà il risultato - scontato, ma con numeri superiori al previsto per la bocciatura della mozione e quindi più favorevoli a Maria Elena Boschi - ha terremotato il centrodestra. Il quale, dopo essere rimasto emarginato dalla partita per l' elezione dei giudici costituzionali, è andato in frantumi nella votazione di ieri, con Forza Italia fuori dall' aula e Lega e Fratelli d' Italia rimasti a votare il testo dei Cinquestelle insieme con Sinistra e Sel.

MARIA ELENA BOSCHI IN AULA



Ciò ha subito provocato un ultimatum di Salvini a Berlusconi: se al Senato, come ha lasciato intendere il capogruppo Romani, Forza Italia dovesse decidere di restare fredda sulla nuova sfiducia al governo prevista a gennaio, la Lega alle amministrative andrebbe da sola. A Montecitorio, in aula, Boschi si è difesa molto efficacemente, e il risultato positivo del voto è stato anche frutto del suo intervento, che è stato accolto con molti applausi in aula.



MARIA ELENA BOSCHI MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA CAMERA

Ha negato il conflitto di interessi che le veniva contestato perché in una delle quattro banche commissariate dal governo il padre ricopriva il ruolo di vicepresidente e ha assicurato che se le accuse nei suoi confronti avessero trovato conferme lei non avrebbe certo aspettato che arrivasse una mozione di sfiducia per lasciare.



Ed è a questa possibilità - al momento remota - che si attacca il M5s, uscito sconfitto nella sfida al governo, ma pronto a tornare all' attacco se la vicenda delle banche dovesse rivelare nuovi colpi di scena via via che progrediranno le indagini. La bocciatura della sfiducia chiude infatti per il momento il caso politico, ma non gli sviluppi delle inchieste giudiziarie che sono appena cominciate, nè la grande questione dei risarcimenti affidati a Cantone e all' Autorità anticorruzione.

TRAVAGLIO COMMENTA LA BOSCHI ALLA LEOPOLDA



Il governo, insomma, con questo voto ha chiuso a suo favore il primo round di una vicenda che s' annuncia piuttosto lunga e i cui esiti oggi sembrano davvero imprevedibili. Ma gli avversari di Matteo Renzi (e della Boschi) sono pronti a riaprire la partita alla prima occasione.

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