Un parlamentare della Camera della Federazione Russa, Georgij Fedorov, ha inviato una richiesta al Procuratore Generale Jurij Chajka per verificare il contenuto dei colloqui tra alti funzionari dell’Unione Sovietica e il Presidente degli Stati Uniti sul rispetto degli articoli del codice penale su “tradimento” e “diffusione di segreti di Stato” e, se necessario, perseguirli. Ciò deriva dalle trascrizioni declassificate delle conversazioni telefoniche in cui i vertici politici, Mikhail Gorbaciov e Boris Eltsin, riferivano a George HW Bush sulla distruzione dell’URSS. Le trascrizioni delle conversazioni telefoniche dell’8 e 25 dicembre 1991 sono state pubblicate dai media (in particolare, sul quotidiano Komsomolskaja Pravda). Secondo Konsomolskaja Pravda, Boris Eltsin chiamò il presidente Bush ed ebbe un colloquio per più di 28 minuti, subito dopo la firma dell’accordo di Bialowieza (sulla creazione della CSI) l’8 dicembre 1991. Due settimane dopo, il 25 dicembre il primo (e ultimo) presidente dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov, telefonò a George W. Bush, e la conversazione durò 22 minuti. I dettagli di tali conversazioni per lungo tempo poterono essere solo indovinate. I nostri servizi speciali non li registrarono, ma gli statunitensi sì e furono classificate. Erano conservate nella Biblioteca Presidenziale del Texas, e solo nel 2008, Bush junior tolse la classificazione “segreta” e copie dei documenti si trovano ora presso il nuovo Centro Eltsin di Ekaterinburg. “Nella progettazione preliminare del nostro museo, abbiamo trovato queste trascrizioni nel catalogo della Biblioteca Presidenziale George Bush. Abbiamo inviato la richiesta e ricevuto copie elettroniche.
Si dice spesso che Eltsin e Gorbaciov “corsero” ad aggiornare il presidente degli Stati Uniti sul crollo dell’Unione Sovietica, ma non fu così. In effetti, la situazione era complicata. L’Unione Sovietica collassò, ed era necessario informare il Presidente degli Stati Uniti che l’arsenale nucleare dell’Unione Sovietica era sotto controllo“, ha detto Dmitrij Pushmin, responsabile dell’archivio del Centro Eltsin. Georgij Fedorov ritiene che il contenuto di tali conversazioni siano la prova diretta che Eltsin e Gorbaciov coscientemente lavorarono per gli Stati Uniti e la distruzione dell’URSS, e che costoro sono voltagabbana e traditori. A tal proposito, fece appello alla Procura Generale della Repubblica per indagini e incriminazione ai sensi delle leggi su “Tradimento dello Stato” e “Divulgazione di segreto di Stato”. “Se ci sono personaggi storici per cui sento un odio sincero e profondo, sono Eltsin e Gorbaciov. Sono sempre stato convinto che la distruzione dell’URSS sia il risultato del tradimento diretto delle élite, tra cui i capi di Stato. Ma fino a poco prima la mia opinione era rafforzata solo da osservazioni generali e informazioni informali. Ma ora che le trascrizioni di questi colloqui sono stati presentati alla società, tutto quadra. Costoro sono dei traditori e dovrebbero essere giudicati secondo la legge“, ha detto in un’intervista a Russian Planet. Ecco le trascrizioni:
Voglio informarti personalmente, signor presidente
Conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica russa Eltsin
Partecipanti: George W. Bush, presidente degli Stati Uniti, Boris Eltsin, presidente della Repubblica Russa
8 Dicembre 1991, 13.08 – 13:36, Ufficio Ovale
Presidente Bush: Ciao, Boris. Come stai?
Presidente Eltsin: Ciao, signor presidente. Sono molto lieto di salutarvi. Signor Presidente, siamo d’accordo che nel caso di eventi di estrema importanza c’informiamo reciprocamente, io – tu, e tu – io. Oggi nel nostro Paese c’è stato un evento molto importante, e vorrei informarti personalmente, prima che dalla stampa.
Presidente Bush: Naturalmente, grazie.
Presidente Eltsin: Sono qui riuniti oggi, Signor Presidente, i leader di tre repubbliche, Bielorussia, Ucraina e Russia. Ci siamo incontrati e dopo molte lunghe discussioni durate quasi due giorni, siamo giunti alla conclusione che l’attuale sistema e Trattato dell’Unione, che ci stavano spingendo a firmare, non siano adatti. Così ci siamo riuniti e solo pochi minuti fa abbiamo siglato un accordo congiunto. Signor Presidente, noi, leader delle tre repubbliche Bielorussia, Ucraina e Russia, prendendo atto che i negoziati per il nuovo trattato (dell’Unione) sono in un vicolo cieco, riconosciamo che non ci sono ragioni oggettive a che la creazione di Stati indipendenti non diventi realtà. Inoltre, considerando che la politica miope del centro ci ha portato a crisi economiche e politiche, che hanno interessato tutti i settori della produzione e varie fasce della popolazione, noi comunità di Stati indipendenti di Bielorussia, Ucraina e Russia abbiamo firmato un accordo. Questo accordo, composto da 16 articoli, difatti porta alla creazione del Commonwealth o gruppo di Stati indipendenti.
Presidente Bush: Capisco.
Presidente Eltsin: I membri del Commonwealth mirano a rafforzare la pace e la sicurezza internazionali. Garantiscono anche il rispetto di tutti gli obblighi derivanti da accordi o trattati internazionali firmati dall’ex-Unione Sovietica, tra cui il debito estero. Siamo anche a favore di un controllo unificato sulle armi nucleari e loro non proliferazione. Questo accordo è stato firmato dai capi di tutti gli Stati coinvolti nei negoziati, Bielorussia, Ucraina e Russia.
Presidente Bush: Nuovo.
Presidente Eltsin: Il presidente e il presidente del Soviet supremo della Bielorussia è con me nella stanza da dove chiamo. Ho anche appena finito un colloquio con il Presidente del Kazakistan Nazarbaev. Ho letto l’intero accordo, compresi tutti i 16 articoli, ed appoggia pienamente tutte le nostre azioni ed è pronto a firmare l’accordo. È partito immediatamente per l’aeroporto di Minsk per la firma.
Presidente Bush: Capisco. Boris, sono grato per la vostra chiamata e la vostra apertura. Vedremo tutti i 16 punti ora. Quale pensi sarà la reazione del centro?
Presidente Eltsin: In primo luogo, ho parlato con il Ministro della Difesa Shaposhnikov. Voglio leggere l’articolo 6 della convenzione. Shaposhnikov è in totale accordo e sosterrà la nostra posizione. E ora ho letto l’articolo 6…
Presidente Bush: Noi, naturalmente, vogliamo esaminarli tutti attentamente. Ci rendiamo conto che tali questioni debbano essere affrontate dai partecipanti e non da terzi come gli Stati Uniti.
Presidente Eltsin: Possiamo garantirli, signor Presidente.
Presidente Bush: Beh, buona fortuna, e grazie per la vostra chiamata. Vi aspettiamo per la reazione del centro e delle altre repubbliche. Credo che il tempo ci dirà.
Presidente Eltsin: Sono convinto che il resto delle repubbliche capirà e molto presto ci raggiungeranno.
Presidente Bush: Grazie ancora per la vostra chiamata dopo un evento storico.
Presidente Eltsin: Arrivederci.
Voglio informarti personalmente, signor presidente
Conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica russa Eltsin
Partecipanti: George W. Bush, presidente degli Stati Uniti, Boris Eltsin, presidente della Repubblica Russa
8 Dicembre 1991, 13.08 – 13:36, Ufficio Ovale
Presidente Bush: Ciao, Boris. Come stai?
Presidente Eltsin: Ciao, signor presidente. Sono molto lieto di salutarvi. Signor Presidente, siamo d’accordo che nel caso di eventi di estrema importanza c’informiamo reciprocamente, io – tu, e tu – io. Oggi nel nostro Paese c’è stato un evento molto importante, e vorrei informarti personalmente, prima che dalla stampa.
Presidente Bush: Naturalmente, grazie.
Presidente Eltsin: Sono qui riuniti oggi, Signor Presidente, i leader di tre repubbliche, Bielorussia, Ucraina e Russia. Ci siamo incontrati e dopo molte lunghe discussioni durate quasi due giorni, siamo giunti alla conclusione che l’attuale sistema e Trattato dell’Unione, che ci stavano spingendo a firmare, non siano adatti. Così ci siamo riuniti e solo pochi minuti fa abbiamo siglato un accordo congiunto. Signor Presidente, noi, leader delle tre repubbliche Bielorussia, Ucraina e Russia, prendendo atto che i negoziati per il nuovo trattato (dell’Unione) sono in un vicolo cieco, riconosciamo che non ci sono ragioni oggettive a che la creazione di Stati indipendenti non diventi realtà. Inoltre, considerando che la politica miope del centro ci ha portato a crisi economiche e politiche, che hanno interessato tutti i settori della produzione e varie fasce della popolazione, noi comunità di Stati indipendenti di Bielorussia, Ucraina e Russia abbiamo firmato un accordo. Questo accordo, composto da 16 articoli, difatti porta alla creazione del Commonwealth o gruppo di Stati indipendenti.
Presidente Bush: Capisco.
Presidente Eltsin: I membri del Commonwealth mirano a rafforzare la pace e la sicurezza internazionali. Garantiscono anche il rispetto di tutti gli obblighi derivanti da accordi o trattati internazionali firmati dall’ex-Unione Sovietica, tra cui il debito estero. Siamo anche a favore di un controllo unificato sulle armi nucleari e loro non proliferazione. Questo accordo è stato firmato dai capi di tutti gli Stati coinvolti nei negoziati, Bielorussia, Ucraina e Russia.
Presidente Bush: Nuovo.
Presidente Eltsin: Il presidente e il presidente del Soviet supremo della Bielorussia è con me nella stanza da dove chiamo. Ho anche appena finito un colloquio con il Presidente del Kazakistan Nazarbaev. Ho letto l’intero accordo, compresi tutti i 16 articoli, ed appoggia pienamente tutte le nostre azioni ed è pronto a firmare l’accordo. È partito immediatamente per l’aeroporto di Minsk per la firma.
Presidente Bush: Capisco. Boris, sono grato per la vostra chiamata e la vostra apertura. Vedremo tutti i 16 punti ora. Quale pensi sarà la reazione del centro?
Presidente Eltsin: In primo luogo, ho parlato con il Ministro della Difesa Shaposhnikov. Voglio leggere l’articolo 6 della convenzione. Shaposhnikov è in totale accordo e sosterrà la nostra posizione. E ora ho letto l’articolo 6…
Presidente Bush: Noi, naturalmente, vogliamo esaminarli tutti attentamente. Ci rendiamo conto che tali questioni debbano essere affrontate dai partecipanti e non da terzi come gli Stati Uniti.
Presidente Eltsin: Possiamo garantirli, signor Presidente.
Presidente Bush: Beh, buona fortuna, e grazie per la vostra chiamata. Vi aspettiamo per la reazione del centro e delle altre repubbliche. Credo che il tempo ci dirà.
Presidente Eltsin: Sono convinto che il resto delle repubbliche capirà e molto presto ci raggiungeranno.
Presidente Bush: Grazie ancora per la vostra chiamata dopo un evento storico.
Presidente Eltsin: Arrivederci.
Alla fine ho deciso di farlo oggi
Conversazione telefonica con Mikhail Gorbachev, presidente dell’Unione Sovietica
Partecipanti: George W. Bush, presidente degli Stati Uniti, Mikhail Gorbachev, presidente dell’Unione Sovietica
25 dicembre 1991, 10:03-10:25, Camp David
Presidente Bush: Ciao, Michael.
Presidente Gorbaciov: George, mio caro amico. Sono contento di sentirti.
Presidente Bush: Sono lieto di sentirti in un grande giorno, un giorno storico. Grazie per aver chiamato.
Presidente Gorbaciov: Vorrei iniziare con la parte piacevole: voglio augurarvi, a Barbara e a tutta la tua famiglia un Buon Natale. Pensavo a quando avrei dovuto fare la mia dichiarazione, se martedì od oggi. Di conseguenza, ho deciso di farlo oggi, nel tardo pomeriggio. E così prima di tutto voglio congratularmi con un Buon Natale e i migliori auguri. E ora devo dire che tra circa due ore parlerò alla televisione a Mosca, con una breve dichiarazione sulla decisione che ho preso. Ti manderò presto una lettera, George. Te la riporto. Nella lettera, ho scritto le cose più importanti. Ora vorrei ribadire il mio apprezzamento per ciò che abbiamo fatto durante la nostra collaborazione, quando eri vicepresidente, e poi quando sei diventato presidente degli Stati Uniti. Mi auguro che tutti i leader dei Paesi del Commonwealth, e in particolare la Russia, capiscano il valore della condivisione delle lezioni apprese dai leader dei nostri due Paesi. Spero che capiscono la loro responsabilità per la conservazione e la crescita di questa importante risorsa. Nella nostra Unione, i dibattiti su quale sorta di Stato formare non sono andati nella direzione giusta, quella che pensavo fosse giusta. Ma voglio assicurarti che userò tutta la mie influenza politica e credibilità in modo che il nuovo commonwealth sia effettivo. Sono lieto che i leader del Commonwealth abbiano già raggiunto accordi ad Alma-ata sulle importanti questioni nucleari e strategiche. Mi auguro che a Minsk saranno prese altre questioni, fornendo un meccanismo di cooperazione tra le repubbliche. George, lascia che ti dica quello che credo sia estremamente importante.
Presidente Bush: Sto ascoltando.
Presidente Gorbaciov: Naturalmente, è necessario riconoscere tutti questi Paesi. Ma vorrei prendere in considerazione quanto sia importante per il futuro del Commonwealth evitare l’aggravamento dei processi di disgregazione e distruzione. Quindi è nostro dovere comune aiutare il processo di cooperazione tra le repubbliche. Vorrei sottolineare questo punto. Ora, sulla Russia, questo è il secondo tema più importante dei nostri colloqui. Di fronte a me sul tavolo c’è il decreto del Presidente dell’URSS sulle mie dimissioni. Ho anche ceduto le responsabilità da comandante supremo e delegato l’autorità per l’uso delle armi nucleari al Presidente della Federazione Russa. Cioè, ho eseguito le cose fino al completamento del processo costituzionale. Vi posso assicurare che tutto è sotto stretto controllo. Appena annuncerò le mie dimissioni, il decreto entrerà in vigore. Non ci sarà nessun dissenso. Puoi passare una tranquilla serata di Natale. Tornando al tema della Russia, voglio dire ancora una volta che dobbiamo fare tutto il possibile per sostenerla. Farò tutto quanto in mio potere per sostenere la Russia. Ma i nostri partner devono anche provare, e avere il loro ruolo nella cura e sostegno della Russia. Quanto a me, non ho intenzione di nascondermi nella foresta o nei boschi. Rimarrò politicamente attivo, mantenendo una vita politica. Il mio obiettivo principale è aiutare il processo che iniziai con la perestroika e il nuovo modo di pensare in politica estera. I rappresentanti della stampa qui spesso mi chiedevano del nostro rapporto personale. In questo momento storico, voglio che tu sappia quanto apprezzo la nostra cooperazione, partenariato e amicizia. I nostri ruoli possono cambiare, ma vorrei assicurarti che ciò che abbiamo ottenuto non cambierà. Rajsa e io auguriamo a te e a Barbara tutto il meglio.
Presidente Bush: Michael, prima di tutto voglio esprimere il mio apprezzamento per la vostra chiamata. Ho ascoltato il vostro messaggio con grande interesse. Noi continueremo ad interessarci, soprattutto della Repubblica Russa e delle enormi difficoltà che potrebbero anche peggiorare questo inverno. Sono molto contento che non hai intenzione di nasconderti nella foresta, e che continuerai l’attività politica. Sono assolutamente sicuro che andrà a beneficio del nuovo Commonwealth. Sono grato per il vostro chiarimento sulle armi nucleari. È una questione vitale di importanza internazionale, e sono grato a voi e ai leader delle repubbliche per l’ottimo processo di organizzazione e attuazione. Ho preso atto che la responsabilità costituzionale su questo tema va a Boris Eltsin. Vi assicuro che continueremo la stretta collaborazione su questo piano…
Presidente Gorbaciov: Grazie, George. Sono contento di sentire tutto oggi. Vi saluto e stringo la mano. Mi hai detto molte cose importanti, e te ne sono grato.
Presidente Bush: Tutti i migliori auguri, Michael.
Presidente Gorbaciov: Arrivederci.
Fine della conversazioneTraduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Conversazione telefonica con Mikhail Gorbachev, presidente dell’Unione Sovietica
Partecipanti: George W. Bush, presidente degli Stati Uniti, Mikhail Gorbachev, presidente dell’Unione Sovietica
25 dicembre 1991, 10:03-10:25, Camp David
Presidente Bush: Ciao, Michael.
Presidente Gorbaciov: George, mio caro amico. Sono contento di sentirti.
Presidente Bush: Sono lieto di sentirti in un grande giorno, un giorno storico. Grazie per aver chiamato.
Presidente Gorbaciov: Vorrei iniziare con la parte piacevole: voglio augurarvi, a Barbara e a tutta la tua famiglia un Buon Natale. Pensavo a quando avrei dovuto fare la mia dichiarazione, se martedì od oggi. Di conseguenza, ho deciso di farlo oggi, nel tardo pomeriggio. E così prima di tutto voglio congratularmi con un Buon Natale e i migliori auguri. E ora devo dire che tra circa due ore parlerò alla televisione a Mosca, con una breve dichiarazione sulla decisione che ho preso. Ti manderò presto una lettera, George. Te la riporto. Nella lettera, ho scritto le cose più importanti. Ora vorrei ribadire il mio apprezzamento per ciò che abbiamo fatto durante la nostra collaborazione, quando eri vicepresidente, e poi quando sei diventato presidente degli Stati Uniti. Mi auguro che tutti i leader dei Paesi del Commonwealth, e in particolare la Russia, capiscano il valore della condivisione delle lezioni apprese dai leader dei nostri due Paesi. Spero che capiscono la loro responsabilità per la conservazione e la crescita di questa importante risorsa. Nella nostra Unione, i dibattiti su quale sorta di Stato formare non sono andati nella direzione giusta, quella che pensavo fosse giusta. Ma voglio assicurarti che userò tutta la mie influenza politica e credibilità in modo che il nuovo commonwealth sia effettivo. Sono lieto che i leader del Commonwealth abbiano già raggiunto accordi ad Alma-ata sulle importanti questioni nucleari e strategiche. Mi auguro che a Minsk saranno prese altre questioni, fornendo un meccanismo di cooperazione tra le repubbliche. George, lascia che ti dica quello che credo sia estremamente importante.
Presidente Bush: Sto ascoltando.
Presidente Gorbaciov: Naturalmente, è necessario riconoscere tutti questi Paesi. Ma vorrei prendere in considerazione quanto sia importante per il futuro del Commonwealth evitare l’aggravamento dei processi di disgregazione e distruzione. Quindi è nostro dovere comune aiutare il processo di cooperazione tra le repubbliche. Vorrei sottolineare questo punto. Ora, sulla Russia, questo è il secondo tema più importante dei nostri colloqui. Di fronte a me sul tavolo c’è il decreto del Presidente dell’URSS sulle mie dimissioni. Ho anche ceduto le responsabilità da comandante supremo e delegato l’autorità per l’uso delle armi nucleari al Presidente della Federazione Russa. Cioè, ho eseguito le cose fino al completamento del processo costituzionale. Vi posso assicurare che tutto è sotto stretto controllo. Appena annuncerò le mie dimissioni, il decreto entrerà in vigore. Non ci sarà nessun dissenso. Puoi passare una tranquilla serata di Natale. Tornando al tema della Russia, voglio dire ancora una volta che dobbiamo fare tutto il possibile per sostenerla. Farò tutto quanto in mio potere per sostenere la Russia. Ma i nostri partner devono anche provare, e avere il loro ruolo nella cura e sostegno della Russia. Quanto a me, non ho intenzione di nascondermi nella foresta o nei boschi. Rimarrò politicamente attivo, mantenendo una vita politica. Il mio obiettivo principale è aiutare il processo che iniziai con la perestroika e il nuovo modo di pensare in politica estera. I rappresentanti della stampa qui spesso mi chiedevano del nostro rapporto personale. In questo momento storico, voglio che tu sappia quanto apprezzo la nostra cooperazione, partenariato e amicizia. I nostri ruoli possono cambiare, ma vorrei assicurarti che ciò che abbiamo ottenuto non cambierà. Rajsa e io auguriamo a te e a Barbara tutto il meglio.
Presidente Bush: Michael, prima di tutto voglio esprimere il mio apprezzamento per la vostra chiamata. Ho ascoltato il vostro messaggio con grande interesse. Noi continueremo ad interessarci, soprattutto della Repubblica Russa e delle enormi difficoltà che potrebbero anche peggiorare questo inverno. Sono molto contento che non hai intenzione di nasconderti nella foresta, e che continuerai l’attività politica. Sono assolutamente sicuro che andrà a beneficio del nuovo Commonwealth. Sono grato per il vostro chiarimento sulle armi nucleari. È una questione vitale di importanza internazionale, e sono grato a voi e ai leader delle repubbliche per l’ottimo processo di organizzazione e attuazione. Ho preso atto che la responsabilità costituzionale su questo tema va a Boris Eltsin. Vi assicuro che continueremo la stretta collaborazione su questo piano…
Presidente Gorbaciov: Grazie, George. Sono contento di sentire tutto oggi. Vi saluto e stringo la mano. Mi hai detto molte cose importanti, e te ne sono grato.
Presidente Bush: Tutti i migliori auguri, Michael.
Presidente Gorbaciov: Arrivederci.
Fine della conversazioneTraduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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