mercoledì 23 dicembre 2015

L’URANIO IMPOVERITO UCCIDE GIANLUCA DANISE, IL MILITARE CHE RICOMPOSE I RESTI DEI COMPAGNI A NASSIRIYA

danise


veva ricomposto i corpi dilaniati dei colleghi, uccisi nell'attentato di Nassiriya del 12 novembre 2003: per ridare dignità ai suoi compagni, aveva lavorato a 40 gradi all'ombra così da restituire i resti alle famiglie.

Alla fine, Gianluca Danise, è morto ieri sera, ad appena 43 anni, all'ospedale di Verona. A stroncarlo, un cancro che, secondo Domenico Leggiero, dell'Osservatorio Militare, è stato causato dall'esposizione all'uranio impoverito.

«Gianluca – racconta Leggiero – ha ricevuto una telefonata personale dal ministro della Difesa, Roberto Pinotti. Non ha mai smesso di credere nei valori di un soldato pur capendo che non sono gli stessi dei generali che avrebbero dovuto tutelarlo».

Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio, Danise è la vittima numero 321 dell'uranio impoverito. Soltanto l'altro ieri è mancato un altro militare, in provincia di Avellino: secondo la moglie aveva contratto la malattia sempre a causa dell'uranio impoverito a cui era stato esposto durante le missioni all'estero.
redazione articolotre

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