Il presidente russo ha ordinato all'esercito di rispondere con "estrema fermezza" a qualsiasi minaccia in Siria. Il ministro della difesa: oltre il 95% dei sistemi di lancio delle armi nucleari russe è pronto al combattimento
Vladimir Putin pronto a tutto per sconfiggere l’Isis. Parlando a un evento del ministero della Difesa, il presidente russo ha ordinato all'esercito di rispondere con "estrema fermezza" a qualsiasi minaccia in Siria. Un messaggio che appare diretto anche alla Turchia - oltre che, naturalmente, al Califfato - dopo l'abbattimento del caccia russo presso il confine turco-siriano.
Il capo del Cremlino ha poi sottolineato come siano già state rafforzate la sicurezza degli uomini impegnati in Siria e delle basi da cui operano, comprese misure di difesa missilistica. "Come previsto dai nostri piani, dobbiamo equipaggiare tutti i componenti della 'triade nucleare' con nuovi armamemti", ha dichiarato il presidente russo.
A stretto giro è arrivato l’annuncio del ministro della Difesa Serghiei Shoighu: oltre il 95% dei sistemi di lancio delle armi nucleari russe è pronto al combattimento. "Le forze armate - ha aggiunto - hanno ricevuto quest’anno 35 nuovi missili balistici nucleari".
La Russia verso una soluzione estrema? La situazione, per ora, non sembra compromessa a tal punto. Ma il leader del Cremlino usa parole pesanti: "Voglio mettere in guardia chiunque possa volere di nuovo organizzare un qualsiasi tipo di provocazione". E ancora: "Qualsiasi bersaglio che minacci il nostro gruppo o le nostre infrastrutture di terra deve essere distrutto immediatamente".
Le azioni intraprese dalla Russia in Siria "non sono state dettate da niente di poco chiaro, da astratti interessi geopolitici, non sono state guidate dalla volontà di testate o fare pratica sui nuovi armamenti, che di certo è importante - ha spiegato Putin - La ragione primaria è prevenire la minaccia rivolta alla Russia".
Vladimir Putin pronto a tutto per sconfiggere l’Isis. Parlando a un evento del ministero della Difesa, il presidente russo ha ordinato all'esercito di rispondere con "estrema fermezza" a qualsiasi minaccia in Siria. Un messaggio che appare diretto anche alla Turchia - oltre che, naturalmente, al Califfato - dopo l'abbattimento del caccia russo presso il confine turco-siriano.
Il capo del Cremlino ha poi sottolineato come siano già state rafforzate la sicurezza degli uomini impegnati in Siria e delle basi da cui operano, comprese misure di difesa missilistica. "Come previsto dai nostri piani, dobbiamo equipaggiare tutti i componenti della 'triade nucleare' con nuovi armamemti", ha dichiarato il presidente russo.
A stretto giro è arrivato l’annuncio del ministro della Difesa Serghiei Shoighu: oltre il 95% dei sistemi di lancio delle armi nucleari russe è pronto al combattimento. "Le forze armate - ha aggiunto - hanno ricevuto quest’anno 35 nuovi missili balistici nucleari".
La Russia verso una soluzione estrema? La situazione, per ora, non sembra compromessa a tal punto. Ma il leader del Cremlino usa parole pesanti: "Voglio mettere in guardia chiunque possa volere di nuovo organizzare un qualsiasi tipo di provocazione". E ancora: "Qualsiasi bersaglio che minacci il nostro gruppo o le nostre infrastrutture di terra deve essere distrutto immediatamente".
Le azioni intraprese dalla Russia in Siria "non sono state dettate da niente di poco chiaro, da astratti interessi geopolitici, non sono state guidate dalla volontà di testate o fare pratica sui nuovi armamenti, che di certo è importante - ha spiegato Putin - La ragione primaria è prevenire la minaccia rivolta alla Russia".
fonte:mafiacapitale
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