giovedì 10 dicembre 2015

UNA DISPERATA FINLANDIA SUL PUNTO DI SGANCIARE SOLDI DAGLI ELICOTTERI



Se il capo economista di Citi proclama ‘’solo i soldi dagli elicotteri possono salvare il mondo adesso"

e la Banca d’Inghilterra che si premura di scongiurare illazioni su lanci di denaro sui paracadute, pare proprio che la previsione della . La maggiore banca d’investimenti Australiana su tali lanci di denaro inevitabili nell’arco di 12-18 mesi sia persino troppo moderata.



Nell’arco degli ultimi mesi, nell’ennesimo caso di fallimento valutario e narrazioni euro-apologistiche, la Finlandia è scivolata sempre più a fondo nella depressione economica. Quasi sette anni dalla ripresa globale e la Finlandia è 7 punti percentuali sotto il suo precedente picco. Come riferisce il Telegraph si tratta di una caduta più profonda e più lunga nel tempo persino del crollo economico post-sovietico dei primi anni ’90, o la grande depressione degli anni ’30. Così che, avendole già provate tutte, le autorità Finlandesi si preparano agli sganci di soldi “dagli elicotteri” (citaz. Milton Friedman) per salvare la loro nazione regalando ad ogni cittadino un bonus esentasse di circa 900$ al mese!

Appena due anni fa, mentre si stava decidendo su chi dovesse succedere a Ben Bernanke alla FED, tra Larry Summers e Janet Jellen (ironico come Larry Summers non la spuntò solo perchè un pugno di economisti progressisti pensarono che non avesse sufficiente moderazione) noi scrivevamo di un problema diverso: con l’imminente fine del terzo quantitative easing (alleggerimento quantitativo) e l’inevitabile fallimento dell’economia a rilanciarsi, restava soltanto una opzione quando (quando, non se) il QE fallisse nel generare crescita: helicopter money.

“Nonostante il QE finirà ciò non significa che la FED abbandonerà i suoi sforzi per dare propulsione all’economia. Infatti, la fine del QE potrebbe essere soltanto una redirezione, ove la strada sbagliata nella gestione monetaria, quella che usa le banche come intermediari per stimolare inflazione (un fallimento teorico secondo l’economia mainstream), credendo in “effetti al secondo livello”, sarebbe by-passata del tutto e rimpiazzata con un piano Z, ossia l’helicopter money di cui sopra, nient’altro che una misura monetaria veramente efficace ritenuta tale da Milton Friedman e persino Ben Bernanke. Anche nota come l’opzione nucleare.

La Finlandia oggi ha bisogno dell’opzione nucleare. Come ha spiegato il Telegraph nessuno può accusare la Finlandia di essere spendacciona, indisciplinata, tecnologicamente arretrata, corrotta, dominata da oligarchie e tutto il resto delle accuse che sono abbondate contro i Greco-Latini.

Il debito pubblico è al 62% del PIL, meno della Germania. La Finlandia è stata a lungo ritenuta come lo studente modello, il bimbo da copertina dell’austerity, della motivazione e della superflessibilità, un membro della periferia che in teoria aveva fatto tutti quanti i compiti a casa prima di entrare nell’unione monetaria e che poteva quindi fare la parte del leone.



La Finlandia è la prima in UE, secondo l’indice di competitività globale del Forum Economico Mondiale. E’prima al mondoper qualità dell’istruzione primaria, istruzione superiore e avviamento professionale, innovazione, diritti di proprietà, protezione della proprietà intellettuale, regime legale, affidabilità, politiche anti-monopolistiche, legami tra università e ricerca, disponibilità delle ultime tecnologie, numero di scienziati ed ingegneri.

Il suo profilo quasi perfetto demolisce il dogma centrale del Ministro delle Finanze Tedesco, espresso dai suoi emuli a Bruxelles, che i paesi dell’eurozona possono ritrovarsi in cattive acque soltanto se non fanno le riforme giuste (secondo loro) e spendono troppo.

Il paese è stato decisamente colpito da una serie di shock asimmetrici: il collasso del colosso hi-tech NOKIA, il crollo dei prezzi delle materie e del legno e la recessione in Russia.

Il dato fondamentale è che adesso non è in grado di difendersi. Intrappolata in un regime di cambi fissi, dalla camicia di forza discale del patto di stabilità, un monstrum giuridico che non tiene conto di tali circostanze. Il patto è stato imposto lo stesso perchè le regole sono le regole e i leader del blocco Teutonico hanno come idea fissa che senza l’esempio “virtuoso” del centro dell’unione monetaria le periferie cadrebbero nel totale caos e “pericolo morale”.

La produzione Finlandese è scesa di un ulteriore 0,6% nel terzo quarto annuale e la recessione triennale del paese sta entrando ormai nel quarto anno consecutivo. Gli ordini industriali sono crollati del 31% in Settembre. “E’spaventoso”, dichiara Pasi Sorjonen della Nordea.

E la Finlandia sta continuando a scavare la sua fossa. Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito questa settimana contro l’eccesso di austerity ed dell’applicazione di tagli “pro-ciclici” ad economie che non sono forti abbastanza da reggerli.

L’FMI ha usato toni sobri, ma il messaggio, nondimeno, è chiaro. La Finlandia non dovrebbe prendere nemmeno in considerazione una contrazione fiscale o una riduzione degli investimenti in un momento quando il suo deficit produttivo è al 3,2% del PIL.

Le autorità Finlandesi hanno ammesso nella loro risposta all’articolo 4 del rapporto dell’FMI di non avere alcuna scelta a causa dei parametri del patto di stabilità. Le politiche Europee sono arrivate a questi livelli grotteschi.

Alcuni in Finlandia si sono alla svelta messi a tirare pietre contro la Grecia durante la crisi del debito, apparentemente non consci, a quel tempo, di vivere in una casa di vetro. La loro stessa storia non è molto diversa dai disastri che ha subito il Sud Europa.





I tassi di interesse erano troppo bassi per i bisogni della Finlandia durante il boom delle materie prime, cosa che ha causato un “surriscaldamento” eccessivo dell’economia. I costi per unità di lavoro sono schizzati in alto di 20 punti percentuali dal 2006 ad oggi, lasciando il paese nei problemi appena la musica ha smesso di suonare. Il debito pubblico è basso ma quello privato è enorme (simile a Spagna o Irlanda). La crisi ha colpito più tardi solo perchè la bolla dei prezzi delle materie prime non è esplosa prima del 2012.

La Svezia è stata in grado di navigare attraverso shock analoghi semplicemente lasciando che fosse la sua valuta ad assorbire gli shock in momenti chiave negli ultimi 10 anni. Il PIL Svedese è oggi 8 punti percentuali sopra il suo livello pre-Lehman.





La divergenza tra Svezia e Finlandia è scioccante considerando che si tratta di due economie nordiche con moltissimo in comune, questo ha riacceso il dormiente movimento anti-euro Finlandese.

E questa crisi politica potrebbe essere proprio il colpo di cui le autorità hanno bisogno per slegare l’opzione nucleare dello sgancio di denaro. Dal Telegraph:

“Le autorità Finlandesi stanno considerando se concedere ad ogni cittadino un salario fisso esentasse di 800$ (900 euro) per mese.

Seguendo proposte stilate dalla Istituto Finlandese per la sicurezza sociale (Kela), tale salario minimo di cittadinanza dovrebbe sostituire ogni altra forma di pagamenti di welfare e sarebbe pagata ad ogni adulto a prescindere dal fatto che abbiano o meno altre fonti di reddito.

La disoccupazione in Finlandia è attualmente a livelli record e il salario minimo intende incoraggiare la gente a cercare un lavoro. Al momento, molti disoccupati starebbero peggio se accettassero lavori temporanei scarsamente retribuiti a causa della perdita dei pagamenti in welfare.

I detrattori avvertono che il salario minimo farebbe perdere alla gente ogni incentivo di lavorare e condurrebbe così a maggiore disoccupazione. Coloro in favore segnalano esperimenti passati dove il salario minimo è stato provato con successo.

Il Primo Ministro Finlandese Juha Sipila appoggia l’idea e dichiara: “per quanto mi riguarda il salario minimo rappresenta una semplificazione del sistema di welfare”.

L’applicazione del salario minimo costerebbe alla Finlandia circa 46,7 miliardi all’anno se interamente applicato. Le proposte della KELA saranno sosttoposte a scrutinio nel Novembre 2016”.

Questo rappresenta circa il 20% del PIL annuo, e mentre i politici sosterranno che è una misura temporanea, queste iniziative non sono mai temporanei, basta vedere il Giappone.

Come evidenziato prima, sta crescendo il sostegno in giro per il mondo per politiche di sostegno della spesa attraverso il “QE per la gente”. L’idea dietro al “QE per la gente” è che le banche centrali finanzino direttamente la spesa governativa, se non di iniettare moneta direttamente nei conti bancari delle famiglie, se necessario. E l’idea sta prendendo piede.

“La banca centrale Europea sta già acquistando bonds dalla Banca Europea per gli Investimenti, istituzione UE che finanzia i progetti infrastrutturali. Ed il nuovo leader del partito Laburista Britannico, Jeremy Corbyn, è favorevole a una versione Britannica di tale schema

Questo è il mostro che sta arrivando nei vostri paesi e città! Chiamatelo “finanziamento monetario esplicito e diretto”. Chiamatelo soldi buttati dagli elicotteri. Chiamatela follia.

Ma di sicuro c’è che non sarebbe di certo un provvedimento impopolare. Chi protesterebbe se la banca centrale iniziasse a distribuire soldi alle “famiglie del ceto medio e povero”?.

In parole pover questo è lo scacco matto Keynesiano., l’unico modo di evitare la stagnazione secolare (che per i non iniziati, è soltanto un’altra parola complicata, una complicazione economicistica per il più colloquiale “si ferma tutto quanto”). Sta ai banchieri centrali dare ragione a Krugman e spingere a tutto Keynes.

Piuttosto che comprare titoli sarebbe meglio che le banche centrali scaricassero soldi per le strade. O anche meglio, in modo più civile e moderno, accreditino i nostri conti bancari! Dopotutto sarebbe di certo più efficace che comprare dei titoli, senza, inoltre, implicare lo stesso trasferimento di ricchezza come le forme passate, o presenti, di quantitative easing. Possiamo considerare i “soldi con l’elicottero” come un QE permanente, nel quale le banche centrali si impegnano a rendere l’aumento della base monetaria permanente.

Ad ogni modo, accreditare i conti non è garanzia del fatto che i soldi verranno spesi, diversamente dal finanziamento monetario dove la moneta creata può essere usata per la spesa fiscale. Ed in molti casi, questa politica implicherebbe una certa politica fiscale, dal momento che il più delle banche centrali non possono, per statuto, condurre operazioni di “lancio denaro dagli elicotteri” per conto proprio.

Il dato da acquisire è che questa possibilità è ad uno stadio ben oltre quello meramente teorico e non è del tutto chiaro se la maggior parte della gente si renda conto del livello di assurdità raggiunta (e non voglio necessariamente criticare SocGen, solo commentare onestamente ciò che accade). Al rischio di violare qualunque sembianza di decoro nell’analisi dei mercati capitali, lasciatemi dire che si tratta di follia senza mezzi termini. E non fa ridere nemmeno.

Non si può semplicemente stampare pezzi di carta come se niente fosse, venderli a te stesso, e poi riutilizzare i pezzi di carta virtuali creati per comprare altra carta e stimolare l’economia. Ciò non ha alcuna credibilità, e non lo sostengo utilizzando quel linguaggio pseudoaccademico che tutti oggi utilizzano quando vogliono criticare la FED la banca centrale Europea, la banca del Giappone.

E può finire solo in un modo...:

La monetizzazione del debito statale da parte della banca centrale è il motore dei “soldi con l’elicottero”. Quando il governo centrale emette 1000 miliardi in bond e deposita questi soldi nei conti bancari delle famiglie la banca centrale compra nuovi bond e subito li mette da parte come asset di bilancio.

Il modello Giapponese consiste nell’abbassamento dei tassi di interesse fino al punto in cui il costo per la creazione di nuovo debito sovrano è vicinissimo a zero. Almeno finchè questo debito pubblico a forza di accumularsi non si assomma sino a diventare una montagna talmente enorme che il solo pagamento degli interessi arriva ad assorbire il 40% di tutte le entrate fiscali.

Gli svantaggi della politica dei “soldi lanciati dall’elicottero” sono di rado menzionati. Come il Q.E. (stimolo monetario) lo stimolo fiscale (soldi dall’elicottero) sarà venduto come misura temporanea e nel giro di poco si affermerà come permanente, dal momento che l’economia crollerebbe come un castello di carte nel momento in cui venisse ritirato il programma.

Il sollievo temporaneo si trasforma in....assuefazione ad eroina monetaria ed il sintomo da astinenza depressione economica a tutto tondo.



Fonte: http://www.zerohedge.com/

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