Due amici, indipendentemente tra loro, mi hanno mandato il testo di un’intervista (http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=34966) concessa dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e io, pazientemente, me la sono letta.
Per oltre metà si tratta di
ovvietà che sarebbero state tali anche una quindicina di anni or sono. Questo se si fa eccezione all’accenno alle nanoparticelle come fattore patogeno: una cosa che, a livello di chi conta, per anni ha suscitato non solo irritazione fino all’insulto verso chi aveva l’ardire di nominarla ma perfino ilarità. Fior di accademici, per non dire dei politici, hanno pervicacemente negato il fatto e ora…
Ma dove l’intervista da insulsa e noiosa che era assume tinte comiche è nel finale. Il professor Ricciardi viene interrogato sull’aumento della mortalità nei primi otto mesi del 2015 così come rilevato dall’ISTAT, e qui il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità partorisce un capolavoro.
L’inquinamento non c’entra. Questo ci viene garantito da un personaggio con un curriculum da togliere il fiato almeno quanto l’inquinamento atmosferico e, dunque, possiamo respirare tranquilli l’aria che pensavamo, sbagliando vergognosamente, che fosse avvelenata. Quali ricerche sull’argomento abbia al suo attivo il nostro eroe non è dato sapere, ma tanto afferma dall’alto della sua posizione e tanto basti.
La gente invecchia e, dunque, la mortalità aumenta, sostiene poi il luminare. Peccato che anche chi abbia frequentato appena la scuola dell’obbligo potrebbe far notare che, se la popolazione invecchia, è perché nel periodo preso in considerazione c’è una diminuzione della mortalità e non il suo contrario. Ma davanti a tanta autorità anche il raziocinio e la più banale delle evidenze s’inchinano. Dunque, ora sappiamo da fonte autorevole che la gente campa di più, ergo, campa di meno.
Non contento, ecco la prossima: abbiamo avuto un’estate calda e la gente moriva per questo facendoci peggiorare la statistica. Mi chiedo che cosa accada, vedi mai, in Florida o in Texas o nel nord dell’Australia dove le temperature sono di gran lunga più elevate di quelle che si registrano da noi. Di certo ci saranno i marciapiedi ingombri di cadaveri arrostiti.
Ma la chicca sta nel botto finale: la gente non si vaccina abbastanza contro l’influenza. Dunque, schiatta. Elementare, Watson! Chissà se il nostro Ricciardi ha mai visto qualcuno che d’influenza muore, e chissà se può mostrarci i numeri relativi a questa moria. Di certo la professoressa Susanna Esposito potrebbe dargli una mano. Intanto, corriamo tutti a vaccinarci contro l’influenza, certi di surclassare Matusalemme.
In attesa che il professor Ricciardi, un tempo attore cinematografico e televisivo di striscio e oggi, tra gli altri onori, membro del comitato scientifico di cui la signora Schmidleithner è parte attiva, sia sollecitato ad affermare che le morti sono dovute al calo vistoso delle vendite dell’olio di ricino o della quasi scomparsa delle galosce, mi permetto di chiedere, avanzando il mio diritto di critica garantito dall’articolo 21 della Costituzione, che i funzionari pubblici portino rispetto verso chi paga il loro stipendio. Se è vero che l’Italia, come, d’altra parte, tutto il resto del mondo, ospita una buona rappresentanza di cretini, non si può assumere questo come ragione sufficiente per prendersi gioco dell’intera nazione. A mio parere, per quello che il mio parere vale, l’Istituto Superiore di Sanità dovrebbe essere chiuso immediatamente e sostituito da un ente in cui si entri solo se si è culturalmente preparati, intelligenti, intellettualmente onesti e rispettosi verso coloro ai quali si è chiamati a rendere un servizio. Giusto per rinfrescare la memoria, ricordo che noi non paghiamo per ingrassare le industrie farmaceutiche e il mondo che a quelle ruota intorno ma per vedere salvaguardata la nostra salute. Se, per ragioni che ignoro, non si potesse accogliere la mia richiesta, chiedo almeno che mi si esenti dal versare la quota di tasse che serve per pagare lo stipendio a Walter Ricciardi, persona di cui ritengo di non aver bisogno. Non è per i soldi: è per la mia dignità.
Fonte: http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2788-il-professor-ricciardi-ci-spiega-perche-moriamo-piu-del-solito.html
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