Il primo riferimento conosciuto al Citrus decumana o pompelmo risale al XVII sec., quando alcuni botanici dell’isola di BARBADOS scoprirono questo albero da frutto sempreverde, alto da 4 a 25 metri, con foglie di colore verde carico, fiori bianchi e profumati, frutti rotondi e gialli.
Il nome POMPELMO deriva dall’olandese “pompelmoes”, composto da pompel (grosso), e dal giavanese limoes (limone). Nel 1823 fu esportato da Barbados in Florida dove oggi si trovano le più estese piantagioni di frutti. Viene anche coltivato in Marocco, Brasile, Messico e Sud-Est asiatico.
La polpa di questi frutti viene utilizzata per produrre succhi di frutta e spremute. Il succo di pompelmo contiene la NARINGINA, dal gusto amaro, ricco di vitamina C e B1.
I principi attivi più importanti contenuti nella buccia sono: Pinene, Limonene, Limalolo (un alcool), il Citrale, con un contenuto in oli del 21%.
A queste sostanze si riconosce un’azione antidepressiva, stimolante, attivante la circolazione ed una notevole azione antisettica generale.
L’olio estratto dalla buccia sta ottenendo un ruolo sempre maggiore nell’aromaterapia. La buccia contiene, inoltre, i flavonoidi, i pigmenti che danno il tipico colore giallo al frutto. I semi contengono soprattutto bio flavonoidi, naringina, quercetina, esperidina canferolo e alcune proteine.
La scoperta di un antibiotico universale.
Accadde tutto nel 1980 in Florida. In un mucchio di materiale da compostaggio, un amante del giardinaggio molto attento – che si rivelò essere un fisico ed immunologo specializzato nella ricerca di rimedi naturali, il dottor JACOB HELRICH – osservò che i semi di pompelmo nel suo fertilizzante vegetale non si decomponevano, perché contenevano sostanze che, a quanto sembrava, erano più efficaci e meno nocive di ogni altro antibiotico conosciuto.
Inoltre, le ricerche compiute da una serie di istituti, tra cui il Pasteur in Francia, rivelarono uno spettro di azione inaspettatamente ampio.
Si scoprì che l’estratto dei semi di pompelmo non solo neutralizzava i virus ed i batteri, ma anche lieviti, altri tipi di funghi e parassiti.
I risultati di tali studi hanno confermato che i semi di pompelmo sono particolarmente attivi nei confronti dell’Helicobacter pylori.
fonte:medicinanaturale
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