Un team di scienziati del Centro Ricerche di Neuroscienze dell’Università di Cambridge, non solo hanno dimostrato l’esistenza dell’anima, ma anche identificato la regione del cervello in cui si trova.
Il team di neurologi, diretto dal Dr. James Edward Monroe e il Dr. Waheed Langhani, ha trascorso gli ultimi tre anni a studiare migliaia di scansioni ottenute con una tecnologia chiamata Risonanza magnetica nucleare funzionale o fMRI, che consente di vedere le immagini del cambiamento di flusso sanguigno nel cervello, associato con attività neurale. Ciò consente alle immagini di essere generate e che riflettono le strutture cerebrali, attivate poi durante l’esecuzione di varie operazioni, contribuendo a determinare i vari usi di ogni struttura all’interno del cervello.
Il Dr. Monroe e il Dr. Langhani speravano di studiare una piccola e incompresa ghiandola endocrina, chiamata ghiandola pineale che si trova nell’epitalamo, vicino al centro del cervello. Mentre l’equipe di medici ricercatori studia le numerose scansioni fMRI, hanno notato che ogni volta che si chiedeva ad un paziente di pregare o meditare, l’attività cerebrale improvvisamente si concentrava intorno all’epitalamo, più specificamente nella ghiandola pineale.
Dopo la prova completa e di indagine, sono stati in grado di determinare che la piccola ghiandola endocrina, era il centro di tutti i pensieri e le credenze spirituali e religiose, all’interno del cervello e che agisce come sede di attività spirituale che riceve le informazioni e invia di “ordini” per le altre strutture del cervello, quindi di conseguenza influenzando l’attività neurovegetativa ma anche il corpo. Le funzioni esatte della ghiandola pineale e la natura del rapporto tra “l’anima” e il corpo rimane chiaro, tuttavia, poiché il livello estremamente intenso dell’attività cerebrale e la sua concentrazione, può rendere i dati più difficile da analizzare.
Intervistato dai giornalisti, il professor Monroe ha detto: “In primo luogo abbiamo notato che quando i pazienti hanno cominciato a pregare, la ghiandola pineale divenne completamente iperattiva. Questo sembrava davvero insolito, dal momento che questa ghiandola è conosciuta per avere un livello basso e costante di attività. Siamo finalmente in grado di determinare che ogni volta che un paziente ha pregato, meditato o anche leggere un libro sacro, l’attività cerebrale è stata chiaramente incentrata sulla ghiandola pineale e il talamo. C’è così tanta attività nel cervello ma soprattutto concentrata nella ghiandola pienale, che a volte.. quasi brilla sui nostri scanner, ed è difficile vedere esattamente cosa sta succedendo”.
Chiamata Atman dagli antichi filosofi indiani, psiche dal greco e anima dai Romani, il concetto di “anima umana” è di almeno 5000 anni fa, e la ricerca per la sua posizione risale alla consapevolezza di tale entità. Molti la considerano immortale, postulando la morte per essere la conseguenza della partenza dell’anima dal corpo. Molte tradizioni religiose e le teorie scientifiche hanno associato in passato, l’anima con la ghiandola pineale, ma questa è la prima volta nella storia, che si possa avere una prova scientifica relativa ad un collegamento mai trovato prima.
Il filosofo del XVII secolo e scienziato Cartesio, che è stato molto interessato all’anatomia e alla fisiologia, considerava la ghiandola pineale come “la sede principale dell’anima e il luogo in cui si formano tutti i nostri pensieri.” Nel 1950, il lavoro di Cartesio ‘ha ispirato il lavoro di un neurochirurgo inglese, il dr. Frederick Gibbs, che ha anche legato al fatto che Hitler aveva una ghiandola pineale atrofizzata, dovuto al fatto che era calcificata. Gli effetti di calcificazione sono la depressione, l’ansia, bulimia/anoressia, schizofrenia e altre forme di malattia mentale, riscontrate appunto nel dittatore tedesco. La calcificazione nella ghiandola, ha anche la facoltà di interrompere la secrezione di melatonina, chiamato ormone del sonno, è meglio conosciuto come la regolazione centrale ormone di ritmi cronobiologici.
Per gli studi finora condotti, la Ghiandola Pineale si configura come una struttura ricetrasmittente tra l’energia del Punto Zero e il corpo che la contiene; sicuramente in futuro si scoprirà che le sostanze prodotte dalla Ghiandola Pineale sono quei farmaci che andranno a sostituire psicofarmaci, chemioterapici, fino ad acconsentire di rientrare in quegli stati di coscienza in cui i mistici incontrano Dio.
Massimo Fratini
Redazione Segnidalcielo
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