A quanto sembra gli alieni negli ultimi decenni hanno sviluppato la loro tecnologia sulla terra, siamo infatti passati dalle prime forme a cupola degli avvistamenti di UFO a quelli triangolari.
Nelle foto in alto potete vedere le fotografie in bianco e nero dei primi dischi volanti di Adamsky che fecero il giro del mondo dando spazio mediatico al fenomeno UFO. Nelle foto sottostanti potete vedere la straordinaria somiglianza con i dischi volanti di Hitler, che i nazisti stavano sperimentando nel periodo che va dal 1940 al 1945, con notevoli progressi proprio nell’ultimo anno, prima della fine della guerra, con risultati tangibili.
Nell’ultima fase della guerra, quando Hitler era rinchiuso nel suo bunker a Berlino, più volte disse ai suoi generali che era quasi pronta un’arma segreta che avrebbe fatto cambiare le sorti della guerra in un attimo. Non si riferiva di certo all’atomica, dove i tedeschi erano in ritardo rispetto agli americani, ma alla nuova tecnologia aerea che gli scienziati tedeschi stavano portando avanti.
La BMW nei primi anni 40 produsse alcuni dei velivoli noti come “dischi volanti” in un impianto di Praga dove lavoravano i migliori scienziati scienziati tedeschi ed italiani che facevano parte del progetto V-2., e “Mark I”, fu il loro primo disco volante del diametro di circa sei metri e alto due., a cui segui il Flugelrad Mark II.
Successivamente gli scienziati furono spostati in Polonia e infine alla base missilistica di Peenemünde dove furono costruite le V1 e V2. Il loro prodotto finale fu l’Haunebu “Mark IV” che non aveva pale rotanti, ma era un semplice disco del diametro di circa 9 metri con una cupola trasparente ai cui lati vi erano i propulsori.
L’Haunebu poteva decollare anche verticalmente, ed era dotato di motori a reazione. Il capitano della Luftwaffe, Hans Cohler, si occupò di questo progetto già prima della guerra, studiando un dispositivo che convertiva l’energia gravitazionale in energia elettromagnetica come corrente elettrica come è risultato dalla declassificazione di un documento inglese, ed il generatore di Cohler era accoppiato ad un generatore e ad una dinamo che produceva un campo elettro-gravitazionale attorno al disco che lo faceva sollevare da terra.
“Mark IV” fu il primo velivolo a prima forma lenticolare come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati e nel suo primo collaudoraggiunse i 12.000 metri di altezza in tre minuti e nel rapporto si comunicava che il velivolo faceva uso di una forma di energia non convenzionale. Sappiamo poi che tutti i migliori scienziati tedeschi furono reclutati dagli USA, dove portarono avanti, nella massima segretezza, lo sviluppo di questi dischi volanti terrestri. Dal 1945 ad oggi sono passati oltre 60 anni, un’enormità se pensiamo ai progressi realizzati in pochissimi anni dai tedeschi, quindi il depistaggio alieno è una copertura della società segreta che vuole attuare, attraverso la costruzione di un nuovo ordine mondiale, una dittatura globalizzata attraverso il controllo del denaro e di una forzata immigrazione negli stati europei attraverso il piano Kalegj. Ora pensare che gli alieni abbiano sviluppato la loro tecnologia su questo pianeta, partendo da questi prototipi per arrivare agli Ufo triangolari è aberrante e disonesto intellettualmente, inoltre la segretezza di questi progetti fa si che il depistaggio alieno faccia il loro gioco, ed è quello che sta avvenendo in tutto il mondo.
Nella foto soprastante potete vedere un Ufo triangolare scortato da alcuni caccia e mentre si
riforniva in volo da un aereo-cisterna. Questa prova sconcertante è la dimostrazione di come esista una struttura segreta, al di fuori del controllo militare degli stati, che ha costruito veicoli aerei tecnologicamente avanzati rispetto a quelli militari. La stella più vicino alla terra è alfa centauri, ed è stato individuato un pianeta attorno ad essa, che però è troppo caldo per ospitare la vita. Gli scienziati hanno calcolato che se si riuscisse a deformare lo spazio tempo, accorciandolo davanti ad un’astronave e allungandolo dietro di essa, attraverso un piccolo buco nero che si dovrebbe creare davanti all’astronave, occorrerebbero quattro anni e mezzo per raggiungere la stella. Per creare un buco nero davanti l’astronave bisognerebbe utilizzare una fonte di energia pari a quella del nostro sole in toto, dopodiché le temperature che si creerebbero davanti l’astronave sarebbero mostruose e l’astronave verrebbe fusa in un istante. Per cercare di nascondere la tecnologia terrestre in mano ad un’elite sovranazionale denominata Nuovo Ordine Mondiale, è stato creato il progetto Blue Beam che prevede l’instaurazione di un’unica religione mondiale di stampo neo-umanistico dove al posto di un dio-creatore si sostituiranno gli alieni creatori dell’uomo e della sua evoluzione, al fine di soggiogare ancora una volta i popoli, indottrinati a veder sminuire le loro capacità evolutive, per meglio coercizzarli ad un concetto di delega verso il potere. E’ necessario quindi constatare come gli scritti di Sirchin siano una bufala senza un minimo di veridicità documentale. Gli studi del sumerologo professor Manuel Cecca e di altri studiosi del settore sono importantissimi per cercare la verità, anche se ci rendiamo conto che per molte persone scoprire di essere caduti dalla padella alla brace è qualcosa di così aberrante che il cervello rifiuta di accettare, ma che dobbiamo fare se si vuole essere intellettualmente onesti.
Oltre al mito di Enki e Ninmah di cui si discuterà più avanti, dopo la ritraduzione corretta di manuel Cecca, in questo articolo parliamo dell’Enuma Elish, che è stata oggetto di dibattito per molti decenni. Ovviamente il termine post quem è la riforma teologica inaugurata da Hammurapi e che si riflette nel prologo del codice di Hammurapi, dove Anu ed Enlil elevano Marduk tra gli Igigi consegnandogli la regalità (o meglio la “dignità di Enlil”) sulla totalità degli uomini. Il progetto teologico che sta alla base dell’Enuma Elish è imperniato sull’elevazione di Marduk a re degli dei. Basta leggere il prologo del CH i 1-15 e i passaggi relativi all’incoronazione di Marduk in Enuma Elish IV 27-34; V 85-116; VI 95-100.
È quindi indubbio che le due concezioni non siano identiche e nemmeno contemporanee. Lo stesso Mario Liverani in Antico Oriente, p. 416 sostiene esplicitamente che l’Enuma Elish non possa precedere Hammurapi. Liverani è possibilista sul fatto che la composizione dell’Enuma Elish non debba essere necessariamente di molto successiva al regno di Hammurapi. La possibilità che Marduk sia stato considerato “re degli dei” a livello della religione popolare già in epoca cassita è possibile, visti alcuni nomi di persona come Marduk-shar-ili (“Marduk (è) il re degli Dei”). Tuttavia la teologia ufficiale, che si esprime nelle iscrizioni reali dei sovrani cassiti, pone Enlil a capo del pantheon. Questo rende improbabile la composizione del testo in questo periodo, senza tuttavia escluderlo.
Per quello che riguarda il portale descritto nell’iscrizione di Agum II non prova che l’Enuma Elish fosse già stato redatto nella sua forma attuale durante o prima del regno di Agum II. Innanzitutto l’iscrizione è conosciuta solo da copie tarde provenienti dalla biblioteca di Assurbanipal in Ninive. L’iscrizione è probabilmente la copia di un originale di Agum II ma può benissimo esser stata modificata in certi punti proprio sotto l’influsso letterario dell’Enuma Elish. Inoltre, ammettendo pure che si tratti di una copia fedele di un originale di Agum II, la lista degli esseri mostruosi non dimostra la preesistenza dell’Enuma Elish ma dimostra piuttosto l’esistenza di un patrimonio di motivi letterari da cui l’iscrizione e l’Enuma Elish hanno attinto.
L’Enuma Elish contiene indubbiamente motivi letterari e mitologemi più antichi. Gli studi degli ultimi 30 anni hanno dimostrato che ciò che prima era definito in modo aprioristico “sumero” è in realtà prodotto di una simbiosi culturale sumero-accadica e di altre etnie (per es. hurrita) avvenuta già nella metà del terzo millennio, lo dimostra la presenza di nomi di persona semitici (antico-accadici) nei colofoni dei più antichi testi letterari redatti in sumero e provenienti dai siti Tell Abu-Salabikh e Fara.
Nell’Enuma Elish si trovano motivi più antichi, senza necessariamente postulare una loro “sumericità” originaria. Questi compaiono in testi in lingua sumera attestati nel 19°-18° secolo (testi che possono essere stati composti in periodo più antico) e nei cilindri di Gudea (circa 2100 ac). Alcuni di questi motivi sono la lista dei mostri assoggettati dal dio guerriero Ninurta/Ningirsu. Il punto è proprio che queste divinità combattono contro forze del “caos” e divengono per questo “eroi di Enlil”.
Questo è però solo un patrimonio letterario e mitologico che sta alla base della lista dei mostri sconfitti nell’iscrizione di Agum II e in Enuma Elish. Non si tratta di testi che possano esser definiti precursori o , peggio che mai, versioni sumere dell’Enuma Elish. L’impianto teologico è del tutto diverso.
Nonostante alcuni motivi in comune con testi più antichi (Cilindro di Gudea A ed Angim), la cosmogonia dell’Enuma Elish non ha alcun parallelo con quelle conosciute nei testi più antichi in lingua sumera a noi pervenuti. A scanso di equivoci ricordiamo che l’Enuma Elish non è un testo in lingua sumera.
L’idea di un mondo inizialmente coperto di acque pare essere sconosciuta nei testi mitologici di Fara e Tell Abu-Salabikh. Sicuramente è sconosciuta nei miti in lingua sumera della fine del terzo millennio e di periodo paleobabilonese a noi pervenuti. La si trova sicuramente solo in Enuma Elish ed in testi del primo millennio come “la creazione del mondo da parte di Marduk”. I testi più antichi riportano solo la concezione della separazione del cielo e della terra ad opera del dio Enlil. Questo particolare motivo ha un riverbero in Enuma Elish, anche se mutuato dal contesto, visto che Marduk divide Tiamtu in due parti, forma il cielo stendendo la parte superiore del suo corpo e dà forma alla terra, con le sue varie caratteristiche geofisiche, utilizzando le parti del corpo di Tiamat.
Ne consegue che il mitologema di un mondo originariamente ricoperto di acqua è con molta probabilità entrato a far parte del patrimonio mitologico e letterario mesopotamico nel secondo millennio.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze non si può considerare il mondo ricoperto di acqua un mitologema originariamente “sumero”, ne consegue che la cosmogonia presente in Enuma Elish non ripropone cosmogonie che si trovano in testi sumeri.
La presenza nelle lista di divinità TCL XV 10:36-37 del nome divino con epiteto dnamma / ama-TU-an-ki (“Namma, progenitrice di Cielo e Terra”) non è sufficiente a supporre la presenza di un mito “sumero” (o semplicemente scritto in lingua sumera) dove Namma avrebbe svolto la funzione di Tiamtu che viene uccisa da Marduk in quanto elemento rappresentante il caos. Può magari dimostrare la presenza, nel secondo millennio, di un mitologema del mondo originato dalle acque, ma questa attestazione rimane isolata, non corrispondendo né alle cosmogonie presenti nei miti più antichi (terzo millennio) né a quelle presenti nei miti coevi alla lista stessa.
È quindi escluso che l’Enuma Elish sia nel complesso la versione accadica di un testo sumero. Esso riprende invece motivi più antichi (sia del secondo che del terzo millennio) e li rielabora nella redazione di un “mito” il cui scopo principale è quello di esaltare Marduk al termine di tutto il processo della creazione, culminante con l’incoronazione del dio e con la costruzione di Babilonia, la capitale del regno.
Il fatto che Enlil venga appena menzionato è del tutto funzionale all’intento del testo che vuole metter Marduk a capo del Pantheon al posto di Enlil. Il pantheon mesopotamico è il risultato di un sincretismo di divinità sumere, semitiche, hurrite, elamiche ecc. già nel terzo millennio.
È del tutto falso che ci siano tavolette con un colofone che riporti che la tavoletta sia la copia di un testo sumero. I colofoni dicono solo che si tratta di copie di altre tavolette, cioè di testi in lingua accadica.
Detto questo, è del tutto escluso che il famoso sigillo VA 243 possa aver qualcosa in comune con l’Enuma Elish, difatti esso è di molto più antico. E questo indipendentemente dalla data precisa della redazione dell’Enuma Elish, che comunque non può che essere successiva al regno di Hammurapi (1792-1750 a.C., cronologia media) e non c’è nulla che li accomuni.
Nessun archeologo o assiriologo si sognerebbe di dire che il cilindro rappresenti dei pianeti, e tanto meno dei pianeti che non rientrano tra quelli conosciuti in Mesopotamia. Quello che dice Sitchin è fantasia.
Il termine Anunnaki viene considerato una forma sumera e viene etimologizzato di conseguenza, ma la sua traduzione “la prole più importante della terra” presupporrebbe una forma del nome *a-nun-ki (l’asterisco * indica che la forma non è attestata), che non corrisponde alla grafia a-nun-na-ki, che, ricordiamo, non è una forma sumera. Nel termine Anunnaki non c’è “terra”, Anunnaki è un prestito linguistico sumero in accadico. La /k/ è il resto del genitivo sumero a cui gli accadi hanno aggiunto la vocale dell’obliquo plurale (-i lunga) o nominativo plurale (-u). La sillaba risultante, /ki/ ovvero /ku/, è resa con i segni KI e KU che fungono da complementi fonetici.
Riportare il codice di Hammurapi per poi dare un’etimologia sumera del termine Anunnaki è senza senso.
Anche Igigi non è un termine sumero, non esiste nemmeno un solo testo in lingua sumera dove compare il termine Igigi. Inoltre il termine Igigi non viene scritto col segno IGI, quindi il significato di IGI, “volto, faccia, occhi, ecc”, non ha niente a che vedere con l’etimologia del termine Igigi, che comunque non è sumero, cosi come non esiste nessun testo sumero dove gli Igigi vengono definiti galga.
Ovviamente non possiamo e vogliamo escludere la possibilità che ci siano stati contatti da parte di extraterrestri sul nostro pianeta nel passato, ne dell’esistenza di altre forme di vita in altri pianeti. Questo articolo vuole solamente fare chiarezza sugli scritti di Sitchin e prevenzione su eventuali strumentalizzazioni delle scoperte del sottoscritto e/o di Mauro Biglino da parte dell’NWO.
Si ringrazia per i chiarimenti il sumerologo Manuel Cecca. Alessandro De Angelis ricercatore storico delle religioni e di cristianesimo primitivo.
Nelle foto in alto potete vedere le fotografie in bianco e nero dei primi dischi volanti di Adamsky che fecero il giro del mondo dando spazio mediatico al fenomeno UFO. Nelle foto sottostanti potete vedere la straordinaria somiglianza con i dischi volanti di Hitler, che i nazisti stavano sperimentando nel periodo che va dal 1940 al 1945, con notevoli progressi proprio nell’ultimo anno, prima della fine della guerra, con risultati tangibili.
Nell’ultima fase della guerra, quando Hitler era rinchiuso nel suo bunker a Berlino, più volte disse ai suoi generali che era quasi pronta un’arma segreta che avrebbe fatto cambiare le sorti della guerra in un attimo. Non si riferiva di certo all’atomica, dove i tedeschi erano in ritardo rispetto agli americani, ma alla nuova tecnologia aerea che gli scienziati tedeschi stavano portando avanti.
La BMW nei primi anni 40 produsse alcuni dei velivoli noti come “dischi volanti” in un impianto di Praga dove lavoravano i migliori scienziati scienziati tedeschi ed italiani che facevano parte del progetto V-2., e “Mark I”, fu il loro primo disco volante del diametro di circa sei metri e alto due., a cui segui il Flugelrad Mark II.
Successivamente gli scienziati furono spostati in Polonia e infine alla base missilistica di Peenemünde dove furono costruite le V1 e V2. Il loro prodotto finale fu l’Haunebu “Mark IV” che non aveva pale rotanti, ma era un semplice disco del diametro di circa 9 metri con una cupola trasparente ai cui lati vi erano i propulsori.
L’Haunebu poteva decollare anche verticalmente, ed era dotato di motori a reazione. Il capitano della Luftwaffe, Hans Cohler, si occupò di questo progetto già prima della guerra, studiando un dispositivo che convertiva l’energia gravitazionale in energia elettromagnetica come corrente elettrica come è risultato dalla declassificazione di un documento inglese, ed il generatore di Cohler era accoppiato ad un generatore e ad una dinamo che produceva un campo elettro-gravitazionale attorno al disco che lo faceva sollevare da terra.
“Mark IV” fu il primo velivolo a prima forma lenticolare come si è soliti vedere nelle foto di avvistamenti di oggetti volanti non identificati e nel suo primo collaudoraggiunse i 12.000 metri di altezza in tre minuti e nel rapporto si comunicava che il velivolo faceva uso di una forma di energia non convenzionale. Sappiamo poi che tutti i migliori scienziati tedeschi furono reclutati dagli USA, dove portarono avanti, nella massima segretezza, lo sviluppo di questi dischi volanti terrestri. Dal 1945 ad oggi sono passati oltre 60 anni, un’enormità se pensiamo ai progressi realizzati in pochissimi anni dai tedeschi, quindi il depistaggio alieno è una copertura della società segreta che vuole attuare, attraverso la costruzione di un nuovo ordine mondiale, una dittatura globalizzata attraverso il controllo del denaro e di una forzata immigrazione negli stati europei attraverso il piano Kalegj. Ora pensare che gli alieni abbiano sviluppato la loro tecnologia su questo pianeta, partendo da questi prototipi per arrivare agli Ufo triangolari è aberrante e disonesto intellettualmente, inoltre la segretezza di questi progetti fa si che il depistaggio alieno faccia il loro gioco, ed è quello che sta avvenendo in tutto il mondo.
Nella foto soprastante potete vedere un Ufo triangolare scortato da alcuni caccia e mentre si
riforniva in volo da un aereo-cisterna. Questa prova sconcertante è la dimostrazione di come esista una struttura segreta, al di fuori del controllo militare degli stati, che ha costruito veicoli aerei tecnologicamente avanzati rispetto a quelli militari. La stella più vicino alla terra è alfa centauri, ed è stato individuato un pianeta attorno ad essa, che però è troppo caldo per ospitare la vita. Gli scienziati hanno calcolato che se si riuscisse a deformare lo spazio tempo, accorciandolo davanti ad un’astronave e allungandolo dietro di essa, attraverso un piccolo buco nero che si dovrebbe creare davanti all’astronave, occorrerebbero quattro anni e mezzo per raggiungere la stella. Per creare un buco nero davanti l’astronave bisognerebbe utilizzare una fonte di energia pari a quella del nostro sole in toto, dopodiché le temperature che si creerebbero davanti l’astronave sarebbero mostruose e l’astronave verrebbe fusa in un istante. Per cercare di nascondere la tecnologia terrestre in mano ad un’elite sovranazionale denominata Nuovo Ordine Mondiale, è stato creato il progetto Blue Beam che prevede l’instaurazione di un’unica religione mondiale di stampo neo-umanistico dove al posto di un dio-creatore si sostituiranno gli alieni creatori dell’uomo e della sua evoluzione, al fine di soggiogare ancora una volta i popoli, indottrinati a veder sminuire le loro capacità evolutive, per meglio coercizzarli ad un concetto di delega verso il potere. E’ necessario quindi constatare come gli scritti di Sirchin siano una bufala senza un minimo di veridicità documentale. Gli studi del sumerologo professor Manuel Cecca e di altri studiosi del settore sono importantissimi per cercare la verità, anche se ci rendiamo conto che per molte persone scoprire di essere caduti dalla padella alla brace è qualcosa di così aberrante che il cervello rifiuta di accettare, ma che dobbiamo fare se si vuole essere intellettualmente onesti.
Oltre al mito di Enki e Ninmah di cui si discuterà più avanti, dopo la ritraduzione corretta di manuel Cecca, in questo articolo parliamo dell’Enuma Elish, che è stata oggetto di dibattito per molti decenni. Ovviamente il termine post quem è la riforma teologica inaugurata da Hammurapi e che si riflette nel prologo del codice di Hammurapi, dove Anu ed Enlil elevano Marduk tra gli Igigi consegnandogli la regalità (o meglio la “dignità di Enlil”) sulla totalità degli uomini. Il progetto teologico che sta alla base dell’Enuma Elish è imperniato sull’elevazione di Marduk a re degli dei. Basta leggere il prologo del CH i 1-15 e i passaggi relativi all’incoronazione di Marduk in Enuma Elish IV 27-34; V 85-116; VI 95-100.
È quindi indubbio che le due concezioni non siano identiche e nemmeno contemporanee. Lo stesso Mario Liverani in Antico Oriente, p. 416 sostiene esplicitamente che l’Enuma Elish non possa precedere Hammurapi. Liverani è possibilista sul fatto che la composizione dell’Enuma Elish non debba essere necessariamente di molto successiva al regno di Hammurapi. La possibilità che Marduk sia stato considerato “re degli dei” a livello della religione popolare già in epoca cassita è possibile, visti alcuni nomi di persona come Marduk-shar-ili (“Marduk (è) il re degli Dei”). Tuttavia la teologia ufficiale, che si esprime nelle iscrizioni reali dei sovrani cassiti, pone Enlil a capo del pantheon. Questo rende improbabile la composizione del testo in questo periodo, senza tuttavia escluderlo.
Per quello che riguarda il portale descritto nell’iscrizione di Agum II non prova che l’Enuma Elish fosse già stato redatto nella sua forma attuale durante o prima del regno di Agum II. Innanzitutto l’iscrizione è conosciuta solo da copie tarde provenienti dalla biblioteca di Assurbanipal in Ninive. L’iscrizione è probabilmente la copia di un originale di Agum II ma può benissimo esser stata modificata in certi punti proprio sotto l’influsso letterario dell’Enuma Elish. Inoltre, ammettendo pure che si tratti di una copia fedele di un originale di Agum II, la lista degli esseri mostruosi non dimostra la preesistenza dell’Enuma Elish ma dimostra piuttosto l’esistenza di un patrimonio di motivi letterari da cui l’iscrizione e l’Enuma Elish hanno attinto.
L’Enuma Elish contiene indubbiamente motivi letterari e mitologemi più antichi. Gli studi degli ultimi 30 anni hanno dimostrato che ciò che prima era definito in modo aprioristico “sumero” è in realtà prodotto di una simbiosi culturale sumero-accadica e di altre etnie (per es. hurrita) avvenuta già nella metà del terzo millennio, lo dimostra la presenza di nomi di persona semitici (antico-accadici) nei colofoni dei più antichi testi letterari redatti in sumero e provenienti dai siti Tell Abu-Salabikh e Fara.
Nell’Enuma Elish si trovano motivi più antichi, senza necessariamente postulare una loro “sumericità” originaria. Questi compaiono in testi in lingua sumera attestati nel 19°-18° secolo (testi che possono essere stati composti in periodo più antico) e nei cilindri di Gudea (circa 2100 ac). Alcuni di questi motivi sono la lista dei mostri assoggettati dal dio guerriero Ninurta/Ningirsu. Il punto è proprio che queste divinità combattono contro forze del “caos” e divengono per questo “eroi di Enlil”.
Questo è però solo un patrimonio letterario e mitologico che sta alla base della lista dei mostri sconfitti nell’iscrizione di Agum II e in Enuma Elish. Non si tratta di testi che possano esser definiti precursori o , peggio che mai, versioni sumere dell’Enuma Elish. L’impianto teologico è del tutto diverso.
Nonostante alcuni motivi in comune con testi più antichi (Cilindro di Gudea A ed Angim), la cosmogonia dell’Enuma Elish non ha alcun parallelo con quelle conosciute nei testi più antichi in lingua sumera a noi pervenuti. A scanso di equivoci ricordiamo che l’Enuma Elish non è un testo in lingua sumera.
L’idea di un mondo inizialmente coperto di acque pare essere sconosciuta nei testi mitologici di Fara e Tell Abu-Salabikh. Sicuramente è sconosciuta nei miti in lingua sumera della fine del terzo millennio e di periodo paleobabilonese a noi pervenuti. La si trova sicuramente solo in Enuma Elish ed in testi del primo millennio come “la creazione del mondo da parte di Marduk”. I testi più antichi riportano solo la concezione della separazione del cielo e della terra ad opera del dio Enlil. Questo particolare motivo ha un riverbero in Enuma Elish, anche se mutuato dal contesto, visto che Marduk divide Tiamtu in due parti, forma il cielo stendendo la parte superiore del suo corpo e dà forma alla terra, con le sue varie caratteristiche geofisiche, utilizzando le parti del corpo di Tiamat.
Ne consegue che il mitologema di un mondo originariamente ricoperto di acqua è con molta probabilità entrato a far parte del patrimonio mitologico e letterario mesopotamico nel secondo millennio.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze non si può considerare il mondo ricoperto di acqua un mitologema originariamente “sumero”, ne consegue che la cosmogonia presente in Enuma Elish non ripropone cosmogonie che si trovano in testi sumeri.
La presenza nelle lista di divinità TCL XV 10:36-37 del nome divino con epiteto dnamma / ama-TU-an-ki (“Namma, progenitrice di Cielo e Terra”) non è sufficiente a supporre la presenza di un mito “sumero” (o semplicemente scritto in lingua sumera) dove Namma avrebbe svolto la funzione di Tiamtu che viene uccisa da Marduk in quanto elemento rappresentante il caos. Può magari dimostrare la presenza, nel secondo millennio, di un mitologema del mondo originato dalle acque, ma questa attestazione rimane isolata, non corrispondendo né alle cosmogonie presenti nei miti più antichi (terzo millennio) né a quelle presenti nei miti coevi alla lista stessa.
È quindi escluso che l’Enuma Elish sia nel complesso la versione accadica di un testo sumero. Esso riprende invece motivi più antichi (sia del secondo che del terzo millennio) e li rielabora nella redazione di un “mito” il cui scopo principale è quello di esaltare Marduk al termine di tutto il processo della creazione, culminante con l’incoronazione del dio e con la costruzione di Babilonia, la capitale del regno.
Il fatto che Enlil venga appena menzionato è del tutto funzionale all’intento del testo che vuole metter Marduk a capo del Pantheon al posto di Enlil. Il pantheon mesopotamico è il risultato di un sincretismo di divinità sumere, semitiche, hurrite, elamiche ecc. già nel terzo millennio.
È del tutto falso che ci siano tavolette con un colofone che riporti che la tavoletta sia la copia di un testo sumero. I colofoni dicono solo che si tratta di copie di altre tavolette, cioè di testi in lingua accadica.
Detto questo, è del tutto escluso che il famoso sigillo VA 243 possa aver qualcosa in comune con l’Enuma Elish, difatti esso è di molto più antico. E questo indipendentemente dalla data precisa della redazione dell’Enuma Elish, che comunque non può che essere successiva al regno di Hammurapi (1792-1750 a.C., cronologia media) e non c’è nulla che li accomuni.
Nessun archeologo o assiriologo si sognerebbe di dire che il cilindro rappresenti dei pianeti, e tanto meno dei pianeti che non rientrano tra quelli conosciuti in Mesopotamia. Quello che dice Sitchin è fantasia.
Il termine Anunnaki viene considerato una forma sumera e viene etimologizzato di conseguenza, ma la sua traduzione “la prole più importante della terra” presupporrebbe una forma del nome *a-nun-ki (l’asterisco * indica che la forma non è attestata), che non corrisponde alla grafia a-nun-na-ki, che, ricordiamo, non è una forma sumera. Nel termine Anunnaki non c’è “terra”, Anunnaki è un prestito linguistico sumero in accadico. La /k/ è il resto del genitivo sumero a cui gli accadi hanno aggiunto la vocale dell’obliquo plurale (-i lunga) o nominativo plurale (-u). La sillaba risultante, /ki/ ovvero /ku/, è resa con i segni KI e KU che fungono da complementi fonetici.
Riportare il codice di Hammurapi per poi dare un’etimologia sumera del termine Anunnaki è senza senso.
Anche Igigi non è un termine sumero, non esiste nemmeno un solo testo in lingua sumera dove compare il termine Igigi. Inoltre il termine Igigi non viene scritto col segno IGI, quindi il significato di IGI, “volto, faccia, occhi, ecc”, non ha niente a che vedere con l’etimologia del termine Igigi, che comunque non è sumero, cosi come non esiste nessun testo sumero dove gli Igigi vengono definiti galga.
Ovviamente non possiamo e vogliamo escludere la possibilità che ci siano stati contatti da parte di extraterrestri sul nostro pianeta nel passato, ne dell’esistenza di altre forme di vita in altri pianeti. Questo articolo vuole solamente fare chiarezza sugli scritti di Sitchin e prevenzione su eventuali strumentalizzazioni delle scoperte del sottoscritto e/o di Mauro Biglino da parte dell’NWO.
Si ringrazia per i chiarimenti il sumerologo Manuel Cecca. Alessandro De Angelis ricercatore storico delle religioni e di cristianesimo primitivo.
http://apocalisselaica.net/sitchin-alieni-e-gli-ufo-di-hitler/
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