Questo post, ripreso dalla Pagina social di TuDiVi Associazione Tutela Diritti Violati, conferma con evidenza la validità di quanto finora posto in essere dall’Associazione, nei presupposti e nell’attuazione. Una opportunità di agire in prima persona per ogni cittadino, che oggi forse per incredulità ancora troppo pochi hanno còlto…
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FINALMENTE, LO HANNO DICHIARATO ed AMMESSO:
“La BANCA CENTRALE stampa moneta e la distribuisce ai cittadini, non in cambio di qualcosa (titoli di stato o la promessa di una restituzione futura), ma in modo permanente e a fondo perduto.”
di Guido Tabellini – Il Sole 24 Ore – leggi su:
http://24o.it/8dq8dS
Ancora una volta e di questo passo lo Auguriamo a Tutti Noi, il Riequilibrio Fiscale è certamente possibile e perseguibile.
INFATTI:
L’Esposto presentato da TuDiVi, ora, assume un significato diverso e ben più corrispondente alla realtà.
Quella realtà, ancor oggi negata ai più!
A NOI!
Per chi, ancora NON CREDE, ed a futura memoria, qui il testo dell’Esposto (open source) depositato già nel 2014, alla Procura della Repubblica di Brescia dall’allora Presidente dott. Gustavo A. Palumbo:
http://www.tudivi.it/…/46-riequilibrio-fiscale-fase-2-la-mo…
” DI FRONTE A UNA SITUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE INSOSTENIBILE …. ” ed OGGI, per Loro stessa ammissione, la soluzione legale è:
“CUM FERIS FERUS” (spietato con gli spietati)
NON RIMANETE INERMI!
Il Direttore TuDiVi
Bruno Giannella
Fonte: https://www.facebook.com/TUDIVI-238799416310757/
Ecco qui di seguito per rapidità il brano © del Sole24Ore che, per chi sa osservare e comprendere, è da considerarsi storico. Tra l’altro la prima cosa che verrebbe da chiedersi dopo una ammissione del genere è: se l’hanno sempre potuto fare, al di là delle questioni di opportunità, come si giustifica l’ecatombe economica finora accaduta, i suicidi e tutte le vittime di questa artificiale crisi? Per cosa sono state distrutte intere economie nazionali? Per cosa sono morte migliaia e migliaia di persone, per cosa è stato distrutto il tessuto sociale? Se potevano fare e, per colpa o dolo non hanno fatto, come e quanto dovrebbero pagare i responsabili di un tale scempio? Perché QUESTE sono le domande da farsi…
…Dal Sole24Ore:
Negli anni ’70, l’inflazione dovette superare il 10% o addirittura il 20% prima che molti Paesi si convincessero a cambiare l’assetto istituzionale della politica monetaria, scoprendo le banche centrali indipendenti e altri accorgimenti per tenere a bada l’inflazione. Ora in quasi tutti i Paesi avanzati la sfida è opposta: come far salire un’inflazione troppo bassa o negativa. Ma come negli anni ’70, alla base delle difficoltà incontrate dalla politica monetaria sta anche un assetto istituzionale non più adeguato.
Le tendenze deflazionistiche hanno più cause, alcune benigne, altre meno: il rallentamento dell’economia cinese che contribuisce a far scendere il prezzo delle materie prime; l’innovazione tecnologica che riduce i costi del commercio; l’invecchiamento della popolazione che aumenta i risparmi; l’eccesso di debito che scoraggia la spesa. Indipendentemente dalle cause, tuttavia, la ricetta per contrastare queste tendenze è una sola: aumentare la domanda aggregata. Ma con i tassi di interesse a zero o negativi, gli strumenti tradizionali di politica monetaria non funzionano più. E anche gli strumenti non-convenzionali a disposizione delle banche centrali sono quasi esauriti (con la parziale eccezione della Federal Reserve americana).
Eppure, dal punto di vista tecnico, uno strumento per aumentare la domanda aggregata esiste anche nella situazione attuale: è la cosiddetta “moneta distribuita con l’elicottero”, per usare le parole di Milton Friedman. Cioè la banca centrale stampa moneta e la distribuisce ai cittadini, non in cambio di qualcosa (titoli di stato o la promessa di una restituzione futura), ma in modo permanente e a fondo perduto.
Cioè la banca centrale stampa moneta e la distribuisce ai cittadini, non in cambio di qualcosa (titoli di stato o la promessa di una restituzione futura), ma in modo permanente e a fondo perduto.
Le obiezioni nei confronti di questo strumento non sono economiche, ma politiche. Dal punto di vista economico non c’è dubbio che sarebbe efficace. Una parte della moneta addizionale verrebbe risparmiata, ma certamente vi sarebbero cittadini che si affretterebbero a spenderla, facendo salire la domanda aggregata e i prezzi.
Anzi, la moneta con l’elicottero avrebbe minori contro-indicazioni rispetto ai tassi di interesse negativi (che mettono a repentaglio la solidità patrimoniale di assicurazioni e banche), e al Quantitative Easing (che alimenta bolle speculative e assunzione eccessiva di rischi).
La vera obiezione è che in questo modo la banca centrale si metterebbe a fare politica fiscale. Anziché intervenire sui mercati finanziari, la banca centrale si troverebbe a decidere entità e modalità di un trasferimento ai cittadini, senza alcuna legittimazione politica o istituzionale. Anche se non fosse proibito dalla legge, una banca centrale che effettuasse trasferimenti permanenti ai cittadini si troverebbe presto privata della sua indipendenza e della sua legittimità.
L’obiezione naturalmente è corretta. Ma non per questo l’idea va scartata.
Il problema infatti non è lo strumento economico, ma l’attuale assetto istituzionale, che impedisce un coordinamento efficace tra politica monetaria e fiscale. Come hanno scritto Adair Turner (ex Presidente della Financial Service Authority inglese) e Ben Bernanke (ex Presidente della Federal Reserve), l’indipendenza e legittimità della banca centrale possono essere pienamente preservate, in questo modo: in circostanze eccezionali, la banca centrale può dichiarare che ha esaurito gli strumenti convenzionali, e che pertanto effettuerà un trasferimento permanente a favore del governo (o dei governi nell’area Euro). L’importo trasferito è scelto discrezionalmente dalla banca centrale, può essere diluito nel tempo, ed è motivato dalle circostanze economiche. Il governo (o i governi) non possono in alcun modo interferire con la decisione unilaterale della banca centrale, ma scelgono liberamente come disporre della somma trasferita: se e come distribuirla ai cittadini, se usarla per finanziare particolari voci di spesa, o per ritirare debito pubblico o semplicemente se accantonarla per il futuro
Naturalmente, se davvero le circostanze sono eccezionali, la pressione politica costringerebbe i governi a distribuire o spendere questa somma, raggiungendo così l’obiettivo di un effettivo coordinamento tra politica monetaria e fiscale. Rispetto all’assetto attuale, non verrebbe stravolta la divisione dei compiti. La banca centrale resterebbe indipendente a avrebbe la responsabilità tecnica di decidere che è giunto il momento di fare ricorso a questo strumento eccezionale. E il governo avrebbe la responsabilità politica di scegliere se e come allocare le risorse a sua disposizione. Rispetto alle politiche seguite finora, tuttavia, l’efficacia sarebbe molto maggiore. Il QE infatti allenta il vincolo di bilancio del governo solo per la parte relativa agli interessi, e non costituisce un trasferimento permanente a favore dei governi. Nell’area Euro, in particolare, i governi rimangono soggetti ai vincoli sul debito pubblico. E anche se questi vincoli fossero allentati, in nome della “flessibilità”, l’attenzione dei mercati impedirebbe ai paesi più indebitati di spendere la liquidità immessa sui mercati dalla banca centrale, perché anche il debito comprato dalla Bce con il QE prima o poi andrà ripagato. Un trasferimento permanente, invece, non sarebbe soggetto a questi vincoli e sarebbe assai più efficace nel sostenere la domanda aggregata. Inoltre, la consapevolezza che politica monetaria e fiscale possono essere attivate con questo nuovo strumento contribuirebbe a ridare fiducia all’economia, rendendo con ciò meno necessario ricorrervi.
di Guido Tabellini - Il Sole 24 Ore -
http://24o.it/8dq8dS
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