mercoledì 11 maggio 2016

UN INGRESSO PER LA TERRA CAVA NEL CUORE DELLE DOLOMITI?






Nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova un caratteristico "portone" di grandi dimensioni, collocato a i piedi della Schiara, una delle montagne più importanti e imponenti del parco.


Nominata dai locali come "Porton de la Schiara", questo affascinante ingresso roccioso richiama sicuramente alla mente degli appassionati del mistero, un possibile ingresso verso l'ignota "Terra Cava", vera e propria ossessione di Hitler che allora inviò squadre di nazisti fino in Tibet, alla ricerca di una dei tanti ingressi.



Il primo elemento delle credenze occultistiche dei nazisti era il mitico regno di Tule Iperborea. Allo stesso modo in cui Platone citò la leggenda egiziana dell'isola sprofondata di Atlantide, Erodoto menzionò la leggenda egiziana del continente di Iperborea nell'estremo nord. Diversi studi effettuati nel Dopoguerra sul Nazismo e sull'Occultismo, come quello di Trevor Ravenscroft La Lancia del Destino (1973), hanno affermato che sotto l'influenza di Haushofer della Società di Tule, i tedeschi inviarono spedizioni annuali in Tibet dal 1926 al 1943. La loro missione era innanzitutto trovare e successivamente mantenere i contatti con gli antenati ariani di Shambhala e Agharti, due città sotterranee nascoste ai piedi dell'Himalaya.


Ad Ischia (Italia) i Nazisti avrebbero cercato l’entrata del possibile tunnel dell’Epomeo partendo dal luogo più misterioso dell’isola, la grotta di Mavone, oggi praticamente inaccessibile, situata in località Scannella (frazione di Panza, a Forio d’Ischia) su un costone roccioso a picco sul mare.


Vi riporto ora alcune righe dello studioso Graham Hancock, estratte dal suo libro "SCIAMANI" per darvi un'idea di come funzionino questi ingressi misteriosi:




"Infiniti esempi, testimoniano la sorprendente e inquietante capacità di attraversare senza sforzo le pareti e le finestre chiuse.


...Quando sono portate o fatte fluttuare attraverso le pareti,
i soffitti o le finestre delle loro case, le vittime di abduction
si sentono come se un'energia intensa separasse ogni cellula,
o addirittura ogni molecola del loro corpo.
I rapiti parlano di un forte senso di vibrazione..."




In pratica Graham Hancock ci spiega come la fisicità materiale non sia d'ostacolo per gli esseri evoluti, che a quanto pare, hanno il potere di alterare la struttura della materia stessa, modificandone le vibrazioni e potendo così "attraversare" oggetti e ostacoli.


Durante il transito attraverso un tunnel spazio-temporale, la materia viaggia scomposta in atomi e viene ricostruita nella sua forma originaria solo una volta giunta a destinazione.


Può quindi essere un portone spazio-temporale quello coccolato nelle Dolomiti Bellunesi?
Per ora possiamo solo ipotizzarlo e perché no, fantasticarci un po sopra, immaginando il passaggio di misteriosi velivoli volanti che vengono a curiosare di tanto in tanto la nostra "evoluzione"...

Ecco il portone bellunese in tutta la sua bellezza:





Infine nota di merito va anche alla Piazza del Diavolo, che si trova anch'essa all'interno del Parco delle Dolomiti Bellunesi.


Questo spettacolare cerchio erboso è posto nel bel mezzo di un paesaggio lunare roccioso, che la leggenda del luogo attribuisce alle streghe, che si dice, un tempi si riunissero lassù, a più di tre ore di cammino dal fondo valle, per evocare il Diavolo, dando il via a danze e orge sfrenate che duravano per tutta la notte.




Pubblicato da Daniele Reale

Nessun commento:

Posta un commento