Tony Blair il bellicista
di Steven MacMillan *
In un mondo ideale Tony Blair sarebbe stato accusato di crimini di guerra già da anni e sarebbe probabilmente da più di dieci anni a marcire in carcere per il suo ruolo svolto nella guerra dell’Iraq. Tuttavia, nel nostro mondo orwelliano, carente di giustizia e di resa dei conti per i potenti, Blair sta facendo quello che di meglio sa fare: diffondere la sua politica bellicista.
L’ex primo minisro britannico ha dichiarato questa settimana che, per sconfiggere l’ISIS, la Gran Bretagna e l’Occidente più allargato, “dovrà lanciare una guerra con un adeguato intervento terrestre contro questa organizzazione”; Blair è stato una voce autorevole nel sostenere la necessità di schierare truppe terrestri contro l’ISIS in Medio Oriente ed Africa del nord, richiamando l’Occidente, nel Marzo di quest’anno, a schierare le truppe sul terreno in Siria ed in Iraq.
Le osservazioni di Blair sono conformi a quello che molti analisti nei media indipendenti hanno denunciato da anni : il fatto che alcune persone influenti in Occidente stanno cercando di utilizzare la minaccia dell’ISIS (che essi stessi hanno creato) per lanciare una invasione su larga scala della Siria e cercare di rovesciare Asssad. Se l’Occidente si riempie di sufficiente orgoglio per voler realmente schierare delle truppe di terra in Siria, si avvicinerebbe un passo in più in direzione di uno scontro militare più ravvicinato con la Russia.
L’Invasione illegale della “Culla della Civiltà”
Esiste una onnipresente evidenza che l’invasione del 2003 e l’occupazione dell’Iraq furono politicamente illegali, criminali ed altamente distruttive. Nel 2004, l’ex segretario Generale dell’ONU, Kofi Annan, aveva denunciato l‘invasione come “illegale“, aggiungendo che questa era fatta in violazione della carta delle Nazion Unite. L’ex capo delle ispezioni sulle armi dell’ONU, Hans Blix, anhe lui considerò la guerra in Iraq come illegale, e sostenne che Londra e Washington avrebbero dovuto sapere che le loro “fonti di prova” erano povere in riferimento a queste elusive “armi di distruzione di massa” per cui accusavano l’Iraq di detenere.
Inoltre una Commissione olandese nel 20110 accertò che la guerra dell’Iraq fu illegale e non aveva alcun fondamento nel diritto internazionale.
Ci furono alcune indiscrezioni della stampa britannica secondo le quali i funzionari del Governo di Blair spinsero a bruciare un documento fatto da Lord Goldsmith, Procuratore generale, il quale con esso aveva posto delle domande essenziali circa la legalità di tale guerra, due settimane prima che iniziasse il conflitto.
Un Tribunale della Malesia nel 20111 sentenziò che, se si fossero applicati i principi di Norimberga, tanto Bush che Tony Blair avrebbero dovuto essere messi sotto processo per crimini di guerra. Una informazione filtrata dall’Ufficio di Colin Powel sembra dimostrare che Blair si era impegnato, già un anno prima dell’invasione, a compiere un intervento di guerra in Iraq.
Per quanto la cifra totale delle vittime è difficile da calcolare ed ampliamente controversa, uno studio fatto nel 2013 dalla rivista medica “PLOS Medicine”, ha concluso che circa 500.000 persone sono rimaste uccise in Iraq dal’inizio del conflitto nel 2003 fino al 20011, per causa della guerra e della successiva occupazione del paese.
Flashback: Gli USA decisero di sostenere la creazione dell’ISIS
L’unica giustificazione di Blair per una nuova invasione occidentale in Medio Oriente (analoga a quella del 2003) si basa sulla minaccia dell’ISIS.
Tuttavia quello che Blair omette per convenienza nel suo discorso bellicista sono le rivelazioni del ex capo della Agenzia di inteligence della defesa, Michael Flynn, dell’ anno scorso. Nel corso di una intervista con Mehdi Hasan di Al Jazeera, Flynn rivela che l’Amministrazione Obama era del tutto consapevole che l’opposizione siriana era composta in modo predominante da forze terroriste, tuttavia, invece di fermare l’appoggio a queste forze, l’Amministrazione Obama decise volontariamente di appoggiare in tutti i modi queste forze (con fornitura di armi ed addestramento). Vedi: Youtube.com/Watch
Tony Blair dovrebbe essere dietro le sbarre come criminale di guerra invece di pontificare in pubblico per un’altra assurda e nefasta guerra in Medio Oriente. Una invasione terrestre occidentale sarebbe disastrosa per tutta la regione ed avrebbe l’effetto di aggiungere benzina al fuoco già divampato nella zona.
Qualsiasi logica nella strategia occidentale dovrebbe concentrarsi nel bloccare l’afflusso di armi, denaro agli estremisti nella regione ed aiutare la Russia e l’Esercito siriano nella guerra efficace contro gli terroristi che stanno destabilizzando la Siria.
Nota: Tony Blair è stato per molti anni l’idolo della sinistra in Italia, portato ad esempio come politico e statista “progressista” ed “innovatore” da personaggi come Walter Veltroni e Massimo D’Alema.
* Steven MacMillan is an independent writer, researcher, geopolitical analyst and editor of The Analyst Report, especially for the online magazine “New Eastern Outlook”.
Fonte: http://www.controinformazione.info/
Tratto da: New Eastern Outlook
Traduzione: Manuel De Silva
Traduzione: Manuel De Silva
Nessun commento:
Posta un commento