OggiScienza è lieta come sempre di pubblicare in esclusiva mondiale il contributo del rover Opportunity, con poche correzioni editoriali.
I negazionisti del contributo umano al riscaldamento climatico fraintendono i risultati di studi sull’atmosfera marziana. Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech
DAL DIARIO DI OPPORTUNITY – Sol 4450 o 51? mi s’è di nuovo impallata la memoria flash, Knudsen Ridge, Cratere Endeavour, Marte, sistema Sol 1, via Lattea, Laniakea.
Sono quella di sempre, mai un lamento, mai un reclamo, più prudente perché non posso permettermi un ruzzolone giù dalla scarpata di Knudsen, o al Jet Propulsion Lab i miei badanti vanno in fibrillazione. Sono in forma olimpionica e se lo dico io che sono la quintessenza della modestia… No, è che ho poca presa. Mi si sono sdentate le rotelle quando mi sono trasformata nella prima alpinista che abbia mai conquistato una cima extraterrestre. Pendenza 65%, forza Oppy che ce la fai, gridavano i miei badanti. Slitta e scala e rislitta e riscala, neanche Marco Pantani si arrampicava con la tenacia della vecchia Opportunity.
Che grinta! Si vede anche dalla mia ombra. Peccato il selfie in bianco e nero e l’inquadratura di sbieco che paio in pianura. Mi stagliavo sul Knudsen in un tramonto di fuoco con riflessi d’oro sui panelli solari. Me ne restava come un effetto… un effetto lifting, ecco, quando l’altro giorno la Cicciona Curiosity mi ha girato un ritaglio stampa e m’è salita la proverbiale drosofila nel sensore.
Riceve lei la rassegna stampa; come porta i capelli il Donald mi dà sui nervi. A me invece l’Orbiter Odissey scarica ogni tanto una canzone, l’ultima mi piace da matti: Fluttua come una farfalla, punge come un’ape, il suo nome è Ro-over Oppy.
Lo tenga a mente Umberto Minopoli, presidente dell’Associazione Nucleare Italiana e di Sviluppo Campania. Come il direttore del Foglio, non crede all’effetto serra dei gas serra e sul Foglio scrive:
La climatologia “ufficiale”, quella del global warming antropico, deve ora una spiegazione: come escludere che il riscaldamento terrestre non abbia le stesse motivazioni, “naturali” e non antropiche, che ha su Marte?
Copia la domanda dal Washington Times, l’equivalente locale del Foglio, ignaro del fatto che le motivazioni “naturali” del clima si studiano dai tempi di Niccolò Stenone (cioè dal XVII secolo):
La scoperta del riscaldamento di Marte è in uno studio recente pubblicato da Science, la più prestigiosa, con Nature, rivista scientifica Usa.
La scoperta l’hanno fatta le sonde Mariner che lui aveva ancora i calzoncini corti, non può saperlo, e meglio non dire a Phil Campbell, editor in chief della rivista britannica, che in Italia chiamano Nature una rivista USA o si mette a piangere.
Lo studio è stato condotto da un team guidato da Isaac. B. Smith, noto scienziato planetario. Il team ha studiato, per oltre due anni, i dati forniti da un apparato osservativo ospitato dal Mars Reconoissance (sic) Orbiter. Si tratta dell’avanzatissima sonda polifunzionale della Nasa impegnata nella più importante missione scientifica del momento: l’esplorazione del territorio marziano in vista del progetto di spedizione umana sul Pianeta rosso.
La Cicciona mia collega s’è infuriata e ha aggiunto “secondo lui siamo qua in vacanza” tutto maiuscolo e tre punti esclamativi, poi scritto normale “nelle immagini dei ghiacci polari marziani trasmessi da MRO, ci sono le tracce delle ere glaciali previste da modelli climatici”. Più altri appunti saputelli sul fatto che il presidente ha travisato l’articolo di Science, uno diNature Geoscience riportato su Le Scienze e, please, s’informi su Venere prima di dichiarare Marte “il pianeta più simile alla Terra”.
Certi terrestri hanno idee stravaganti, di solito lascio correre. Sono molto più magnanime e mansueta della bisbetica che OggiScienza ha assunto come custode al Parco delle Bufale, sarà che ho fatto più strada di lei. Però quel terrestre esagera:
la climatologia “ufficiale” del warming antropico e delle colpe della CO2 non dice l’intera verità. Forse la verità, come sempre per le cose di scienza, è… nelle stelle.
No, ma dico! Siamo centinaia fra sonde missioni e rover a farci un mazzo come Giove ricerca 24/7 sopra, sotto e in mezzo a pianeti e planetoidi, comete e asteroidi e la scienza sarebbe nelle stelle? E se l’atmosfera marziana è al 95% CO2, di chi sarebbero le colpe delriscaldamento locale? Mie e della Cicciona che andiamo a benzina? E la CO2 arriverebbe dalle stelle e in tutti questi anni glielo avremmo tenuto nascosto?
La presidenza “ufficiale” ci deve ora una spiegazione: sta per caso insinuando che noi linde, indefesse e oneste lavoratrici saremmo delle zozze bugiarde scansafatiche?
My name is Ro-over Oppy.
I negazionisti del contributo umano al riscaldamento climatico fraintendono i risultati di studi sull’atmosfera marziana. Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech
DAL DIARIO DI OPPORTUNITY – Sol 4450 o 51? mi s’è di nuovo impallata la memoria flash, Knudsen Ridge, Cratere Endeavour, Marte, sistema Sol 1, via Lattea, Laniakea.
Sono quella di sempre, mai un lamento, mai un reclamo, più prudente perché non posso permettermi un ruzzolone giù dalla scarpata di Knudsen, o al Jet Propulsion Lab i miei badanti vanno in fibrillazione. Sono in forma olimpionica e se lo dico io che sono la quintessenza della modestia… No, è che ho poca presa. Mi si sono sdentate le rotelle quando mi sono trasformata nella prima alpinista che abbia mai conquistato una cima extraterrestre. Pendenza 65%, forza Oppy che ce la fai, gridavano i miei badanti. Slitta e scala e rislitta e riscala, neanche Marco Pantani si arrampicava con la tenacia della vecchia Opportunity.
Che grinta! Si vede anche dalla mia ombra. Peccato il selfie in bianco e nero e l’inquadratura di sbieco che paio in pianura. Mi stagliavo sul Knudsen in un tramonto di fuoco con riflessi d’oro sui panelli solari. Me ne restava come un effetto… un effetto lifting, ecco, quando l’altro giorno la Cicciona Curiosity mi ha girato un ritaglio stampa e m’è salita la proverbiale drosofila nel sensore.
Riceve lei la rassegna stampa; come porta i capelli il Donald mi dà sui nervi. A me invece l’Orbiter Odissey scarica ogni tanto una canzone, l’ultima mi piace da matti: Fluttua come una farfalla, punge come un’ape, il suo nome è Ro-over Oppy.
Lo tenga a mente Umberto Minopoli, presidente dell’Associazione Nucleare Italiana e di Sviluppo Campania. Come il direttore del Foglio, non crede all’effetto serra dei gas serra e sul Foglio scrive:
La climatologia “ufficiale”, quella del global warming antropico, deve ora una spiegazione: come escludere che il riscaldamento terrestre non abbia le stesse motivazioni, “naturali” e non antropiche, che ha su Marte?
Copia la domanda dal Washington Times, l’equivalente locale del Foglio, ignaro del fatto che le motivazioni “naturali” del clima si studiano dai tempi di Niccolò Stenone (cioè dal XVII secolo):
La scoperta del riscaldamento di Marte è in uno studio recente pubblicato da Science, la più prestigiosa, con Nature, rivista scientifica Usa.
La scoperta l’hanno fatta le sonde Mariner che lui aveva ancora i calzoncini corti, non può saperlo, e meglio non dire a Phil Campbell, editor in chief della rivista britannica, che in Italia chiamano Nature una rivista USA o si mette a piangere.
Lo studio è stato condotto da un team guidato da Isaac. B. Smith, noto scienziato planetario. Il team ha studiato, per oltre due anni, i dati forniti da un apparato osservativo ospitato dal Mars Reconoissance (sic) Orbiter. Si tratta dell’avanzatissima sonda polifunzionale della Nasa impegnata nella più importante missione scientifica del momento: l’esplorazione del territorio marziano in vista del progetto di spedizione umana sul Pianeta rosso.
La Cicciona mia collega s’è infuriata e ha aggiunto “secondo lui siamo qua in vacanza” tutto maiuscolo e tre punti esclamativi, poi scritto normale “nelle immagini dei ghiacci polari marziani trasmessi da MRO, ci sono le tracce delle ere glaciali previste da modelli climatici”. Più altri appunti saputelli sul fatto che il presidente ha travisato l’articolo di Science, uno diNature Geoscience riportato su Le Scienze e, please, s’informi su Venere prima di dichiarare Marte “il pianeta più simile alla Terra”.
Certi terrestri hanno idee stravaganti, di solito lascio correre. Sono molto più magnanime e mansueta della bisbetica che OggiScienza ha assunto come custode al Parco delle Bufale, sarà che ho fatto più strada di lei. Però quel terrestre esagera:
la climatologia “ufficiale” del warming antropico e delle colpe della CO2 non dice l’intera verità. Forse la verità, come sempre per le cose di scienza, è… nelle stelle.
No, ma dico! Siamo centinaia fra sonde missioni e rover a farci un mazzo come Giove ricerca 24/7 sopra, sotto e in mezzo a pianeti e planetoidi, comete e asteroidi e la scienza sarebbe nelle stelle? E se l’atmosfera marziana è al 95% CO2, di chi sarebbero le colpe delriscaldamento locale? Mie e della Cicciona che andiamo a benzina? E la CO2 arriverebbe dalle stelle e in tutti questi anni glielo avremmo tenuto nascosto?
La presidenza “ufficiale” ci deve ora una spiegazione: sta per caso insinuando che noi linde, indefesse e oneste lavoratrici saremmo delle zozze bugiarde scansafatiche?
My name is Ro-over Oppy.
https://oggiscienza.it/
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