di Davide Busetto
Dopo le prime due puntate di “In costruzione l’Asse Grecia – Russia?“, la prima datata 31 gennaio 2015 e la seconda 19 giugno 2015, è giunto il momento della terza.
Molte cose sono cambiate nel frattempo, molti hanno abbandonato Alexīs Tsipras, altri invece si sono messi a sostenerlo grazie alla sua “svolta” moderata. Spesso gli atteggiamenti appena citati derivano da quello che si può identificare come un tifo da stadio o poco più, e quindi la cosa che è più controproducente per analizzare la geopolitica.
Nei giorni scorsi, il 27 e il 28 maggio, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin si è recato in visita ad Atene, per incontrare il leader di SYRIZA e il primo ministro della Grecia Alexīs Tsipras [1].
“Vorrei esprimere la sincera gratitudine ai miei colleghi greci per la loro ospitalità durante la mia visita del 27 e 28 maggio: sono stato veramente commosso dalla cordialità e dall’accoglienza riservata alla delegazione russa“.
“I colloqui hanno rivelato che Russia e Grecia sono d’accordo sulla maggior parte delle questioni. La cosa più importante è che ci parliamo non solo come partner, ma anche come vecchi amici, grazie alla secolare affinità spirituale e culturale tra i nostri popoli“.
“C’è molto potenziale per rafforzare ulteriormente la nostra attività e i legami umanitari. Credo fermamente che i risultati della visita forniranno un nuovo impulso e rafforzeranno la reciproca comprensione e la fiducia tra i nostri paesi e popoli“.
Il leader di SYRIZA, parlando delle sanzioni imposte dall’Unione Europea nei confronti della Russia, ha affermato che [3]:
“Il circolo vizioso tra retorica da guerra fredda e sanzioni è improduttivo. La soluzione passa per il dialogo“.
Ovviamente ognuno è liberissimo di interpretare tali dichiarazioni come meglio crede. Se si vuole banalizzare, si può sostenere come l’incontro e le conseguenti frasi non siano altro che semplice cordialità diplomatica. Ma se si va a vedere come gli unici due leader membri dell’UE ad aver accolto a braccia aperte il presidente russo negli ultimi mesi siano stati prima Viktor Orbán e poi Alexīs Tsipras, allora qualche domanda sulle (ottime) mosse della Federazione Russa sarebbe doveroso farsele. Il 25 febbraio 2015 provai a tracciare una linea che univa la contemporanea ‘”simpatia” del Cremlino, da una parte verso Fidesz in Ungheria e dall’altra verso SYRIZA in Grecia.
Un anno e mezzo dopo circa, credo di poter tranquillamente affermare che Mosca continua a seguire questa strada. Vedremo già nei prossimi mesi se, quanto precedentemente scritto, potrà trovare ulteriori conferme o le prime smentite.
D.B.
Fonte: http://ununiverso.altervista.org/
Tratto da:lantidiplomatico
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