Nonostante risalga a prima del 2015, continua a popolare , i gruppi Facebook “pro ribelli siriani” la foto-bufala dello sfortunato bambino e del “barile bomba inesploso” che, schiacciandolo, lo ha ucciso; una sorta di santino che continua ad alimentare la fede in questi inesistenti (sul perché sia nata questa leggenda abbiamo già scritto) ordigni. Ma cosa attesterebbe – oltre alla fede anti-Assad – che la foto raffigurerebbe un “barile bomba” e non, poniamo, un serbatoio dell’acqua caduto da un solaio (verosimilmente crollato a seguito di un bombardamento, fatto con bombe “vere”, o di un missile)?
Tra l’altro, quei rinforzi che, nella foto, cingono il “barile” sarebbero indispensabili per fortificare la lamiera di un serbatoio destinato a sopportare la notevole pressione dell’acqua. Rinforzi assolutamente privi di senso per un “barile bomba” destinato a scoppiare: non è certo un caso che le bombe di aereo ne sono assolutamente prive.
Oppure si tratta della maldestra realizzazione di un artigiano di barili bomba? Se così fosse, forse, si capirebbe il perché ben 11.324 di questi fantomatici ordigni - secondo quanto afferma lo stesso Osservatorio siriano per i diritti umani - avrebbero ucciso 3.602 persone. Una media di tre “barili bomba” per ammazzare una persona? Forse sarebbe il caso di escogitare un ordigno più efficiente.
Francesco Santoianni
http://www.lantidiplomatico.it/
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