In Grecia torna in scena il solito teatrino degli sgomberi e della repressione. Infatti nella mattinata di mercoledì 27 luglio poliziotti in tenuta antisommossa hanno sgomberato a Salonicco tre spazi occupati di sostegno ai migranti: Hurriya (spazio occupato di recente durante le azioni del movimento “No Border”), Orfanotrofeio e Nikis. Nikis era uno spazio occupato residenziale, mentre Hurriya e Orfanotrofeio sono squat per la solidarietà ai migranti. Questi tre spazi occupati fungevano da base per coordinare l’accoglienza e organizzare il sostegno dei migranti, non che per opporsi e contrastare la dilagante repressione sostenuta dalla crescente propaganda di stampo razzista-fascista.
Le esigue notizie provenienti dalla Grecia raccontano che almeno cento persona tra i compagni che al momento dello sgombero si trovavano negli spazi occupati e i rifugiati sono momentaneamente in stato di arresto. A seguito degli sgomberi sono cominciate le azioni di demolizione degli edifici occupati per impedire nuovi tentativi di occupazione. Gli occupanti hanno reagito occupando la sede di Syriza a Salonicco chiedendo la liberazione ed il rilascio dei compagni e dei migranti arrestati e allo stesso tempo che vengano consegnati i materiali presenti nelle strutture sgomberate.
Di seguito il comunicato dei compagni greci:
“Con una mossa senza precedenti in tempi di “democrazia”, il governo greco ha
fatto irruzione e sgomberato oggi, 27 luglio, al mattino presto, tre squat
nella città di Salonicco, che venivano utilizzati come ricovero per rifugiati.
Il messaggio che il governo di sinistra vuole trasmettere è che non c’è
nessuno spazio per risposte solidali e autogestionarie per la difficilissima
situazione dei rifugiati, solo la carità dello Stato e l’esclusione,
l’emarginazione e la deportazione selettiva effettuati da un governo che segue
alla lettera le politiche di immigrazione criminale della EE.
Lo sgombero viene solo un paio di giorni dopo la fine del No Border Camp a
Salonicco, che ha unito migliaia di attivisti da in tutto il continente per
protestare contro queste stesse politiche.
Uno degli squat, Nikis, è uno squat presente da tempo a Salonicco, aperto a
famiglie di rifugiati fin dall’inizio della la crisi dei rifugiati. Un altro,
Orfanotrofeio, è stato (ri) occupato lo scorso anno con il preciso scopo di
dare rifugio a immigrati e rifugiati in maniera autogestita. Il terzo è stato
occupato solo pochi giorni fa, nel centro della città, per lo stesso scopo.
Orfanotrofeio è stato sfrattato e subito demolito. Sotto le macerie sono stati
sepolti tonnellate di medicine, cibo, vestiti e oggetti di prima necessità che
erano destinati alle famiglie di rifugiati, così come gli oggetti personali
degli occupanti.
Centinaia di persone sono state arrestate nelle 3 operazioni, tra le quali
molti profughi che sono stati portati nei campi di detenzione, così come i /le
militanti europei e greci del movimento in solidarietà con i rifugiati che sono
ancora (a mezzogiorno del 27 luglio) sotto la custodia della polizia.
Non è la prima volta che il governo Syriza ha dimostrato il proprio volto
autoritario. Dopo aver applicato disastrose misure di austerità che i
precedenti governi di destra non erano stati in grado di imporre, compete con
la peggior destra anche nel campo della repressione più pesante, per tutti e
tutte coloro che continuare a lottare per la libertà e la dignità umana.
In risposta, una moltitudine di persone ha occupato la sede del partito Syriza
a Salonicco. Grandi forze di polizia anti-sommossa stanno circondando
l’edificio, con l’alta possibilità di una confronto violento.
Atti, proteste e manifestazioni di solidarietà sono state organizzate in tutta
la Grecia.
Diffondere la notizia, unirsi alla protesta, denunciare gli atti criminali del
governo in ogni modo possibile!” (Traduzione dal greco a cura dei compagni della CRINT-FAI)
http://anarcoantropologo.altervista.org/
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