lunedì 25 luglio 2016

LO STESSO ‘GIORNALISTA’ CHE HA FATTO IL VIDEO A NIZZA, ERA ANCHE A MONACO. A FILMARE DAVANTI AL MCDO




Maurizio Blondet 24 luglio 2016 5






La sera del 14 luglio, Richard Gutjahr è a Nizza, sulla promenade, e riprende in video la scena del camion che fa’ strage. Il 22 luglio, Richard Gutjahr si trova a Monaco di Baviera: incredibile fortuna/sfortuna, giusto davanti allo shopping center dove il diciottenne “assassino solitario” sta per fare una strage – o l’ha appena fatta.

E’ lui quello che riprende la prima scena, mandata in onda da tutti i media, probabilmente con lauto guadagno per l’autore. …
Un video le cui circostanze lasciano subito perplesso il giornalista Marcello Foa: “Chi filma è dall’altra parte di una strada molto trafficata e l’entrata di un Mc Donald è quanto di più banale ci sia. Ne converrete: è inverosimile che qualcuno decida di fare un filmino proprio lì e proprio mentre il killer esce, alza il braccio e inizia a sparare. Tanto più che quando l’assassino appare, l’inquadratura stringe subito sul folle tiratore.La circostanza è troppo straordinaria per essere casuale. E allora? E’ evidente che chi ha filmato sapeva quel che stava per accadere. Era lì apposta. Un complice. E dai nervi d’acciaio. Nelle immagini seguenti si vede la telecamera puntata a terra mente l’uomo si allontana velocemente. Poi si sente la sua voce, parla in Hoch Deutsch, il miglior tedesco. Dice ai passanti: “Sta venendo qui. Correte gente”, ma senza urlare, senza panico. Il tono è appena concitato, non è quello di un uomo sconvolto che ha appena assistito a un omicido. Appare controllato, straordinariamente padrone di sé. Chissà se la polizia lo ha già individuato. Chissà se lo identificherà mai. Speriamo”.


Eccolo identificato: Richard Gutjahr, che si definisce un po’ “attore” e un po’ “giornalista indipendente”, riempie you tube di proprie immagini, è sposato con Einat Wilf, ex deputata israeliana nel partito di Netanyahu, che viene dai ranghi della intelligence militare di Sion. C’è qualche polizia che abbia voglia non dico di interrogarlo (sarebbe antisemitismo e negazionismo dell’Oloké) ma intervistarlo su queste sua capacità paranormale?

Se non altro – come mi suggerisce una lettrice – per sapere dove il caro Richard intende fare il prossimo viaggio con strage annessa.

Il giovinotto dovrebbe gradire: dalle immagini che sparge di sé sui social media, gradisce la notorietà. Anche la mogliettina non esita a postare sé stessa su Wikipedia:
Israelizzazione degli europei

Sappiamo così che Einat Wilf, nata a Gerusalemme ma laureata ad Harvard, è tornata in patria per essere arruolata, da tenente, nella Unit 8200 : il corpo (Yehida Shmoneh-Matayim) che si dedica allaLa moglie, tenente Einat Wilf

intelligence “dei segnali” (SIGINT). La graziosa signora è stata anche consigliera di politica estera del primo ministro Shimon Peres, membro di un ente chiamato Jewish People Policy Planning Institute , ed editorialista del quotidiano israelian Israel HaYom, uno dei media più vicini a Netanyahu e all’ala estremista del Likud. Nel 2007, la Wilf – veramente ambiziosa! – ha concorso per la presidenza del World Jewish Congress, Congresso Ebraico Mondiale (la centrale delle centrali, si può dire), ritirandosi però prima del voto (sic). Nel parlamento israeliano è entrata nel 2009 – ma solo come sostituzione di un deputato che s’era ritirato. Ha perso il seggio nel 2013. Ha scritto un paio di saggi: My Israel, Our Generation, e Global actors and global politics : the case of the World Jewish Congress campaign against the Swiss Banks(2008).

Dunque nelle due stragi in Europa, sembra trattarsi di una stessa strategia della tensione volta a provocare paura nelle folle. Le stesse paure di uscire, andare al ristorante, sul lungomare; la stessa paura del “musulmano” accoltellatore e assassino …che provano coloro che hanno rubato ai palestinesi terra, case, aranceti.

E ci stanno riuscendo. In un prossimo articolo, converrà ricordare come è stata messa a punto la tecnica della diffusione di ‘états d’esprit‘ collettivi.

Eccolo identificato: Richard Gutjahr, che si definisce un po’ “attore” e un po’ “giornalista indipendente”, riempie you tube di proprie immagini, è sposato con Einat Wilf, ex deputata israeliana nel partito di Netanyahu, che viene dai ranghi della intelligence militare di Sion. C’è qualche polizia che abbia voglia non dico di interrogarlo (sarebbe antisemitismo e negazionismo dell’Oloké) ma intervistarlo su queste sua capacità paranormale?

Se non altro – come mi suggerisce una lettrice – per sapere dove il caro Richard intende fare il prossimo viaggio con strage annessa.

Il giovinotto dovrebbe gradire: dalle immagini che sparge di sé sui social media, gradisce la notorietà. Anche la mogliettina non esita a postare sé stessa su Wikipedia:
Israelizzazione degli europei

Sappiamo così che Einat Wilf, nata a Gerusalemme ma laureata ad Harvard, è tornata in patria per essere arruolata, da tenente, nella Unit 8200 : il corpo (Yehida Shmoneh-Matayim) che si dedica allaLa moglie, tenente Einat Wilf

intelligence “dei segnali” (SIGINT). La graziosa signora è stata anche consigliera di politica estera del primo ministro Shimon Peres, membro di un ente chiamato Jewish People Policy Planning Institute , ed editorialista del quotidiano israelian Israel HaYom, uno dei media più vicini a Netanyahu e all’ala estremista del Likud. Nel 2007, la Wilf – veramente ambiziosa! – ha concorso per la presidenza del World Jewish Congress, Congresso Ebraico Mondiale (la centrale delle centrali, si può dire), ritirandosi però prima del voto (sic). Nel parlamento israeliano è entrata nel 2009 – ma solo come sostituzione di un deputato che s’era ritirato. Ha perso il seggio nel 2013. Ha scritto un paio di saggi: My Israel, Our Generation, e Global actors and global politics : the case of the World Jewish Congress campaign against the Swiss Banks(2008).

Dunque nelle due stragi in Europa, sembra trattarsi di una stessa strategia della tensione volta a provocare paura nelle folle. Le stesse paure di uscire, andare al ristorante, sul lungomare; la stessa paura del “musulmano” accoltellatore e assassino …che provano coloro che hanno rubato ai palestinesi terra, case, aranceti.

E ci stanno riuscendo. In un prossimo articolo, converrà ricordare come è stata messa a punto la tecnica della diffusione di ‘états d’esprit‘ collettivi.


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