martedì 15 novembre 2016

LA VIA DOLCE PER PREVENIRE PIANTI E CAPRICCI DI TUO FIGLIO: IL MODO NATURALE DI CRESCERE ED EDUCARE








Ho letteralmente “scoperto” per caso un libro il cui contenuto mi ha affascinata, come madre e come essere umano. Così ho contattato uno degli autori, Antonio Panarese. Ed è con gioia che presento il suo primo – e sottolineo primo – articolo sull’educazione dolce e naturale dei nostri figli. Con affetto, il direttore.

Sono felice di poter scrivere finalmente per un giornale delle buone notizie, quelle che vedo tutti i giorni, che mi rincuorano, che mi fanno capire di essere sulla strada giusta.


Solitamente inizio con le “cattive”: bambini che si ammalano, che non vanno bene a scuola, che sono iperattivi o ipoattivi, genitori sull’orlo della disperazione o semplicemente sconfortati, a volte delusi, spesso in tensione e spaesati.



Poi, basta rassicurarli, spiegando loro che non sono dei cattivi genitori e che i loro figli non sono degli “alieni”. Ed ecco che iniziano ad arrivare le buone notizie… In un mondo dove tutto sembra smembrarsi, perdere di certezza, riempirsi di fatica e incomprensione, come sempre da millenni ci pensa la Natura a riportare il sole. Antonio Panarese


C’è infatti un modo naturale di crescere e di educare i bambini e i ragazzi…

Il modo che loro desiderano per natura e lo stesso modo che tutte le mamme e tutti i papà hanno dentro di sé, se non sono condizionati da modelli freddi e obsoleti del passato (ahimè spesso ancora del presente), se si lasciano guidare dal loro istinto, se guardano meno ai suggerimenti stereotipati del sistema esterno a favore dell’osservare nella quotidianità i propri figli mentre giocano, studiano, mangiano, dormono, mentre costantemente ci guardano in cerca di comprensione e sostegno, fiduciosi che in qualità di adulti sapremo soddisfare i loro bisogni.

Gran parte delle difficoltà che oggi i genitori incontrano nell’interagire con i propri figli è data dalla mancata conoscenza di quali sono i principi che regolano la loro crescita, dalla dicotomia generata dal bisogno puro del bambino e dall’aspettativa del genitore (solitamente differente), dall’espressione della modalità infantile che si scontra con una modalità educativa più adatta all’adulto, razionale.

Per rendere meglio l’idea, voglio farti subito un esempio. I bambini, se non inibiti o condizionati, crescono con un profondo senso dell’abbondanza. L’abbondanza dona loro sicurezza e senso di appagamento. Infatti i “No!” direttivi scatenano capricci, pianti e lotte di potere… Ecco una soluzione:

Mamma Serena, Alessandro (10 anni) e Giulia (5 anni): la danza del sì

Seguo Serena in consulenza da quando i bambini sono piccini. Da 3 mesi è arrivata anche la piccola Elisa e oltre alla grande gioia è nato anche qualche piccolo problemino con Alessandro e Giulia, i più grandi.

Sarà per il doversi confrontare con la nuova arrivata e trovare il giusto equilibrio, da qualche settimana Alessandro, ma soprattutto la piccola Giulia, rispondono sempre di no, sono “intrattabili”, non collaborano, rispondono male fino ad arrivare a far sentire Serena aggredita verbalmente.

Chiedo a Serena di raccontarmi nei dettagli questi episodi e durante il racconto scopriamo insieme che lei, vuoi per la fretta, vuoi per un po’ di stanchezza e meno pazienza, per tenere a bada la situazione e riuscire a gestire i bisogni di tre figli, risponde molto spesso con “No, non si può!”. Per esempio:



· “mamma voglio andare a giocare dalla vicina”, “No, oggi no, vediamo domani”

· “mamma voglio guardare ancora la tv”, “No adesso basta, vediamo più tardi”

· “mamma voglio ancora del gelato”, “No è troppo, lo rimangi un’altra volta”.



Anche se a lei sembrava di dirlo con amore, scatenava comunque reazioni negative nei bambini e a catena una serie di “no” successivi anche da parte loro. Ho indicato a Serena “la danza del Sì”: ogni volta che tuo figlio ti chiede qualcosa e per qualsiasi motivo non è possibile soddisfare la sua richiesta, non rispondere con un no diretto ma rendi sempre la risposta positiva. Per esempio:

“Mamma voglio andare a giocare dalla vicina”

“Davvero amore?! Certo! (ti abbassi, lo guardi negli occhi magari accarezzandole la schiena) Sai, oggi non è possibile, ci potrai andare domani appena torni dalla scuola materna (potresti aggiungere: ora telefoniamo alla sua mamma e glielo diciamo)”.

“Mamma voglio guardare ancora la tv”

“Sì amore, due minuti (se è grandicello)/ancora un pochino (se è piccolo e non conosce il senso del tempo).Quando la mamma torna a chiamarti si spegne (insieme a un bel bacino).

Cosa saranno mai 5 minuti in più? Quando l’adulto si impunta è solo perché vuole avere ragione. Se invece è tardi e bisogna uscire, per esempio, organizzati prima e se sai che ti chiederà di vederla ancora un po’ chiedigli di spegnerla 20 minuti prima così sai che avrai tutto il tempo per inscenare questo “atterraggio morbido”.

“Mamma voglio ancora del gelato”

“Davvero amore?! Ti piace tanto? Domani a merenda la mamma te ne prepara un’altra bella coppa”.

http://www.ilgiornaledellebuonenotizie.it/



All’inizio è probabile che il bambino le prime volte rimanga scontroso e continui ad impuntarsi. Potrà trovare strano il vostro cambiamento. Se rimarrete neutrali e dolciverso il vostro cucciolo, nel giro di poco tempo anche lui si abituerà e sentirà la vostra vicinanza e la vostra comprensione, tanto da non dover più utilizzare i suoi meccanismi difensivi (scontrosità e negazione).

Serena mi ha confermato che ogni volta in cui utilizza la danza del Sì le cose vanno molto meglio, i bambini sono più rilassati e anche lei riesce a stancarsi meno.

Questa è solo una piccola parte di tutte le soluzioni “secondo natura” che agevolano il rapporto tra adulti e bambini.

Come posso saperne di più?

Per raccoglierle tutte, o quasi tutte, e per facilitarne l’applicazione, abbiamo raccolto le nostre esperienze all’interno di una mappa “la Mappa per la Crescita Felice da 0 a 21 anni” che aiuta il genitore a non perdere la strada e a ritrovare e applicare tutte le naturali competenze che gli servono per avere garantito un ottimo rapporto con i propri figli, evitando capricci, stanchezza, malumori e incomprensioni.

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