Complesso di cassandra, ne hai mai sentito parlare?
Pensieri negativi, profezie che auto adempiono, previsioni avverse, frustrazioni profonde per l’incapacità di agire nel proprio destino, sono i sintomi che caratterizzano la Sindrome di Cassandra.
Il nome di questo particolare modo di vivere deriva dal mito greco di Cassandra. Secondo un’antica storia, forse la più famosa, il Dio Apollo, per guadagnare l’amore di Cassandra, decise di farle un dono divino, ovvero donarle la dote profetica. La donna però, una volta ricevuto il dono, si rifiutò di concedersi ad Apollo il quale, arrabbiato e adirato, sputò sulle sue labbra per condannarla a rimanere inascoltata per sempre. Cassandra, durante la sua vita, annunciò la fine della sua famiglia, della corte, del regno e di tutto il suo popolo. Nonostante alcuna persona le credesse, continuava a invocare la sua visione o pensiero, pur sapendo che tali verità l’avrebbero segnata per sempre e inevitabilmente come una pazza, portatrice lei stessa delle sventure che vedeva incombere su tutti.
Tacciata spesso come persona pessimista, catastrofista e persona malaugurante, come Cassandra chi soffre di questo malsano modo di pensare, rivive quotidianamente la maledizione caduta sulla donna del mito.
Complesso di Cassandra: caratteristiche
Si pensa che causa della Sindrome di Cassandra sia principalmente da ricercare nella condizione di ansia patologica e di depressione, che la persona con questo disturbo vive. I sintomi sono persistenti pensieri pessimisti e catastrofici, per la maggior parte rivolti verso se stessi, oltre alla costruzione di idee malauguranti. Proprio così, chi vive in questo modo è portato a formulare previsioni sempre negative sul futuro e sugli eventi che accadranno nella sua vita e in quella degli altri. Inoltre la persona, convinta di non poter agire in alcun modo su questi accadimenti e predizioni, cerca sempre di avvisare il mondo della propria predicazione. Cercano di dire la loro verità, prima dei tempi e dell’accaduto.
Se avete a che fare con persone con questa sindrome fate in modo che il loro modo di vivere non influisca sul vostro: non fatevi trasportare dal loro pessimismo e dalla loro negatività! Se invece vi rispecchiate in queste caratteristiche ( e il riconoscimento è già un grande passo verso il miglioramento!) provate a vivere la vostra quotidianità in modo diverso, bloccate i vostri pensieri negativi, dominateli, liberatevi da questa prigionia. Se non ci riuscite in modo autonomo chiedete aiuto ad un professionista psicologo.
Dott.ssa Giada Ave Psicologa
www.avegiada.com
http://www.eticamente.net/
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