martedì 22 gennaio 2013

IL DEEP WEB, CHE COSA SUCCEDE ALLE SPALLE DI INTERNET



C’è una rete poco conosciuta, che si nasconde dietro i milioni di siti indicizzati che ogni giorno visitiamo. Si chiama deep web, o dark web, o ancora web invisibile, nemmeno il nome e poi tanto chiaro. Si tratta di un network che secondo stime effettuate nel 2001, sarebbe 550 volte più grande della comune rete Internet, l’unica realtà virtuale per miliardi di persone.
Sotto la punta dell’iceberg – Il 96% della rete secondo in molti e la metafora appare particolarmente calzante, in quanto un’enorme spazio sommerso si trova proprio sotto i più comuni canali del web. Accedervi non è facile, bisogna avere dei software specifici, come Tor e conoscere esattamente l’indirizzo dei siti che si vuole visitare. Infatti nel deep web non esistono motori di ricerca che indicizzino le pagine, si tratta di un mondo nascosto, in cui si può trovare veramente di tutto.
Qui vengono venduti armi, sesso e droga senza paura di essere scoperti, perché non è ancora possibile risalire agli indirizzi ip da cui gli utenti si connettono. Moneta di questo grande traffico illegale, i cui proventi sono difficilmente quantificabili, è la bitcoin, del valore attuale di circa 8 o 9 euro. Ed è incredibile come sia facile reperire questo tipo di valuta, semplicemente aprendo una pagina del web “scoperto”, su uno dei tanti siti, come localbitcoins.com. Una volta registratisi, l’importo desiderato viene accreditato su carta di credito o direttamente consegnato a mano.
Senza paura – Da qualche tempo questa dimensione parallela sta interessando anche le sezioni informatiche delle polizie di tutto il mondo. In Italia, il primo caso di infiltrazione delle forze dell’ordine è partito quando una ragazza, scaricando un file musicale, ha aperto una pagina di contenuti pedopornografici. Da allora le indagini della Polizia Postale hanno portato gli agenti a scendere nella rete oscura e ad infiltrarsi in siti dove venivano scambiate e commerciate foto illegali. È stata così scoperta un’organizzazione che funzionava con riti e parole chiave, ma si tratta facilmente di una come tante altre in questo territorio sconosciuto. Intanto continua infatti la vendita di armi e droghe leggere e pesanti, su siti che non nascondono minimamente i propri intenti, come Black Market Reloaded, o il più noto Silk Road. In Italia a farla da padrona è invece il blog chiamato Italy-Mercato Nero, su cui si può leggere “Trafficate in armi, in droga, anche in sesso pulito, in carte di credito, soldi falsi, spionaggio e tutto quello che vi pare”.

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