C’è
una rete poco conosciuta, che si nasconde dietro i milioni di siti indicizzati
che ogni giorno visitiamo. Si
chiama deep web, o dark web, o ancora web invisibile, nemmeno
il nome e poi tanto chiaro. Si tratta di un network che secondo stime
effettuate nel 2001, sarebbe 550
volte più grande della comune rete Internet, l’unica realtà
virtuale per miliardi di persone.
Sotto la punta dell’iceberg – Il 96% della rete secondo in molti e la
metafora appare particolarmente calzante, in quanto un’enorme spazio sommerso
si trova proprio sotto i più comuni canali del web. Accedervi non è facile, bisogna avere dei software specifici, come Tor
e conoscere esattamente l’indirizzo dei siti che si vuole visitare. Infatti nel
deep web non esistono motori di
ricerca che indicizzino le pagine, si tratta di un mondo
nascosto, in cui si può trovare veramente di tutto.
Qui vengono venduti armi, sesso e droga senza paura di essere
scoperti,
perché non è ancora possibile risalire agli indirizzi ip da cui gli utenti si
connettono. Moneta di questo grande traffico illegale, i cui proventi sono
difficilmente quantificabili, è la
bitcoin, del valore attuale di circa 8 o 9 euro. Ed è incredibile
come sia facile reperire questo tipo di valuta, semplicemente aprendo una
pagina del web “scoperto”, su uno dei tanti siti, come localbitcoins.com.
Una volta registratisi, l’importo desiderato viene accreditato su carta di
credito o direttamente consegnato a mano.
Senza paura – Da qualche tempo questa dimensione parallela sta interessando
anche le sezioni informatiche delle polizie di tutto il mondo. In Italia, il
primo caso di infiltrazione delle forze dell’ordine è partito quando una
ragazza, scaricando un file musicale, ha aperto una pagina di contenuti
pedopornografici. Da allora le
indagini della Polizia Postale hanno portato gli agenti a scendere nella rete
oscura e ad infiltrarsi in siti dove venivano scambiate e
commerciate foto illegali. È stata così scoperta un’organizzazione che
funzionava con riti e parole chiave, ma si tratta facilmente di una come tante
altre in questo territorio sconosciuto. Intanto continua infatti la
vendita di armi e droghe leggere e pesanti, su siti che non nascondono
minimamente i propri intenti, come Black
Market Reloaded, o il più noto Silk Road. In Italia a
farla da padrona è invece il blog
chiamato Italy-Mercato Nero, su cui si può leggere “Trafficate in armi, in
droga, anche in sesso pulito, in carte di credito, soldi falsi, spionaggio e
tutto quello che vi pare”.
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