martedì 22 gennaio 2013

INTERNATI IN INTERNET







Parliamo di un’analisi sull’Ordine Mondiale attraverso internet e le sue capacità di controllo, non solo sulle menti, ma sulla capacità del libero pensiero individuale. La tecnologia, lungi dall’essere imparziale, condiziona profondamente la nostra intelligenza ed energia vitale ed è capace di farci pensare ciò che non avremmo mai creduto o voluto pensare. Speriamo solo di essere ancora in grado di dirci quello che una famosa battuta recitava: “oggi ho dei pensieri che non condivido”. Sarebbe infatti già tanto averne coscienza.
La notizia apparsa l’anno scorso dell’inserimento ai vertici di Google di una delle teste più brillanti che negli anni scorsi era stata a capo della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), l’Agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa, ha riscosso a suo tempo qualche perplessità, ma nemmeno più di tanto, nonché qualche sospetto sulle reali intenzioni del gigante informatico. Cosa starà preparando Google, tanto da aver bisogno dell’intelligenza di una stratega tecnocratica che ha sempre operato con l’esercito americano?

Riprendo solo ora la notizia perché solo ora ho scoperto il testo curato da un gruppo di studio francese sull’Ordine Mondiale, il C.R.O.M., che inserisce la vicenda in un’accurata analisi in grado di mettere tutti i tasselli in ordine per comporre un quadro della situazione approfondito e, c’era da aspettarselo, per niente rassicurante. Basti pensare che Internet è stato esso stesso originariamente un progetto militare nato in seno alla DARPA, prima della sua applicazione civile. Nulla di strano quindi che ci sia un’osmosi del personale addetto con un’azienda che opera per la  rete.

 

 

Rimando senz’altro alla lettura del testo in questione che ha un titolo che è tutto un programma: Internati in internet, ripreso da noi stessi, tanto è efficace. Non sto qui nemmeno a farne una sintesi, visto che è abbastanza breve e di agevole lettura.  Mi limito solo a poche considerazioni.
E’ stato già detto in mille altri contesti che una volta il potere aveva bisogno di controllare il corpo fisico del bestiame umano tramite strumenti che agivano direttamente con la violenza. Oggi questa non è più necessaria perché le tecniche di manipolazione di massa hanno raggiunto capacità straordinarie di controllo sulle menti delle persone. Quando Jerry Mander nel suo libro Quattro argomenti per eliminare la televisione (Dedalo Edizioni) paragonò la tv ad una bomba atomica lanciata sulla popolazione, non peccò di esagerazione. Erano gli anni Settanta e dopo quarant’anni cominciamo solo ora a rendercene veramente conto, sebbene siano ancora in pochi ad aver preso le necessarie precauzioni, mettendo una debita distanza fra sé e la scatola magica.


In ogni caso come il libro di Mander non servì a cambiare il corso degli eventi, così probabilmente oggi non servirà molto sapere che Internet non solo agisce sulle menti ma sull’aspetto energetico-vitale delle persone, per incanalarle verso un soggetto globale elettromagnetico dal pensiero unico. Una condizione in cui è possibile intervenire istantaneamente su ogni dissenso reale verso il sistema. Perché, oltre a tutto, nella rete la tracciabilità di ogni singolo individuo è immediatamente accessibile.
Non sto ovviamente mettendo in discussione l’utilità eccezionale del mezzo, come d’altra parte lo fu all’inizio anche la televisione, che aiutò l’alfabetizzazione delle masse. Solo che accade sempre così: lo strumento tecnologico può essere usato sia a favore che contro la vita delle persone. Quando è il dipartimento dell’esercito americano ad inventare e diffonderne l’uso non c’è tanto da stare allegri. L’accesso ad una nuova tecnologia alza il livello delle capacità umane ma anche il livello dello scontro tra controllori e controllati. Se fino a ieri parlavamo del controllo delle menti, oggi siamo entrati a pieno regime nell’epoca del controllo sulle anime.
Se quelli del CROM parlano infatti di interazione elettromagnetica tra computer, la rete e l’essere umano, è esattamente su questo che stanno puntando l’indice, sul controllo dell’anima. Per chi non crede all’anima, posso dire che senz’altro è un modo per semplificarsi la vita e la visione che si può avere di essa, giacché limitandosi ad una concezione materialista, ci si limita anche nelle ipotesi di controllo attuabili. Sta di fatto che là, presso il DARPA, di congegni tecnologici in grado di sedurre gli umani e interfacciarli sempre più con la robotica neuronale, ne hanno già pronti una serie.  Sono in fase avanzata le applicazioni che consentono di neutralizzare proprio la parte spirituale dell’umanità, già perfettamente monitorata attraverso l’approccio elettromagnetico.
Certo, è difficile verificarlo, data la segretezza con cui lavorano, ma sappiamo che stanno cinquant’anni avanti rispetto alla tecnologia pubblica. Possiamo comunque ottenerne una verifica indiretta solo anche andandoci a guardare ciò che è riuscito a fare Dan Winter, un simpatico e geniale ingegnere che con le sue scoperte e invenzioni sul biofeedback tra la macchina e la coscienza umana, è in grado di rilevare esattamente i movimenti del campo energetico di un uomo che muore e che si distacca dal suo corpo per intraprendere il viaggio nel mondo dell’invisibile. Volete allora che non ne sappiano niente quelli del DARPA, che fanno le veci mondane dei guardiani della soglia addetti a controllare i giochi prima, durante e dopo la nostra morte?
In ogni caso, al di là di tutto, non credo sia necessario insistere più di tanto sul fatto che internet e le reti wireless a cui essa è collegata, sia uno strumento altamente sofisticato di controllo sociale, molto più della televisione e di ogni altro mezzo fin’ora esistito. Lo sanno bene addirittura quegli idioti dei nostri politici che hanno tanta paura di Grillo e il suo movimento. Non è certo per le piccole grandi riforme che questi portano avanti a gettare nel panico la classe politica italiana.
Il vero motivo del terrore è invece il potere che muove Grillo e il suo entourage,  l’azienda di consulenza di marketing informatico e il gruppo d’alta finanza che la sostiene.
I nostri politici sanno bene che la rete è pronta a sostituire tutto l’apparato istituzionale dello stato in favore di una frammentazione assoluta del collettivo in una miriade di monadi, a cui  saranno ridotti i poveri singoli individui, ognuno isolato davanti al monitor del proprio pc. Una condizione che se un giorno prossimo venturo si presenterà davvero, ci accorgeremo che i partiti nostrani, benché corrotti ed insulsi, sono stati rose e fiori in confronto.
E non venite a dirmi che i social network sono una grande forma di condivisione tra le persone. McLuan l’aveva detto chiaramente: è il medium che costituisce il messaggio, non il contrario. Quando il contenitore è fatto in un certo modo, i contenuti non possono essere altro che quelli da esso concessi.
Probabilmente non c’è neanche bisogno che indichi qui il video in cui si espone a chiare lettere il programma di fondo che muove Grillo e chi lo sorregge, tanto ormai se ne è letto e parlato. Ci basti solo una considerazione. E’ comodo, quanto estremamente demagogico, ambiguo e pericoloso giocare sulla facile promessa che presto non ci sarà più il copyright, abindolando tutti coloro che ambiscono ad un mondo giusto ed onesto. In effetti, è vero, non ce ne sarà più bisogno. Dal momento che tutto, ma proprio tutto, sarà digitale e viaggerà in rete, ci sarà un solo e unico detentore di copyright, l’esercito americano, o chi per esso, cioè il vero proprietario dell’hardware di cui comunque niente e nessuno potrà più fare a meno.
http://www.pickline.it/

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