Sono ormai molte le ricerche effettuate sul rapporto causa-effetto di patologie anche gravi causate proprio dalle radiazioni naturali, anche in piccole dosi. In entrambi i Convegni sopracitati, la dottoressa Anna Giovanetti dell’ENEA di Roma non solo ha sottolineat
o la pericolosità delle radiazioni naturali anche in bassissime dosi, ma ha anche relazionato su alcune sperimentazioni di trasmissione di radioattività negli animali: la trasmissione nei pesci e nei topi.La prima sperimentazione è consistita nell’ irradiare dei pesciolini attraverso una bassissima dose di radioattività e poi, mettendoli in una vasca con altri pesci non irradiati, nel verificare se i pesciolini irradiati erano in grado di trasmettere la propria radioattività ai pesci non irradiati: in pochissimo tempo tutti i pesci non irradiati sono stati “contagiati”! Una sperimentazione analoga è stata effettuata sui topi: utilizzando basse dosi di radioattività naturale , sono stati irradiati alcuni topolini che poi, posti in gabbia, sono riusciti a “contagiare” della stessa radiazione anche altri topi che in precedenza non erano stati irradiati.
Questo secondo caso è ancor più sorprendente, in quanto il “contagio” è avvenuto senza trasmissione in acqua, ma solo stando nelle vicinanze degli altri animaletti! Questo potrebbe capitare nel tempo ad esempio anche agli operatori sanitari che trattano i propri pazienti su un lettino posizionato in corrispondenza di una radiazione naturale, anche se di basso dosaggio. Il dosaggio della radiazione viene rilevato attraverso speciali spettrometri nucleari, utilizzati anche nel settore ambientale e domestico per riscontrare anche bassissime dosi di radioattività naturale di tipo gamma, sia nel terreno che nei materiali da costruzione. Proprio al Convegno Internazionale ISPRA i relatori hanno posto l’accento sul pericolo delle radiazioni naturali che, essendo ionizzanti, anche a bassissime dosi posso
no modificare il nostro DNA e, di conseguenza, far divenire le nostre cellule “mutagene” e, come ha detto la dott.ssa Giovanetti dell’ENEA durante la propria relazione, “è sufficiente una sola cellula mutagena a generare il cancro”.
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