domenica 24 febbraio 2013

E SE VINCESSE GRILLO?




In queste ultime ore, alcuni sondaggi non pubblicabili, diffusi nella rete, parlano di una reale affermazione del Movimento Cinque Stelle tra il 25% e il 30% e quindi con il forte rischio di essere il primo partito.
Per quanto quest’ultima possibilità, stando ai sondaggi ufficiali, sia alquanto remota, c’è anche da dire che probabilmente chi risulta essere indeciso tendenzialmente potrebbe optare più per un movimento populista come il M5S piuttosto che per i partiti tradizionali. E anche personalmente, sentendo persone di varia estrazione sociale, ho notato molti sbilanciarsi per il partito di Grillo e questo mi fa pensare che il 25 febbraio potrebbe esserci una sorpresa.
Ora, dato che questa possibilità per quanto sia difficile non è poi così impossibile, vogliamo delineare i possibili scenari:

SCENARIO 1: alleanza con la destra oppure con la sinistra
Il M5S non avendo la maggioranza al Senato cerca di allearsi con altri partiti. In qualsiasi caso sarebbe un governo molto instabile con il forte rischio di spaccatura sia all’interno del M5S sia eventualmente all’interno dei partiti che si accordano con Grillo. Il governo così creato, sarebbe un governo con un’ampiezza di manovra veramente minima, dato che i partiti che appoggerebbero i grillini avrebbero il coltello dalla parte del manico. Perdita di consensi per il M5S data dalla scelta di doversi orientare verso destra o verso sinistra. Forte rischio di scissioni interne. Rischio caduta governo in tempi brevi.


 
SCENARIO 2: appoggio esterno al Senato da parte di alcuni schieramenti politici
Il M5S riesce a formare un governo garantendosi una sorta di appoggio esterno caso per caso da parte di Vendola o da parte di altri soggetti politici. Forti rischi di frammentazione interna dovuti alla mancanza di un candidato premier e di una politica economica coerente. Probabile caduta del governo in tempi brevi.
Forte perdita di consensi per il M5S.
SCENARIO 3: scelta di responsabilità, governo di unità nazionale
Il movimento, rendendosi conto di non poter formare un governo stabile con un proprio candidato premier, coinvolge tutte le forze politiche maggiori per creare un governo di responsabilità, con un premier neutro di grande spessore, con lo scopo di creare un programma comune per attuare le riforme più urgenti.
Grande rischio di spaccatura interna, governo breve, probabile “scilipotizzazione“; forte perdita di consensi per il M5S che verrebbe accomunato agli altri partiti. Nel caso di governo duraturo e di eventuali scelte difficili, perdita di consensi per il M5S ancora più grave.

SCENARIO 4: governo di transizione per una nuova legge elettorale
Il movimento non potendo formare un governo stabile, decide assieme agli altri partiti principali di formare un governo transitorio con lo scopo di creare una nuova legge elettorale che possa garantire una maggioranza certa. Veramente difficile la realizzazione di questa ipotesi dato che le posizioni dei partiti sono praticamente inconciliabili.

SCENARIO 5: ribaltone
Il M5S si spacca in due o tre parti e una di queste sceglie per senso di responsabilità di allearsi con il centro-sinistra e con il centro. La parte contraria del movimento va all’opposizione. Forte perdita di consensi per il M5S.

SCENARIO 6: non riesce a formare il governo, si va a votare subito dopo
Il M5S non riesce a formare un governo e non prova nemmeno ad allearsi e quindi si va di nuovo al voto a giugno o a settembre.

SCENARIO 7: vince anche al Senato e forma governo stabile Incredibilmente il movimento vince anche al Senato e forma un governo. Rischi di frammentazione altissimi dovuti alla mancanza di un candidato premier e alle posizioni spesso contraddittorie soprattutto sui temi economici. Forte perdita di consensi se dovranno essere attuate scelte impopolari. Al Senato, dato che comunque ci sarebbe una maggioranza risicata, il rischio che un piccolo gruppo di “ribelli” faccia cadere il governo è praticamente certo.
Questi sono gli scenari che potrebbero verificarsi in caso di vittoria del movimento di Grillo. In tutti i casi, un risultato del genere porterebbero ad un forte innalzamento dello spread, anche a livelli superiori a quelli raggiunti da Berlusconi. Perchè? La risposta è semplice: lo spread salirebbe perché il governo sarebbe instabile e perché Grillo ha parlato di non ripagare il debito e anche di uscita dall’Euro quindi, anche senza ipotizzare l’attacco dei poteri forti, i normali investitori vorrebbero più interessi per rischiare i propri soldi su titoli di stato che rischiano anche di non essere più ripagati. Di conseguenza, l’eventuale governo grillino si troverebbe con un bilancio gravato da miliardi di interessi aggiuntivi e avrebbe di fronte due scelte: o farsi salvare dall’Europa e quindi perdere la propria sovranità o uscire dall’Euro con tutti i rischi che questo comporta. Difficilmente il movimento farebbe una scelta univoca su un tema così importante e probabilmente si spaccherebbe. Se invece decidesse con serietà di tagliare le spesa pubblica e di rispettare il Fiscal Compact subirebbe un fortissimo calo di consensi, perché governare in una situazione del genere, con tutte le amministrazioni locali mezze fallite, con un tessuto industriale devastato, con gli scandali di banche e aziende e in piena recessione, addosserebbe a qualsiasi governo che si affermerà tutte le responsabilità e tutta l’ira popolare.
Concludendo, se i grillini faranno parte di un qualsiasi governo, sia composto solo da loro ma anche in alleanza, rischiano seriamente di spaccarsi e di perdere tantissimi consensi. Quindi, fossi in loro, spererei di arrivare secondo o terzo, perché se arrivassero primi rischierebbero di “bruciarsi”.
Probabilmente questi scenari descritti sono solo fantapolitica e il M5S non riuscirà a vincere le elezioni, ma nel caso il 26 febbraio avvenisse la grande sorpresa, per sicurezza vi do alcuni consigli: -fatevi scorte alimentari -convertite un po di euro in franchi svizzeri – comprate pacchi di sale e di zucchero, che tanto non scadono e storicamente sono un ottimo mezzo di scambio nel mercato nero. State attenti il 26 febbraio perché se avviene questa sorpresa, il rischio di una brusca accelerazione della crisi è dietro l’angolo, quindi chi prima si muove meglio starà.
P.S.: qualcuno mi critica dicendo che sono un “stregone” e che voglio prevedere il futuro. Come è evidente ho scritto diversi articoli sulle elezioni ed ho elencato moltissimi scenari, quindi se volessi fare l’indovino, non sarei tanto credibile dato che ho enunciato moltissime possibilità. Infatti il mio scopo non è indovinare, ma semplicemente elencare tutte gli scenari possibili, anche i più remoti e dimostrarne le conseguenze.
 by hescaton

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