Indagini e perquisizioni a Scaroni,
presidente dell'ENI. Scandali che coinvolgono la SAIPEM, importante impresa
storica del gruppo italiano. Grandi gruppi finanziari che vendono azioni SAIPEM
mettendola in gravi difficoltà
Continua l'aggressione alla struttura
industriale e bancaria italiana. L'ENI dopo il Monte dei Paschi.
Per mettere l'Italia sul mercato e
scioglierla nel superstato europeo.
Lo schema lo abbiamo segnalato più volte: si
mandano delle pedine a dirigere queste importanti organizzazioni, si
facilitano le loro operazioni poco trasparenti e poi li si
"scopre". Così, con la scusa di ripulire la casa, la si svende e la
si smonta, facilitando formazioni più integrate nella finanza internazionale.
Le pedine non ci capiscono niente, ma non
importa: sono fazzoletti usa e getta, e poi comunque sono state ben pagate.
Al di là della finzione mediatica, si sa che nel
mondo degli affari petroliferi, non esiste alcun paese produttore al quale sia
possibile accedere per estrarre o per aggiudicarsi lavori come contractor se
non si pagano mazzette. La competizione tra i vari gruppi è nella capacità di
pagare le persone giuste nei vari governi, attraverso determinati intermediari
internazionali. Se non si fa così non si lavora.
Gli italiani
sono sempre stati molto bravi a trovare le strade giuste.
Che adesso si scopra che la SAIPEM, magari con il
supporto della casa madre ENI, abbia pagato commissioni per avere contratti in
Algeria, è una totale ipocrisia. O tutto il mondo si mette d'accordo
per non pagare commissioni mai, e fa rispettare questo accordo. Oppure privare
qualcuno di questo strumento significa eliminarlo dalla scena a favore dei suoi
competitors.
L'ENI è già stata ridotta male prima uccidendo
Mattei e poi
con la svendita di Draghi. Ora evidentemente le si vuole dare l'ultimo colpo.
Invece di ripulirla, la si vuole svendere, o indebolire ulteriormente
dissolvendo sue importanti quote di mercato.
In questo video il Dott. Livigni,
collaboratore di Enrico
Mattei, descrive il voluto processo di distruzione dell'indipendenza
energetica italiana, e della base produttiva industriale.
http://www.coscienzeinrete.net/
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